Caccia nel Metapontino. Matarazzo: “Non dimenticate le esigenze del turismo”
“Non siamo contrari allo svolgimento delle attività venatorie nel Metapontino, ma è opportuno valutare l’impatto dell’avvio anticipato e i rischi sullo svolgimento delle attività turistiche’’. E’ quanto sostiene il vicepresidente della giunta della Camera di Commercio di Matera, Giovanni Matarazzo, nonché presidente del Consorzio degli Operatori Turistici del Metapontino (Coturmet), che ha invitato Regione Basilicata e Provincia di Matera a valutare per tempo e con senso di responsabilità l’avvio anticipato della caccia, che ha destato giudizi negativi fra gli operatori della fascia jonica. “L’apertura anticipata della caccia –ha detto Matarazzo- ha scatenato una dura reazione degli operatori turistici del Metapontino, seriamente preoccupati per gli effetti negativi che stanno avendo sulle attività ancora in corso. Siamo perplessi sulla decisione assunta dalla Regione Basilicata e dalla Provincia di Matera,ciascuna per le proprie competenze, che hanno deciso di anticipare il calendario venatorio, autorizzando l’esercizio della caccia sul territorio Materano a partire dal 3 settembre, mentre nelle altre regioni la stessa attività inizierà a fine mese. Non è stato, invece, preso in alcuna considerazione l’impatto negativo che ha avuto tale attività venatoria in questi primi giorni, sulle strutture ricettive e sui turisti in esse presenti. Precisiamo, innanzitutto, che gli imprenditori turistici non sono contrari all’esercizio della caccia né alla presenza di cacciatori sul territorio e né tantomeno generalizziamo verso la categoria. Ma alcuni agiscono con irresponsabilità ed è auspicabile, che le associazioni venatorie svolgano una attività preventiva di sensibilizzazione per il rispetto del territorio e dei cittadini.’’.
E sono stati proprio gli ospiti a denunciare il disagio alla presenza di tanti cacciatori che in modo indisturbato “sparavano all’impazzata, fin dalle primissime ore del mattino, contro volatili di ogni specie a pochissimi metri di distanza dalle strutture, creando non solo allarmismo ma anche situazioni di pericolo per la loro incolumità, derivante dalla ricaduta sul suolo dei pallini contenuti nelle cartucce. “ Sorgono così –ha ribadito Matarazzo- spontanei i dubbi e le perplessità di una simile scelta (l’anticipazione dell’apertura della caccia al 3 settembre) senza considerare che, in particolare nel Metapontino siamo ancora in piena stagione turistica e tutte le strutture sono aperte e funzionanti. Come si può conciliare l’esercizio venatorio che crea situazioni di potenziale pericolo e disturbo ai turisti con l’attenzione e le strategie promozionali messe in campo da Regione e Provincia per promuovere sul piano turistico il nostro territorio e gli investimenti e le azioni finalizzate a destagionalizzare i flussi e le attività turistiche? E’ mai possibile – continua – che anche in questo caso vi siano state forti lacune nel fare sistema tra i vari soggetti istituzionali e privati interessati? Perché in sede di programmazione del calendario venatorio non sono stati coinvolte le Associazioni e le organizzazioni di categoria? Perché non sono stati attivati adeguati controlli sul territorio nei confronti di tanti cacciatori privi di scrupoli onde prevenire fenomeni degenerativi e garantire un minimo di sicurezza agli ignari operatori turistici ed ai loro ospiti?’’. Il vicepresidente della Camera di commercio di Matera e presidente del Coturmet evidenzia la necessità di pensare a limitazioni territoriali, a tutela della strutture ricettive. “Perché –ha aggiunto- non è stata considerata l’ipotesi –almeno per il Metapontino- di vietare l’esercizio della caccia sulla parte di territorio compresa tra la statale Jonica ed il mare e nelle aree rurali a ridosso delle aziende agrituristiche? Queste ed altre sono le ragioni delle rimostranze di un comparto produttivo che, oltre alle tante ataviche criticità con cui si misura quotidianamente, continua ancora a non ricevere le “necessarie e legittime attenzioni” che meriterebbe per assurgere definitivamente ad un ruolo di reale protagonismo economico nella nostra regione’’. Matarazzo si è dichiarato disponibile a un incontro per attivare già da oggi iniziative che tengano conto delle esigenze di crescita del territorio e del sistema turistico locale.
Riportiamo di seguito il comunicato stampa della Provincia che annunciava l'apertura della stagione venatoria dallo scorso 3 settembre.
Via libera da mercoledì 3 settembre, alle doppiette dei cacciatori del Materano. Potranno essere cacciate nelle giornate di mercoledì e domenica solo alcune specie come lepri, fagiani, colombacci, quaglie, tortore e volpi. Dalla terza domenica di settembre e fino al 31 gennaio, invece, i cacciatori avranno a disposizione una giornata in più, quella del sabato, per esercitare l’attività venatoria.
Secondo quanto reso noto dal competente ufficio dell’Amministrazione provinciale i seguaci di Diana nel Materano, territorio che è diviso in due ambiti di caccia (quello A pari a 42mila ettari ed il B di 60mila ettari) sono all’incirca 2.500. Di questi almeno 1.500 si dedicano anche alla caccia al cinghiale che è possibile però solo dal primo ottobre a fine dicembre .
Al momento, ma limitatamente all’area di Bosco Pantano, nel territorio di Policoro, è in corso l’abbattimento selettivo di questi ungulati che con le loro scorribande notturne stanno creando non pochi danni agli agricoltori. Stime più o meno attendibili parlano di un numero di cinghiali nel Materano che si aggira intorno alle 4 mila unità. L’operazione di abbattimento, a caccia chiusa, cioè in questo periodo, è affidata ad un’ottantina di cacciatori specializzati ad affrontare questa emergenza.
Stando agli esperti, la selvaggina presente nel territorio materano sta diminuendo drasticamente di anno in anno per effetto della monocoltura in agricoltura e dei cambiamenti climatici. Insomma, ci sono sempre meno migrazioni che rendono i carnieri, di anno in anno, meno consistenti. Per esercitare l’attività venatoria nell’intera regione la tassa annuale dovuta da cacciatori è di 40 euro che scende a 32 se la scelta si limita ai territori dei due ambiti di caccia del Materano.