Da più parti si sente parlare di raccolta firme, di mozioni di sfiducia e di agonia dell’amministrazione che regge la città di Matera. In verità sono convinto che c’è un gran pensare e rimuginare intorno a questa palpabile realtà, son certo che i tentativi si sono amaramente arenati dinanzi ai numeri ed agli interessi trasversali, della logica perversa del “o protagonisti o nessuno”.
Alcuna azione concreta ha avuto valore e questo per il sol fatto che la stessa opposizione è più divisa e polverizzata che mai. In concretezza nella mia visione della politica, vi è quella che nessun gruppo è più compatto e fidato dell’ossatura amministrativa che accompagna le sorti della politica cittadina. Ma se pur questo è vero per me, non comprendo e contesto la posizione di alcuni consiglieri, eletti nella maggioranza e poi inclinatisi su altre posizioni altalenanti, ai quali da sempre si chiede che facciano chiarezza per stabilire da che parte stanno, atteso che hanno ottenuto la candidatura alle provinciali, dal PDL e taluno eletto con i voti di NOI appartenenti al partito, ma nonostante ciò, assumono atteggiamenti e posizioni da opposizione, assentandosi al momento del voto o astenendosi.
A costoro, nei voti ben più blasonati di me, nei fatti giudichi elettorato, dico: “o si è convinti del progetto o meglio dirlo con chiarezza e tirarne le conseguenze, specie se si è professionisti della politica.”
Intanto la mia chiarezza è questa: “se i vertici del PDL continuano nell’assemblaggio obliquo, questo non è il mio partito, continuerò, a lavorare sodo per questa città, vicino alla gente ed alle sue esigenze, così come ho fatto in questi due anni di mandato.”
Certo, da più parti si sente l’eco di aver fatto poco, di non aver fatto abbastanza, ma sono consapevole e certo, che quel poco che si è fatto è molto rispetto alle scarse risorse a disposizione, si rammenti una cosa: “di quel poco sinora non è morto nessuno”.
Abbiamo sostenuto e prodotto ogni sforzo possibile in ogni settore, migliorato la macchina amministrativa, dato dignità ai tanti lavoratori precari, ripristinata la legalità, posti gli stalli di partenza nelle posizioni di parità.
Nella “pochezza amministrativa”, annoveriamo il virtuosismo economico nelle spese della politica, l’assenza della mobilità turistico politico, la trasparenza nelle spese gestionali, l’aver bandito più gare in mezza consiliatura che nella somma delle due consiliature precedenti, l’aver programmato bilanci d’equilibrio e sostenibilità.
Ma forse è la politica che ha sempre meno da dire e quindi, anche se c’è, si vede poco e si sente poco, non limitiamoci a gridare e denunciare, a distruggere tutto quello che di positivo c’è.
Potrebbe rivelarsi perfino un boomerang, la mozione di sfiducia paventata da più parti, perché una mozione di sfiducia ha senso se riesce a coagulare attorno a sé almeno tutta l’opposizione e su questo aspetto ritengo non vi siano le condizioni politiche, questa sinistra è più disomogenea di quanto si possa pensare, la prova di tutto ciò la si rileva da quel che accade nella formazione del nuovo governo provinciale.
Di certo vi è che qualora l’atto di riscatto possa esserci, la coscienza di ognuno di noi sarà quella di presentarci all’elettorato con serenità e onesta.
Una riflessione finale è d’obbligo per dire che la politica è fatta di consensi e quei consensi vengono da ogni singolo elettore, indubbiamente disaffezionato alla politica e che elegge i suoi rappresentanti, molte volte con scarso interesse e poca attenzione senza valutarne l’impegno.
Si ritorni a parlare di politica, con partecipazione alla vita pubblica nell’interesse di questa città, perché non è democrazia vera quella che allontana la gente da scelte che comunque condizionano la loro vita.
Adriano Pedicini, consigliere di maggioranza PDL
Il sindaco Buccico e la sua maggioranza alla prova del fuoco nella seduta odierna del consiglio comunale. Diversi i punti all’ordine del giorno ma il nodo cruciale riguardava la discussione richiesta per la variazione di bilancio. Che non è passata perchè la maggioranza si è ritrovata in inferiorità numerica. A mandare sotto la maggioranza di governo cittadino sono stati i due voti contrari dei consiglieri dell’UDC, il partito che aveva ritirato i due assessori Del Giudice e Domenichiello, sostituiti da Buccico con Vizziello e Nicoletti. Il passaggio in giunta dei due esponenti della PDL aveva poi permesso l’ingresso in consiglio comunale di due vecchie conoscenze del centro-destra, “Cecchino” Di Pede e Aldo Panessa. Ma sulla variazione di bilancio Buccico non ha trovato i numeri necessari per approvare la manovra. E il PD, con il capogruppo Aldo Chietera, ha inviato un comunicato in cui annuncia che “Matera ormai ha più il governo cittadino. Chietera sostiene inoltre che nella seduta odierna è emersa “la crisi latente e costante – fino ad oggi nascosta o rimossa – che ha caratterizzato in questi mesi il quasi immobilismo del Comune di Matera”. Ma c’è di più. “La novità politica rilevante secondo Chietera – della quale il sindaco Emilio Nicola Buccico deve prendere atto è la mancanza di una maggioranza politica e numerica che gli consenta di continuare ad essere Sindaco della città. L’atteggiamento unitario di tutti i gruppi delle opposizioni, arricchiti dall’Udc e da alcuni componenti delle liste civiche, ci consegna un dato incontrovertibile: il sindaco Buccico, nonostante l’ennesimo rimpasto della Giunta comunale, non ha più una maggioranza che lo sostiene e non è più in grado di approvare atti in Consiglio Comunale. Tale situazione genera la paralisi amministrativa della città”. “Peraltro – precisa il massimo esponente cittadino del Pd – si evidenzia che nell’odierna seduta del Consiglio è stato possibile approvare l’individuazione della sede per la Scuola per il restauro negli immobili dell’ex convento di Santa Lucia grazie all’atteggiamento ragionevole e costruttivo nei confronti della città da parte dei gruppi di opposizione. Alla luce di quanto oggi accaduto, il sindaco Buccico può continuare a far finta di governare la nostra città o prendere atto che la sua esperienza di Sindaco si è conclusa, rassegnando le dimissioni”.