PROVINCIA DI MATERA: APPROVATO DALLA GIUNTA LO SCHEMA
DEL BILANCIO PREVENTIVO 2009 E PLURIENNALE 2009-2011
Primo passo verso l’approvazione del bilancio preventivo 2009 e pluriennale 2009-2011 dopo che la Giunta presieduta da Carmine Nigro ha approvato lo schema del documento amministrativo contabile dell’ente che andrà all’esame ed all’approvazione dell’assemblea entro la fine del mese in corso.
Nella relazione programmatica e previsionale viene messa in evidenza la circostanza che l’ente provincia pur in presenza di una condizione di finanza “virtuosa” per un controverso e discusso meccanismo di calcolo certificato dalla normativa di riferimento, non può – almeno in fase previsionale – rispettare il patto di stabilità.
Tale condizione presente in molte amministrazioni pubbliche del territorio nazionale (se ne contano non meno di 1.700 in tutto il Paese tra le quali la Provincia ed il Comune di Lecco, le Province di Sondrio e di Lodi), penalizza paradossalmente tutti quegli enti che hanno un saldo di competenza positivo. L’ultima conferma viene dalle risultanze finali del rendiconto le quali segnalano l’assenza di tutti i parametri ai fini della condizione di ente strutturalmente deficitario, un modesto stock del debito, mancanza per l’anno 2008 di provvedimenti di riconoscimento di debiti fuori bilancio e infine di un avanzo di amministrazione di circa 8,2 milioni di euro.
Al di là dei meccanismi di calcolo fortemente contestati in ambito Anci ed Upi nazionali, si contesta, tra l’altro, l’impossibilità di liberare, in termini di cassa, tutte le spese in conto investimento (soprattutto in un momento di drammatica sfavorevole congiuntura economica) e di portare ad eliminazione qualsivoglia vincolo non utile per corroborare l’intero sistema economico e produttivo del Paese.
Si deve osservare infine che l’ente provincia, al fine di superare le attuali problematiche, con recente nota presidenziale ha inoltrato formale istanza alla Regione Basilicata affinché venga attivata la procedura contemplata dalla normativa recentemente emendata per il tramite della quale i massimi enti esponenziali del territorio vengono messi nella condizione di adattare le regole e i vincoli del patto in relazione alle diverse situazioni finanziarie degli enti locali del proprio territorio, purchè l’obiettivo complessivo a carico degli enti locali medesimi ricadenti nella regione sia rispettato.