Ecco il testo della lettera inviata da Confcommercio, Confesercenti, Cna, Confartigianato all'assessore regionale alle attività produttive Folino
Gentile Assessore,
Le scriviamo al termine di una stagione difficile per l’economia materana; l’industria del salotto comincia a segnare il passo, presentando oramai ogni giorno numeri drammatici, con la perdita di centinaia di posti di lavoro, mentre in una delle aree più industrializzate della nostra provincia, la Valbasento, sembra essere iniziato un vero e proprio esodo delle imprese, con gravissime ripercussioni su tutto il territorio provinciale.
Solo il ricorso alla Cassa Integrazione, in maniera massiccia, sta tenendo in piedi un territorio che, altrimenti, sarebbe già in grave recessione.
Le politiche economiche regionali, ad oggi, non sembrano aver sortito alcun effetto, anzi, si ha la netta sensazione che, senza i sussidi formativi e strutturali alle grandi imprese, i segni della crisi sarebbero apparsi ben prima.
In questo scenario che vede fortemente penalizzata la nostra provincia, le sue famiglie, con una sempre più ridotta capacità di spesa, e le micro-imprese locali, che pagano pesantemente per l’assenza di mercato sul quale operare, riteniamo importante e fondamentale, in questo momento, fare scelte coraggiose per provare a rilanciare il territorio e la sua economia.
Non vi è dubbio che, fra le opzioni possibili, le nostre associazioni ritengano centrale il tema del turismo, alla luce dei valori storici, artistici, naturalistici che il nostro territorio può esprimere.
Riteniamo che, nell’ottica dello sviluppo di una vera e propria “industria del turismo” nella nostra Città, ben poco sia stato fatto a livello regionale: pochi interventi strutturali, poche azioni di formazione di una classe imprenditoriale formata nella filiera turistica, pochi incentivi (in confronto ad altri settori industriali) che incoraggiassero e sollecitassero gli imprenditori locali e non, ad investire con convinzione dalle nostre parti, poca attenzione alle tematiche ed alle esigenze degli imprenditori che, spesso, hanno segnalato forti divergenze fra le necessità della base e le risposte dei vertici regionali del settore.
In considerazione di tutto ciò siamo a rilanciare con forza alla sua attenzione la questione “turismo” nel territorio materano: la Città dei Sassi, Patrimonio Mondiale dell’Umanità, conosciuta ormai in tutto il mondo, merita maggiori attenzioni e maggiori investimenti.
Matera merita un ruolo centrale nell’ottica di un rilancio complessivo del turismo lucano, Matera merita di essere la punta di diamante di una regione che molto ha da offrire ai cittadini di tutto il mondo, Matera merita di essere la “capitale turistica” della Basilicata.
In questi anni abbiamo sentito impegni, prese di posizione, presunte strategie di rilancio del ruolo di Matera, ma i fatti, sopra citati, ci dimostrano che poco è stato fatto, che ancora esistono resistenze, che da anni si continua a perseverare in un modello di sviluppo dell’industria locale sempre più monoculturale, trascurando le enormi risorse culturali e naturali che, invece, il territorio offre.
A fronte di questa perdurante situazione di disagio economico, a fronte dell’assenza di una strategia chiara di sviluppo di politiche industriali turistiche, affiancate da adeguati sostegni economici e strutturali, riteniamo fondamentale che la Regione Basilicata faccia una scelta forte, coraggiosa, nell’interesse di tutto il territorio: per questo siamo a chiedere, in maniera decisa, che l’Azienda di Promozione Turistica Regionale, sposti la sua sede a Matera, se è vero che Matera è al centro delle politiche di sviluppo del turismo in regione.
Nei prossimi giorni lanceremo una raccolta di firme, per sollecitare questo trasferimento, che riteniamo consequenziale alle dichiarazioni che descrivono Matera come “il prodotto faro”, “la locomotiva di immagine” della Basilicata.
Se si vuole dimostrare questa attenzione e si vuole riconoscere questo ruolo alla “Città dei Sassi”, non ci si può limitare alla “particolare attenzione nel piano media e nella produzione editoriale” perché questo non risolve la “questione industriale”.
Occorre individuare strategie a medio e lungo termine, non limitandosi a gestire l’emergenza, ma sviluppando percorsi condivisi anche con il territorio, con le sue realtà economiche, con le associazioni di categoria.
Purtroppo è sempre più forte la sensazione di subire delle scelte prese altrove, è sempre più diffusa l’idea di un distacco, sempre maggiore, fra politica e territorio, fra esigenze reali e risposte inefficaci.
Matera deve avere la possibilità di potersi rendere utile alla intera Basilicata, e per fare questo non bastano 5 mq in più di stand in una fiera, oppure 10 foto in più su una locandina; ha bisogno di scelte “forti”, di progetti ad ampio spettro e della possibilità di decidere per se il proprio futuro; ma, soprattutto, ha bisogno di diventare centrale nelle politiche regionali ed il trasferimento a Matera degli uffici dell’APT sarebbe un enorme segnale politico di attenzione ed un segnale al territorio che, da questo evento, dovrà trarre spunto e slancio per costruire un futuro che, altrimenti, rischia di diventare sempre più nero per l’economia materana.
Questo il resoconto sull'incontro tematico organizzato al Comune di Matera