I contenitori non sempre hanno uno scopo
La legge nazionale n° 42 del 26 marzo 2010 ha come obbiettivo il contenimento della spesa pubblica ed ha previsto, tra ‘altro, l’abolizione entro un anno dell’entrata in vigore degli Ato- Autorità Territoriale Ottimale.
La Regione Basilicata con legge del 2008 previde la nascita di un solo Ato- Rifiuti e la soppressione dei due provinciali.
Quando tutto questo avvenne a dire il vero nessuno se ne accorse perché le strutture non avevano avuto alcuna valenza .
In luogo delle due se ne creò una con competenza regionale e si attese il termine della tornata elettorale del 2009 per trovare uno scanno al Presidente uscente della Provincia di Potenza rimasto, nel frattempo, in piedi.
Altobello fu nominato commissario del neonato ente.
C’è, anche, un altro Ato per il sevizio Idrico Integrato,che esiste da tempo ma non si è capita bene la funzione perché non ha praticamente personale tecnico ma solo posti da Presidente, Consiglieri e Direttori Generali.
Ora tutte queste impalcature ridondanti dovranno essere smontate entro un anno e le competenze devono essere attribuite a altri.
Speriamo che siano competenze reali e non già per occupare poltrone,
Il commissario dell’Ato rifiuti ha convocato l’assemblea dei Sindaci con l’obbiettivo di mettere un po’ di ordine nella gestione dei rifiuti.
Per fare questo occorre fare chiarezza e tanta.
Che la gestione avvenga a livello unitario in regione è naturale tenuto conto che siamo una entità trascurabile, composta da pochi elementi e che producono anche pochi rifiuti.
Raggiungere una organizzazione sinergica è più che ovvio ma occorre molta chiarezza perché la situazione pur non essendo ancora compromessa è pasticciata.
Il comportamento virtuoso è quello dalla raccolta differenziata spinta che valorizza il porta a porta.
Data la dimensione dei nostri Comuni non è pensabile che ognuno faccia per se e che si inventi le tecniche: sono cose consolidate ormai da quaranta anni e molti dei nostri comuni, tra l’altro, hanno una popolazione molto simile a quella di un grosso condominio.
Prima di sedersi a tavola è bene stabilire il menù perché potrebbe essere indigesto.
Lo scorso anno l’attuale commissario Ato, presidente della Provincia di Potenza, varò un piano rifiuti basato su discariche ed inceneritori e di conseguenza in questa linea in quella provincia si sono mossi.
Qualche Comune ha adottato criteri di raccolta differenziata e solo alcuni sono stati veramente virtuosi da avviare una raccolta porta a porta spinta , altri pur facendo il porta a porta si sono limitati a differenziare il misto dal multi-materiale, vera assurdità perché comunque il costo della raccolta si sostiene e dare incarico ai cittadini di differenziare ulteriormente non sarebbe stato gravoso.
Differenziare il multi-materiale equivale a differenziare il bel niente perché ci sarà bisogno di ulteriore trattamento, meccanico e perciò si ampliano le spese.
Le scelte della provincia di Potenza hanno determinato un allargamento del tour della monnezza anche perché la discarica di Pallareta, che serve Potenza, si è esaurita.
Non stiamo qui ad intrattenerci sulle discariche perché è un capitolo che deve andare rapidamente a finire anche se poi si rincorrono posti dove ubicarne delle nuove ed i cittadini protestano con ferma determinazione e lo fanno anche contro la ventilata idea di mettere in funzione il vecchio inceneritore di Potenza da poco riverniciato.
In concreto nei convegni si parla di raccolta differenziata nella pratica quotidiana si coltivano le discariche e gli inceneritori.
E’ una politica miope aggravata principalmente dalla crisi finanziaria ed economica che attanaglia l’Acta , l’azienda che cura la gestione dei rifiuti a Potenza e che in definitiva detta le egole del gioco.
La società ha una situazione debitoria che si compensa con quella creditoria solo che il credito lo avanza dal Comune di Potenza che non ha risorse per saldarlo.
La Società, una SPA, deriva da una vecchia municipalizzata con tutte le sue pesantezze.
: rapporto tra diretti ed indiretti molto elevato, spese di un consiglio di amministrazione che superano il Meuro ed il cui costo è stato ulteriormente aumentato con l’assenso di tutti i partiti perché il consiglio è , ovviamente, bi-partisan.
Non a caso nessuno obbietta nulla ed i cittadini subiscono.
Per pagare l’allargamento delle spese della struttura, la Tarsu a Potenza è stata ulteriormente aumentata tanto da essere due volte e mezzo quella di Matera e il costo per chilogrammo del rifiuto raccolto è di sicuro il primo in Italia, produciamo infatti pochi rifiuti.
Tutto questo attivismo contabile e tariffario non è servito per fare un piano di rilancio della società ma solamente per ripianare, malamente, i buchi.
Il Sindaco Santarsiero si è dovuto rimboccare le maniche e si è sostituito ad essa ed ha trattato con il Conai , nel disperato tentativo di raddrizzare la barra.
A Giugno dovrebbe ricevere nuovo slancio la differenziata, nessuno si nasconde le difficoltà tenuto conto che un po’ di investimenti in contenitori e quanto altro occorre fare.
Con che soldi non si sa.
Questo è quello che sta accadendo.
Dalla testata della Regione Basilicata si riporta quanto dichiarato nel corso di una riunione dove era presente :il Presidente della Regione, l’assessore regionale al ramo, i presidenti delle due Provincie ed i sindaci dei due comuni capoluoghi ed emerge che l’intesa ( sottoscritta nel gennaio 2009 ndr.)
Prevedeva anche l’intervento di capitali privati per finanziare l’impiantistica, in particolare per quanto riguarda gli impianti per la trasformazione dei sovvali e delle frazioni ad alto potere calorifico provenienti dai sistemi di raccolta differenziata in combustibile derivato da rifiuti (Cdr) di qualità, tanto in provincia di Matera quanto in provincia di Potenza. L’interesse degli imprenditori privati dovrà essere verificato dalle Amministrazioni provinciali attraverso il ricorso a bandi pubblici.
Si lavora in concreto per gli inceneritori e per le discariche e non già per la differenziata che viene solo richiamata come inutile bandiera.
Anche Matera ha problemi pregressi e cioè l’impianto di compostaggio della Martella non ha mai funzionato come tale ma come semplice discarica e le ecoballe li accantonate non sono CDR ed hanno bisogno di ulteriore processamento.
Una cosa emerge con chiarezza è che la tariffazione sarà unica. Significa aumento generalizzato per tutti fino a raggiungere i livelli della città capoluogo di Regione.
L’allargamento a dismisura del budget non è giustificato da motivazioni ,forse serve per istituire altre poltrone da Presidente e da Direttore Generale.
Nel frattempo è bene che i cittadini materani si abituino all’idea di vedere la loro Tariffa più che raddoppiata.
Pio Abiusi