Oltre quattro ore di discussione e alla fine il bilancio è passato. Buccico non cade, anzi fa sapere che "quando deciderò di cadere ve lo comunicherò", parafrasando Nicola Amore, principe del foro italiano e gran sindaco di Napoli dal 1883 al 1889, ricordato ancora oggi come il sindaco del "Risanamento partenopeo".
Dopo aver esposto le motivazioni che hanno convinto la giunta ad aumentare l'Irpef per recuperare le risorse necessarie a coprire i servizi sociali di pubblica utilità e a finanziare il nuovo bando per l'igiene urbana, Buccico ha ascoltato gli interventi dei consiglieri di maggioranza e opposizione che avevano preparato diversi emendamenti al testo iniziale.
Sono passati quelli relativi alla riqualificazione di Via Casalnuovo e di via della Scienza (nella zona Paip) ed è stato recepito anche quello che prevede un contributo alle principali società sportive. E' stato respinto quello relativo alla stabilizzazione definitiva dei 53 precari del Comune di Matera.
Come aveva già preannunciato nei giorni scorsi il leader cittadino dei circoli della libertà Angelo Tosto, i rappresentanti delle liste civiche hanno espresso parere contrario al bilancio, confermando lo strappo con il Popolo della Libertà. "E' chiaro – ha commentato Buccico – che questa votazione avrà conseguenze sul piano politico ma io continuerò a lavorare sino a quando ci saranno i numeri per farlo. Si dice in giro che vogliono farmi cadere ma vi assicuro che sarò io cadrò…quando deciderò di cadere…"
I voti di Toto Augusto, Carlo Antezza, Cosimo Damiano Cinnella e Tommaso Perniola si sono aggiunti a quelli dell'opposizione ma tenuto conto che mancavano Michele Lamacchia e Michele Corazza, gli avversari di Buccico nell'occasione si sono fermati a 17 mentre con i voti di Angelino e Tataranni la maggioranza di centro-destra ha approvato il bilancio con 22 voti a favore.
Riportiamo di seguito anche il comunicato diffuso dall'ufficio stampa del Comune di Matera
Il Consiglio Comunale di Matera, nella tarda serata di giovedì 29 maggio scorso, ha approvato, con 22 voti favorevoli e 17 contrari, il bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2008.
I lavori sono stati introdotti dall’intervento del Sindaco Emilio Nicola Buccico e dalla relazione tecnica dell’Assessore al ramo Eustachio Quintano. “Un bilancio di transizione, non proprio “libero” – è stato ribadito più volte dagli amministratori -; il bilancio vero sarà quello del 2009. Non dovremo più trovarci in situazioni di emergenza o stato di necessità”. Il primo cittadino ha ripercorso le tappe che hanno portato all’approvazione del documento, evidenziando la spinta razionalizzatrice di una manovra di ampia apertura sociale soprattutto verso i ceti più deboli della città. “Ci siamo trovati di fronte alla necessità di aumentare l’Irpef – ha aggiunto Buccico -, ma questo aumento colpirà i cittadini secondo le loro potenzialità; chi più può contribuire, più deve contribuire, chi meno deve contribuire, lo farà meno. Nella manovra, che prevede anche l’adeguamento del contratto dei dipendenti comunali, ai quali chiediamo una collaborazione in termini di massima adeguatezza, è stata rivolta la massima attenzione alle politiche sociali e all’implementazione del bando per l’igiene pubblica. Stiamo riportando Matera in un campo virtuoso nell’arte e nella cultura, ed abbiamo avviato il lavori per l’avvio di ulteriori piani di stabilizzazione dei precari, dopo quelli già regolarizzati nei settori del compostaggio e Ufficio Sassi”. Sulla situazione politica, Buccico ha ribadito di essere “contro gli ultimatum, non azzererò mai la Giunta, ma sarò sempre pronto al dialogo e al confronto, secondo le regole della democrazia”.
Il Sindaco, nella replica prima del voto, ha quindi ricordato che è intenzione dell’Amministrazione Comunale aumentare l’offerta dei pacchetti culturali, recuperare i crediti pregressi, che verranno individuati, così come le eventuali responsabilità, recuperare 300 mila euro dai gestori degli asili nido. “Il patrimonio che vantiamo è una grande risorsa da sfruttare, e stiamo mettendo in moto i meccanismi per recuperare fitti e locazioni, ristabilendo le regole e riaffermando i principi di responsabilità. La nostra responsabilità è quella di fare le scelte, governare, raggiungere gli obiettivi prefissati. Matera è una città dalle grandissime potenzialità, ma ha bisogno dell’apporto di tutti. In questo momento, la fine della legislatura sarebbe un suicidio. E comunque – ha concluso Buccico -, quando deciderò di cadere, ve lo comunicherò”.
L’Assise ha quindi approvato a maggioranza i tre emendamenti proposti da alcuni consiglieri di maggioranza e riguardanti la previsione di una spesa di 150 mila euro per la manutenzione straordinaria di via della Scienza, interventi per 500 mila euro di manutenzione di via Casalnuovo ed eliminazione per il 2008 di alcune opere di project financing dalla manovra collegata al bilancio.
Il Consiglio Comunale ha anche approvato a maggioranza un ordine del giorno in merito alla verifica delle quantità, qualità e del prezzo di cessione di aree e fabbricati da destinare alle residenze, alle attività produttive e terziarie, che potranno essere cedute in proprietà o in diritto di superficie.
COMUNICATO STAMPA DELL'ASSOCIAZIONE CULTURALE CITTA' DOMANI, LISTA CIVICA ALLE ULTIME ELEZIONI AMMINISTRATIVE.
Viva soddisfazione. È questo il sentimento espresso dall’associazione culturale CITTÀ DOMANI con riguardo all’approvazione del bilancio preventivo del Comune di Matera, avvenuta nel corso del consiglio comunale di ieri, 29 maggio 2008. Si tratta di un’importante vittoria politica, condivisa con l’intera maggioranza di governo che, ad eccezione di quattro consiglieri dei Circoli della Libertà, ha lavorato compatta e con grande impegno per dotare la città del fondamentale strumento amministrativo.
La soddisfazione di CITTÀ DOMANI è resa ancor più piena dall’approvazione, nel corso dello stesso consiglio, di alcuni emendamenti presentati dai due consiglieri del gruppo, Mimmo Genchi e Peppe Pentasuglia, insieme a Fabio Mazzilli di Forza Italia e Corrado Arfò di Alleanza Nazionale. Il documento da essi presentato e di cui si è data integrale lettura nel corso dell’assise cittadina, prevede intanto cospicui finanziamenti per interventi di manutenzione straordinaria di Via della Scienza, nella Zona PAIP, e di Via Casalnuovo, che versano entrambe in condizioni di grave degrado e che sono di prioritaria importanza nell’economia urbana della città: sulla prima infatti insistono numerose attività produttive medio-piccole; la seconda invece, posta immediatamente a ridosso dei Sassi, ne costituisce una delle principali vie di accesso. Sorprende allora il voto contrario dell’opposizione – apparsa comunque palesemente spaccata al riguardo nel corso del dibattito in aula – che non ha colto la fondamentale importanza delle suddette opere, ormai non più derogabili.
Il documento prevede poi l’esclusione dal Programma Triennale degli Investimenti 2008/2010 delle opere relative all’ottimizzazione energetica della pubblica illuminazione; alla realizzazione della cittadella dello sport nel quartiere Piccianello; alla delocalizzazione dell’impianto di trattamento dei rifiuti solidi urbani a “ciclo chiuso”; al completamento della gestione del nuovo cimitero ed infine alla realizzazione di un centro polifunzionale fieristico e mercatale nell’area ex stabilimento Barilla, per le quali si ritiene necessario un approfondimento attraverso un confronto tecnico e politico di ampia portata, che recepisca i pareri di tutte le parti interessate. Esattamente quanto i consiglieri Genchi e Pentasuglia avevamo richiesto al Sindaco in una lettera inviatagli nelle scorse settimane, come ricordato nel corso dell’assemblea dallo stesso Buccico, che nell’occasione li ha ringraziati pubblicamente per l’egregio lavoro svolto. E li ha poi rassicurati garantendo che per le suddette opere, stralciate dal Programma Triennale, si continuerà a seguire la prassi inaugurata da questa Amministrazione di comunicare e partecipare alla cittadinanza le scelte strategiche che la riguardano.
L'aumento dell'IRPEF in consiglio comunale induce ad un'amara riflessione il presidente della Confesercenti di Matera Gianni Schiuma
La recente approvazione del bilancio comunale, con un forte incremento della tassazione irpef a carico di una grossa parte dei cittadini materni, mi spinge a fare una seria riflessione su quanto, questa scelta, peserà, soprattutto a livello psicologico, sulla già vacillante economia locale.
La città sta attraversando un periodo difficile e preoccuppante; ogni giorno, oramai, le cronache locali riportano i numeri dell’ennesima disfatta industriale, con il polo del salotto che, da settore trainante del tessuto economico locale, rischia di diventare un fattore di crisi ben più grave di quelli verificatesi negli scorsi decenni.
Ogni mattina decine di giovani e meno giovani operai ed impiegati si svegliano con la speranza di essere riusciti, almeno per quella mattina, a conservare il posto di lavoro, mentre la classe imprenditoriale e politica locale e regionale sembra solo riflettere su come continuare ad impegnare risorse pubbliche in una sorta di accanimento terapeutico, anziché cominciare a immaginare una strategia di uscita dalla crisi, con la riconversione di aziende e maestranze verso settori diversi, puntando da una parte sulla produzione di salotti d’eccellenza (per un numero fortemente ridotto di aziende ed operai), e dall’altra sviluppando strategie di sviluppo in altri settori (da tempo suggerisco che il turismo dovrebbe essere il nostro principale ambito di riferimento).
Sono d’accordo sul fatto che non si possa “abbandonare” a se stesso il polo del salotto, perdendo decenni di esperienza, di storia e di sacrifici, ma trovo anche imperdonabile che qualcuno pensi che l’unica soluzione sia quella di continuare a immaginare un settore imprenditoriale (ossia privato) semplicemente sostenuto da capitali pubblici.
Trovo anche singolare che si chieda alle banche di “avere pazienza”, e lo trovo singolare tanto più se ciò dovesse accadere veramente, mentre decine e decine di micro e piccole imprese sono soffocate quotidianamente da costi bancari spesso esagerati, dalla difficoltà di accedere a finanziamenti per sostenere, sviluppare e rilanciare le proprie imprese, da scadenze di pagamento che diventano improcrastinabili, quasi che la micro e piccola impresa sia più sacrificabile, e le centinaia di posti di lavoro che essa rappresenta siano meno importanti.
Le ricadute di questa situazione di incertezza sono sotto gli occhi di tutti: decine di piccole aziende che chiudono, artigianato al collasso, negozi vuoti, impegnati semplicemente nella nuova strategia aziendale che accomuna tutti, quel “tirare a campare” che sta diventando un’arte eccelsa soprattutto per la micro impresa locale.
Accade però, stranamente, che i lamenti e le grida di dolore di chi, ogni giorno, rischia di veder sfumare il proprio sogno imprenditoriale, la propria bottega magari ereditata dai genitori, o il negozio aperto a costo di tanti sacrifici per inseguire il sogno di una vita economicamente indipendente, di una famiglia da costruire, non abbiano mai la risonanza e la considerazione che meritano.
Da tempo chiedo e sollecito maggiori investimenti sul turismo, come vera risorsa del territorio, anche dal punto di vista occupazionale, con un ritorno economico più diffuso, che vedrebbe coinvolte centinaia e centinaia di imprese della ristorazione, dell’accoglienza, dei servizi, dell’abbigliamento, e che potrebbe, in tempi ragionevoli, riuscire a riassorbire buona parte dei posti di lavoro persi nel settore dei salotti.
Qualcosa, a livello regionale, sembra muoversi, ma mi sembra ancora poco, considerate le potenzialità del settore: una considerazione su tutte è quella che bisognerà agire e formare gli imprenditori, perché se gli imprenditori (anche quelli piccoli) sono ben preparati ad accogliere sfide che sono globali, saranno loro a trainare l’economia, con la loro inventiva, l’attaccamento e la dedizione al lavoro, la loro maggiore elasticità ad adattarsi al mercato.
In questo quadro ritengo sia stata assai infelice la scelta, da parte dell’amministrazione comunale, di aumentare la tassazione irpef, non solo per le conseguenze pratiche (minore capacità di spesa per un considerevole numero di famiglie materane) ma, anche e soprattutto per gli effetti psicologici che questa manovra comporterà.
I materni si sentono già abbastanza poveri, e la cosiddetta classe media sta via via scomparendo: questo provvedimento aumenta la sensazione di incertezza e di “vessazione” e, contemporaneamente, non fornisce alcuna risposta, ad esempio, alla sfida del turismo, alla sfida dell’occupazione, alla sfida del rilancio della città, ma sembra, semplicemente, voler salvaguardare l’ordinaria amministrazione, senza alcuna innovazione visibile.
Ci si poteva aspettare di più, soprattutto in considerazione della onerosità della manovra ma, evidentemente, ci si sbagliava!
Quello che mi sorprende però, ed anche parecchio, è la dichiarazione del sindaco che avrebbe, a suo dire, “condiviso, con sindacati, cittadini e associazioni, il bilancio comunale”.
Se il sindaco si riferisce all’unico incontro, nel quale decine e decine di associazioni sono state invitate ad assistere alla lettura del bilancio, e lo stesso è accaduto con la cittadinanza, allora è evidente che esistono due modi diversi di intendere la condivisione.
La condivisione si sviluppa attraverso un percorso nel quale una parte ascolta l’altra, ne interpreta le esigenze ed i suggerimenti, illustra i propri obiettivi e cerca di contemperarli con le esigenze di chi, di quegli strumenti, ne subirà le ricadute, positive e negative.
Dispiace che l’amministrazione abbia perso l’ennesima occasione di dimostrare la propria capacità di coinvolgere e condividere ma, nonostante tutto, personalmente non smetterò di impegnarmi per lavorare a favore di un maggiore coinvolgimento della cosiddetta società civile nelle scelte e nelle decisioni che interessano la città.