Matera, settembre 2010
Mi immagino tra venticinque anni a passeggio con mio nipote che curioso mi chiede cosa ci fosse nella storia passata di questo splendido parco giochi .
Il POLMONE verde che accoglie famiglie e sportivi ,turisti e animali con cotanta grazia ,proprio alle porte della città qui….. a Matera.
Io gli parlerei degli anni bui quando in questo luogo ci stava “la monnezza” e di quando i bambini vinsero la loro battaglia per il futuro, senza armi galattiche ma con i sorrisi , tanti sorrisi.
Gli parlerei di quanti hanno mangiato e si sono arricchiti con i rifiuti, di quelli che li hanno protetti e sono stati perciò ringraziati.
Gli parlerei delle lotte della nostra Associazione e della loro sconfitta.
Racconterei della lunga difficile strada che fa scegliere tra una discarica ed un parco giochi.
Ecco di nuovo oggi ed ancora parliamo della discarica di La Martella il nostro ecomostro privato, quello che i materani non devono sapere che esiste e che è vivo.
Da cittadini attenti e sensibili ci piacerebbe conoscere la situazione attuale, dentro i settori più vecchi perchè più pericolosi, vorremmo un’analisi del percolato, la verifica riguardo la presenza di inquinamento della eventuale falda acquifera (con eventuale coinvolgimento dei pozzi irrigui di tutti i cittadini che hanno l’orto a La Martella e limitrofi ) visto che le prime vasche erano nate per contenere sovvallo e non rifiuto indifferenziato e dunque con parametri di sicurezza inferiori rispetto ad un sito di stoccaggio permanente
La conseguente verifica della tenuta di impermeabilizzazione delle vasche (ricordiamo l’intervento dei Carabinieri reparto NOE nel caso avvenuto recentemente di sversamento del percolato nella gravina di Picciano)
La verifica dei sistemi di controllo dello stato delle vasche (piezometri a monte e a valle dell’impianto,pozzetti di ispezione del percolato).
Ci chiediamo quale futuro per il sito “temporaneo “di La Martella , oggi di certo abbiamo modificato il profilo topografico della valle e sarà necessario aggiornare le mappe geografiche con quattro nuove colline e non fa niente se sono di monnezza, le malelingue dicono che le fauci degli inceneritori sono spalancate.
Oggi in Basilicata la realtà parla di una errata e poco lungimirante gestione integrata dei rifiuti a tutti i livelli, nella precedente legislatura il presidente De Filippo aveva lanciato con l’assessore Santochirico l’AAto unico per la gestione dei rifiuti .
Ad oggi navighiamo a vista e l’ente gestore dei rifiuti è troppo impegnato a organizzare il gran ballo delle poltrone , non vediamo segnali di quella “innovazione continua” nella quale la regione ha investito e che tappezzava le locandine elettorali di tutti i politici candidati .
Siamo alle solite, in campagna elettorale tutti parlano di investire nei giovani e nel futuro della Basilicata ,nella realtà i giovani si sentono investiti da valanghe di rifiuti e il futuro appare sempre meno roseo e sempre più nero e maleodorante.
Legambiente Matera è pronta a collaborare con l’amministrazione per diffondere una maggiore partecipazione civica al progetto di raccolta differenziata dei rifiuti.
Chiediamo al Sindaco di Matera di impegnarsi a promuovere una seria campagna informativa per promuovere la raccolta differenziata .
Chiediamo di rendere partecipi i cittadini e di spiegare loro che il rifiuto può vivere più volte e può diventare una fonte di entrata economica per le magre casse comunali .
Chiediamo di incentivare l’uso di shopper riutilizzabili .
Dal Gennaio 2011 saranno vietate per legge le vecchie buste di polietilene ,un materiale derivato del petrolio che ha un altissimo tempo di degradazione e in pratica avvelena la terra per diverse generazioni ,le nostre campagne e le nostre spiagge sono ricche di bianchi fiori di plastica e nel mare i cetacei e le tartarughe scambiano le buste bianche per meduse e le mangiano e poi dopo lunga agonia muoiono.
Non lasciamo che succeda ,
I rifiuti indifferenziati rappresentano una minaccia per i cuccioli del futuro di tutte le specie ,umani compresi.
Oggi crediamo sia necessario uno sforzo collettivo per evitare questo scomodo regalo
Non scarichiamo i rifiuti nel futuro
Rifiuti
E’ un rifiuto qualsiasi materiale derivato da una attività umana e destinato all’abbandono o alla distruzione. I rifiuti sono classificati come urbani o speciali, a seconda della loro origine, e pericolosi o non pericolosi, a seconda delle loro caratteristiche. Gli scarti domestici, anche quelli ingombranti, l’immondizia, gli scarti vegetali provenienti da giardini e parchi: sono questi i rifiuti urbani. Quelli speciali, invece, derivano da lavorazioni industriali, da attività commerciali, dal recupero e smaltimento di rifiuti urbani; sono fanghi prodotti da trattamenti e dalla depurazione delle acque reflue, le sostanze e gli oggetti di risulta dell’attività sanitaria e le apparecchiature dei veicoli a motore. I rifiuti pericolosi, urbani o speciali, sono tutti quelli che contengono al loro interno dosi elevate di sostanze pericolose: come i medicinali scaduti o le pile esauste (rifiuti urbani) o gli scarti della raffinazione del petrolio, dell’industria chimica, metallurgica, conciaria e tessile (speciali) e che quindi devono essere gestiti con procedure specifiche.
La produzione e la gestione dei rifiuti negli ultimi decenni ha mostrato una crescita tale – dalla metà degli anni ‘90 quella italiana è quasi raddoppiata – da farne uno dei problemi più urgenti per il futuro del pianeta. Oggi, infatti, la maggior parte finisce in discarica o viene incenerita. Mentre le opzioni più efficienti restano residuali: il riuso, la raccolta differenziata e il riciclo dei rifiuti, insieme alla riduzione in fase di produzione, sono invece i pilastri di una gestione integrata (la strategia delle “4R”) capace di dare una soluzione di lungo termine al problema, consentendo di risparmiare materie prime e ridurre l’uso delle discarica, e quindi anche lo sfruttamento e l’inquinamento del suolo.
I numeri dei rifiuti
• 32,5 mln – le tonnellate di rifiuti urbani prodotti in Italia (anno 2007)
• 4,5 mln – le tonnellate rifiuti urbani avviati a recupero energetico (anno 2007)
• 75,4 – i kg di rifiuti urbani pro capite avviati a recupero energetico (13,7%)
• 16,9 mln – le tonnellate di rifiuti urbani smaltiti in discarica
• 283,7 – i kg di rifiuti urbani pro-capite smaltiti in discarica (51,9%)
• 47 – il numero impianti di incenerimento in Italia (2007):
• 28 – il numero impianti di incenerimento al Nord
• 12 – il numero impianti di incenerimento al Centro
• 7 – il numero impianti di incenerimento al Sud
• 269 – le discariche per rifiuti urbani (2007):
• 101 – le discariche per rifiuti urbani al nord
• 48 – le discariche per rifiuti urbani al centro
• 120 – le discariche per rifiuti urbani al sud
• 134,7 mln – le tonnellate di rifiuti speciali totali prodotti (anno 2006)
• 2,3% – la quota di rifiuti speciali destinata al recupero di energia
• 49,3% – la quota di rifiuti speciali destinata al recupero materia
• 9,4% – la quota di rifiuti speciali destinata alla messa in riserva
• 16,3% – la quota di rifiuti speciali destinata allo smaltimento in discarica
• 0,9% – la quota di rifiuti speciali destinata all’incenerimento
• 19,8% – la quota di rifiuti speciali destinata ad altre operazioni di smaltimento
Stato dell’arte: conferimento in discarica sita in località La Martella di tutti i rifiuti di tipo indifferenziato.
La raccolta differenziata di plastica, carta avviene in percentuali di circa il 7% del totale dei RSU come da report dell’ISPRA del 2009.
Si tratta di percentuali molto al di sotto di quelle previste regolamenti nazionali e comunitari che vorrebbero (50%)
Punti di criticità
Discarica
Ad oggi non esiste una previsione di capacità residua di conferimento di volumi di rifiuti e del sito temporaneo che doveva essere la Discarica di La Martella,è presumibile pensare che entro breve periodo anche la quinta vasca sarà colma .
Non siamo a conoscenza di nessun progetto di bonifica e rispristino ambientale del sito La Martella quando sarà giunta a colmamento anche la quinta vasca. Non sono note ipotesi alternative né dibattito su questo tema.
Come e dove saranno conferiti i rifiuti indeferenziati dopo la chiusura della Discarica di laMartella,considerata la sua breve aspettattiva di funzionalità?
Raccolta differenziata-
1) Solo secco
E’ iniziata da pochi mesi ( primi di gennaio c.a.) e con non poche difficoltà la raccolta differenziata per il secco inteso come Plastica ,carta ,vetro mentre è ancora sostanzialmente ferma la raccolta dell’umido .
2)Il destino ignoto dell’umido e la rimanente parte del secco.
Ci domandiamo dove viene conferito l’umido e tutto il resto che non è differenziato cioè che non è ne carta, ne plastica e né vetro, ossia il 65% dell’RSU.
3) Numero ed ubicazione dei cassonetti
Sono state create numerose isole ecologiche, ma non si capisce il criterio guida, se esiste, nella distribuizione dei cassonetti in città .
Sarebbe opportuno un semplice studio della densità abitativa per quartiere, delle utenze commerciali ,delle disfunzioni attuali(i punti di raccolta dei rifiuti che abitualmente sono extra pieni).
3) Carente Informazione
La comunicazione risulta carente e scadente nei contenuti.
Potrebbe essere in parte imputabile alla fase di avvio,al momento contingente per la critica fase di commissiariamento del Comune ma è evidente che si registrano lamentele da parte dei cittaidni che si sentono inadeguati a differenziare differenziare i rifiuti domestici.
Non sanno dove smaltire i tetra pack , il polistirolo ,dove i piatti di plastica ?
4)Rivedere il metodo della raccolta porta a porta per la raccolta differnziata
5) Tipologia di contenitori per le diverse classi merceologiche da differenziare
(Es.contenitori di plastica più grandi di una bottiglia non entrano nei buchetti dei bidoni gialli, che sono fatti apposta solo per le bottiglie)
6) Strutturazione e posizionamento delle isole ecologiche
Proposte
1) Chiediamo la redazione di un piano per la riduzione della produzione dei rifiuti (alla base di una buona raccolta differenziata è necessario nella cultura collettiva mettere i rifiuti in una posizione di svantaggio , i cittadini dovrebbero comprenderne la pericolosità ,l’ereditarietà visto che come rifiuti rimangono immutati per diverse generazioni umane e quindi vengono ereditati!!!!! )
E’ necessario intervenire nelle scuole , dove i bambini ricevono le regole e gli esempi da applicare nella vita , noi per ora siamo ingrado di dare solo esempi negativi di scuole pericolanti e vetuste,.
Il nostro esempio per ora è questo ,a Matera il servizio mensa produce circa 1000 pasti al giorno che vengono regolarmente serviti in contenitori non riciclabili e i bambini a fine pasto allegramente buttano tutto nell’indifferenziato!!!!
Da due anni Legambiente realizza nella scuola Minozzi un progetto pilota con 25 Bambini di scuola materna, bambini che per un anno hanno fatto a meno di produrre una parte di questo rifiuto; l’effetto è stato benefico per tutti, in primis per i genitori!!!
2) Promozione dei farmer market ,un mercato in ogni quartiere, il concetto da far assimilare è che i prodotti a kilometri 0 non producono rifiuti perchè non sono imballati,non vengono trasportati per migliaia di km,rafforzano le piccole economie locali e l’identità del territorio.
3).Promozione di una campagna di informazione sulla raccolta differenziata con diversi mezzi , visto che nell’era della comunicazione a Matera ci sono ancora aree fisiche e sociali(anziani,giovanissimi) dove nessuno è informato correttamente (internet, numero verde,campagne informative nelle scuole ,nei supermercati ,in piazza centrale )
4)Impianto di compostaggio per l’umido. Ne abbiamo uno ,sempre a la Martella ,che realizzato da venti anni, non ha mai funzionato !!!Sono venti anni che i politici materani usano l ‘impianto di compostaggio come un banale tritarifiuti, sembra incredibile! Più di 10 miliardi spesi per costruire un macinino per monnezza !!
Fino ad oggi il percorso del rifiuto materano era contenitore-raccolta con i veicoli-tritamento nell’impianto di La Martella; dopo aver subito il trattamento i rifiuti venivano stoccati nelle famose eco-balle, nelle famose eco-vasche che dovevano essere solo dei punti di passaggio ,adesso abbiamo delle colline temporanee che sono entrate a far parte dello splendido paesaggio della valle di Timmari, prima o poi dovremo discutere anche di cosa farci con queste colline di monnezza che trasudano veleni che inquinano le falde acquifere!!
5) Bonifica e ripristino ambientale dei siti
Una proposta ,dopo aver bonificato i terreni facciamo delle Energy Farm su quelle aree (la vecchia discarica di San Vito ,la nuova di La Martella) che in ogni caso sono contaminate e quindi non utilizzabili .
Discarica La Martella
1 Da cittadini attenti e sensibili ci piacerebbe conoscere la situazione attuale , dentro i settori più vecchi perchè più pericolosi , vorremmo un’analisi del percolato , la verifica riguarda la presenza di inquinamento della eventuale falda (con eventuale coinvolgimento dei pozzi irrigui di tutti i cittadini che hanno l’orto a La Martella ) visto che le prime vasche erano nate per contenere sovvallo e non rifiuto generico e dunque con parametri di sicurezza inferiori rispetto ad un sito di stoccaggio permanente ,la conseguente verifica della tenuta di impermeabilizzazione delle vasche(ricordiamo l’intervento dei NOE nel caso avvenuto recentemente di sversamento del percolato nella gravina di Picciano ,verifica dei sistemi di controllo dello stato delle vasche(piezometri a monte e a valle dell’impianto,pozzetti di ispezione del percolato).
2 quale futuro per il sito “temporaneo “di La Martella , oggi di certo abbiamo modificato il profilo topografico della valle e sarà necessario aggiornare le mappe statali con quattro nuove colline e non fa niente se sono di monnezza, le malelingue dicono che le fauci degli inceneritori sono spalancate.
La realtà è quella di una errata gestione integrata dei rifiuti a livello regionale, nella precedente legislatura il presidente De Filippo aveva lanciato con l’assessore Santochirico l’Ato unico per la gestione dei rifiuti in Basilicata ad oggi navighiamo a vista e l’ente gestore dei rifiuti è troppo impegnato a organizzare il gran ballo delle poltrone , non vediamo segnali di quella innovazione continua nella quale la regione ha investito e che tappezzava le locandine elettorali di Tutti i politici candidati del partito democratico .
Siamo alle solite, in campagna elettorale tutti parlavano di investire nei giovani e nel futuro della Basilicata ,nella realtà i giovani si sentono investiti da valanghe di rifiuti e il futuro appare sempre meno roseo e sempre più nero e maleodorante.
Matera, sottoscritta intesa per gestione rifiuti
Succedeva il 3 settembre 2010
BasilicataLa Regione Basilicata, il Comune e la Provincia di Matera, l’Autorità d’Ambito territoriale ottimale (Aato) rifiuti hanno sottoscritto oggi, nella città dei Sassi, l’intesa istituzionale per la gestione dei rifiuti nella provincia e per l’intervento sulla discarica di La Martella.
L’accordo, già annunciato nel mese di giugno dall’assessore regionale alle Ambiente, Agatino Mancusi, a seguito di un incontro con il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, individua strumenti e procedure di raccordo e concertazione finalizzate a raggiungere forme di cooperazione tecnico-amministrativa tra i quattro enti interessati.
L’intesa, in particolare, è finalizzata a dare attuazione, mediante apposito intervento presso l’impianto di “La Martella” nel Comune di Matera, alla programmazione, approvazione e realizzazione degli interventi strutturali e gestionali attraverso la risagomatura dei bacini di discarica già colmati atti a realizzare una idonea volumetria comprensiva di circa 80.000 m3 già attualmente impegnati in condizione di provvisorietà come “sovrabbanco”.
Inoltre, con l’accordo si avvia un percorso promosso dal Comune e dalla Provincia di Matera per la delocalizzazione dell’impianto di compostaggio attualmente ubicato a La Martella.
Il documento è stato sottoscritto, in particolare, dall’assessore all’Ambiente e vicepresidente della Giunta regionale, Agatino Mancusi, dal sindaco di Matera, Salvatore Adduce, dal presidente della Provincia, Franco Stella, e dal commissario dell’Aato rifiuti, Sabino Altobello.
“Con l’intesa sottoscritta oggi – afferma Mancusi – abbiamo mantenuto gli impegni assunti nel mese di giugno al fine di ottimizzare la gestione dei flussi di conferimento e non appesantire nell’immediato l’impianto di Matera. L’accordo definisce in modo netto e condiviso gli impegni assunti da ciascun ente e definisce un chiaro cronoprogramma che dovrà essere seguito per raggiungere nel più breve tempo possibile gli obiettivi di efficienza che ci siamo dati”. Ma questo documento sottoscritto oggi “punta – conclude Mancusi – anche a ristabilire le necessarie le necessarie condizioni di gestione degli impianti di La Martella nell’ottica di un più generale programma di ridefinizione del sistema integrato di gestione dei rifiuti nell’area materana anche in considerazione della perdurante situazione di carenza di idonee volumetrie di discarica controllata sull’intero territorio regionale”.
Con questo accordo il Comune di Matera si impegna a predisporre entro 15 giorni uno studio di fattibilità completo dei principali elementi tecnici e delle stime economiche per l’intervento di recupero volumetrico nella discarica di La Martella. Inoltre, insieme alla Provincia, dovrà definire entro un anno le linee guida per la delocalizzazione dell’impianto di La Martella.
Mentre la Provincia, entro 15 giorni, realizzerà una ricognizione delle necessità impiantistiche sul territorio provinciale (volumetrie di discariche) anche per dare regolarità di funzionamento alla piattaforma di Matera nelle more dei futuri piani di riassetto tecnologico e territoriale della gestione dei rifiuti.
A seguito di questa ricognizione, la Regione, entro 20 giorni predisporrà un apposito atto per la realizzazione dei volumi di discarica necessari, il Comune presenterà gli elaborati necessari all’attivazione del procedimento autorizzatorio e la Regione Basilicata, entro 120 giorni dal ricevimento degli elaborati approverà nei tempi strettamente necessari il progetto di risagomatura con recupero volumetrico.
Infine, la Regione Basilicata, la Provincia di Matera e l’AATO si impegnano, ognuno per le proprie competenze, a supportare il Comune di Matera al fine di accelerare l’iter tecnico-amministrativo di definizione dell’intervento.