Una delegazione di rappresentanti di associazioni e operatori turistici materani (in rappresentanza di Materazione Gruppo di Azione Civica per Matera, associazione B.R.I.O. – sezione di Matera, SassieMurgia, Basilicata Tour, Ferula Viaggi e due note strutture ricettive del Sasso Barisano) ha incontrato il neo presidente dell’Ente di gestione del Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese rupestri del Materano, Pierfrancesco Pellecchia per definire una strategia comune da mettere in atto per combattere gli atti vandali che continuano a deturpare il nostro patrimonio storico-artistico e naturale.
Al centro dell’incontro i numerosi atti vandalici a danno di importanti siti rupestri, gli abbandoni incessanti di rifiuti di ogni tipo, specie nell’area di Murgia Timone, lo stato tristemente noto e mai risolto di grave inquinamento in cui langue da qualche decennio il torrente Gravina e, infine, il caso eclatante dello stato di incuria in cui versa da troppi anni la stupenda Chiesa rupestre S. Maria della Vaglia. Per ogni tema sono state dibattute le possibili proposte di risoluzione.
Per gli atti vandalici, consistenti in gravi imbrattamenti e incisioni a danno di molti importanti siti rupestri, puntualmente documentati anche in servizi televisivi (tra i più clamorosi l’ovile secentesco in contrada S.Angelo, nei pressi di Agna Le Piane, la paleolitica Grotta dei Pipistrelli, S. Maria degli Angeli), i rappresentanti della società civile hanno fatto presente la loro preoccupazione per il danno arrecato ai luoghi, impunemente violentati nel loro valore storico-artistico da persone senza consapevolezza delle gravità dei loro gesti. I loro graffiti, infatti, hanno di fatto danneggiato dei luoghi simbolo dell’arte rupestre, precludendone la fruizione ai vari visitatori, essendo le guide turistiche ed escursionistiche costrette ad evitarle, per non presentare loro spettacoli così indegni.
Posto che non è possibile né auspicabile recintare l’intero perimetro dell’area protetta e considerato che molti dei siti minacciati da incuria e vandalismo rientrano in aree di proprietà privata, si è pensato di procedere alla chiusura di quei siti che ricadono nel demanio statale; per quelli rientranti in aree di proprietà private invece si può solo cercare di sensibilizzare i rispettivi proprietari al problema, cercando di trovare accordi per il ripristino, sempre tenendo conto della disponibilità finanziaria dell’Ente oppure rivolgendosi a sponsor privati o pubblici, ad esempio i Pisus.
Per quanto riguarda gli abbandoni dei rifiuti nel Parco, problema noto da tempo e che offusca l’immagine soprattutto dell’area di Murgia Timone, la più visitata dai turisti, si può intervenire con la pulizia periodica, che potrebbe avvenire anche una volta a settimana, affidata ad operatori del CEA (Centro di Educazione Ambientale). Inoltre è stata proposta la chiusura sperimentale alle autovetture dell’accesso dell’area all’altezza dell’ingresso monumentale dalla SS. 7, limitatamente alle ore notturne, visto che sopratutto di notte si concentrano maggiormente gli abbandoni di ogni genere di rifiuti (compresi ingombranti e speciali). C’è da dire in proposito che ha sortito gli effetti sperati lo sbarramento alle auto di un sentiero trasversale al piazzale del Belvedere. Suggerite dalle associazioni anche specifiche campagne di sensibilizzazione nelle scuole, sia primarie che secondarie attraverso i media locali e la diffusione di messaggi durante la proiezione di film al cinema.
Per quanto riguarda l’inquinamento del Torrente Gravina si è registrata da entrambe le parti rabbia e sconcerto per un problema che si trascina da diversi lustri in un rimpallo assurdo di responsabilità che ha fatto registrare anche esposti alla procura della Repubblica di Matera. Quello dell’inquinamento è un problema che ferisce profondamente il Parco e la città di Matera e che appare grottesco se si pensa che riguarda un’area protetta e inserita nella lista dei siti tutelati dall’Unesco. Avendo constatato l’infruttuosità della pressione sulla città di Altamura ad intervenire sul funzionamento dei suoi depuratori, è ormai chiaro che bisogna agire sopratutto a livello locale implementando il sistema di depurazione esistente e filtrando chimicamente l’acqua inquinata proveniente dal Torrente Jesce, in cui è stata riscontrata anche la presenza di azoto. Non è più rinviabile inoltre l’eliminazione di tutti gli scarichi abusivi presenti nella stessa città dei Sassi, ad esempio in via Casalnuovo e su questo occorrerà un monitoraggio puntuale e sanzioni ai trasgressori.
Segnalato al presidente del Parco della Murgia anche l’incredibile stato di incuria e abbandono in cui versa la splendida chiesa rupestre S. Maria della Valle, detta anche alla Vaglia, risalente all’VIII secolo dopo Cristo, questa cattedrale rupestre, la più grande della città di Matera, dopo che è stata chiusa per lavori di restauro qualche anno fa, è stata completamente dimenticata dalle istituzioni preposte alla sua tutela, malgrado il suo inestimabile valore artistico. Alla sua preclusione al pubblico si aggiunge la seria minaccia al suo apparato di affreschi, dovuta agli escrementi corrosivi prodotti dai piccioni, entrati al suo interno da un’apertura nella rete di protezione superiore. Pertanto è stata ribadita la necessità di un rapido intervento volto a rimuovere il materiale deposto ed i volatili, provvedendo alla riparazione della rete di copertura presso il soffitto della Chiesa. Una volta completati gli interventi di restauro a cura della Sovrintendenza al Beni Storico-Artistici di Matera si può pensare ad un progetto più ampio di valorizzazione e fruizione turistica dell’importante monumento rupestre; considerando la buona facilità di accesso rispetto ad altri complessi rupestri si possono concepire itinerari che suggeriscono questo sito posto proprio all’ingresso della città.
Avanzata all’Ente Parco anche la proposta di impiegare personale volontario, provvisto di decreto provinciale di guardia guardia giurata venatorio-ambientale, a supporto della vigilanza nelle aree sensibili e previa specifica convenzione con le associazioni ambientaliste più sensibili.
Ass. B.R.I.O. Brillanti Realtà in Osservazione – sezione operativa di Matera
MATERAZIONE – Gruppo di Azione Civica per Matera
Associazione Culturale SassieMurgia
Ferula Viaggi
Sax Barisano B&B
La fotogallery dedicata agli atti vandalici che deturpano il patrimonio storico-artistico e naturale della città di Matera
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