Il cantiere con transenne su via Lucana sotto il boschetto è stato aperto ad aprile e oltre a prevedere la realizzazione dei box per la centrale ENEL,pubblica illuminazione e ITALGAS serve per rimettere a nuovo la scala monumentale di accesso al boschetto. I lavori sono stati sospesi per consentire durante la stagione estiva l’accesso al parco e al bar. I lavori riprendono in questi giorni e si concluderanno entro Natale.
Salvatore Adduce sindaco di Matera.
Ci son cose che hanno inizio e non finiscono mai, sembra incredibile che a Matera ben pochi lavori rispettino tempistiche ed esecuzioni, un esempio è il cantiere di via lucana, lì sotto il boschetto. Sembrava che la realizzazione di quel manufatto fosse una questione di tempi rapidissimi, si è lavorato alacremente per realizzare l’opera, poi l’abbandono. Come me, credo un po tutti, hanno pensato che l’interruzione fosse dovuta alla pausa della stagione estiva; si era certi che con i primi giorni di settembre i lavori ed il ripristino della viabilità fosse cosa fatta, invece appare che tutto sia in abbandono.
Forse, quando qualcuno alzerà il sedere dalla sua pregiata poltrona o sedia che sia e farà sentire la sua voce o, darà ai cittadini spiegazioni, qualcosa si potrà muovere ma sino ad allora non credo che si possa esser certi di rivedere via lucana consegnata alla città in modo decente. Molte volte non è il degrado in se a destare perplessità ma il silenzio, la mancanza di notizie sui problemi e sui tempi, sono queste le cose che aggravano la percezione del vivere nel disinteresse amministrativo. L’inerzia ed il non aver informazioni danno la sensazione di stalli perpetui ai quali il fruitore degli spazi della sua città rimane impotente e rassegnato, la coscienza di amministratori ed imprese, nel caso di specie, è sollevata dal cartello: ” Pedoni sul lato opposto” ed ognuno si sgrava di dosso quel minimo di responsabilità e se ne sente sollevato.
Eppure parliamo di un tratto di strada fondamentale, l’arteria principale della nostra città, quella collassata dal traffico e sotto gli occhi di tutti, ma ben pochi in questa città, dove la rassegnazione ad omissioni, pressappochismi e cultura del tira a campare, hanno raggiunto punte che saturano le coscienze di ogni individuo, dovrebbe essere l’assillo principale di ogni governo cittadino, ed invece nulla si muove.
Un esempio di soluzione utopistica rinviene, per chi ancora aspetta che qualcuno si rinbocchi le maniche e sistemi quell’immenso cantiere degradato che si chiama zona 33, (a spiegar meglio si tratta del maggior biglietto da visita della nostra città, via La Martella, quella percorsa da un gran numero di visitatori della città dei Sassi, più precisamente la zona cosiddetta “del grattacielo”), oramai quel tratto è entrato nelle dinamiche irrazionali della memoria del cittadino materano dove trova spazio anche la ferrovia e l’autostrada: una fantasia per la quale è meglio non sprecar parole.
Nella precedente amministrazione dopo incontri con le imprese costruttrici si è riusciti a dare una parvenza di sistemazione, poi il buio assoluto, imprese fuggite, guazzabugli giuridici, urbanizzazioni pagate o non pagate, insomma il caos. Ma il vero problema rimane nell’interrogativo inspiegabile del perchè a Matera diventa difficile completare opere anche banali, credo di poter fornire una risposta semplice, forse ovvia che è alla base di ogni problema: incapacità della politica e dei dirigenti, soprattutto perchè quest’ultimi non hanno nulla a che fare con scelte meritocratiche, ma sono espressione di una politica che ha sistemato amici, parenti e portafogli elettorali. E’ ora che costoro, ricompensati lautamente, con stipendi che superano di gran lunga i centomila euro l’anno, con concrete aggiunte di incentivi, si guadagnino la paga ed incomincino a lavorare ed assumersi responsabilità.
Adriano Pedicini consigliere comunale del PDL