Lettera aperta a Salvatore Adduce
Per un Sindaco di sinistra è più importante l’essere che l’apparire
Caro Salvatore,
sei Sindaco di Matera da tre mesi. Ma ancora non sei entrato nel pieno delle tue funzioni, per beghe e rancori interni alla tua coalizione. La mia esperienza politica non è abituata a tali giochi, sconosciuti al glorioso (sì, glorioso) PCI. E la città ne risente. Non starò a ripetere ciò che, come CIACP, dicemmo in merito alle liste civiche, troppo numerose: a destra, a sinistra e chissà dove. Con tante liste, più numerose degli antichi partiti, alla fine si finisce con l’essere ricattati (è la parola giusta, e delle parole non bisogna aver paura). Potrei richiamarti quello che, ancora come CIACP, scrivemmo anni addietro, quando invitammo a scegliere i candidati secondo serietà e competenza e non secondo il bacino di voti cui attingono. Meglio perdere che vincere con certi compagni di cordata! Tu, per sfuggire a tiri incrociati, memore del nodo di Gordio, che ti afflisse in qualche versione dal greco, hai fatto la scelta radicale degli assessori esterni, che io non condivido.
Oggi voglio esprimerti un pensiero, che potrebbe essere un consiglio. Prima che tu componessi la Giunta, avevo preparato un documento, poi superato dagli eventi, con cui ti invitavo a fare una Giunta con eletti all’interno del Consiglio. Motivavo il mio pensiero osservando:
1. Che gli assessori interni al Consiglio rispondono comunque ad un elettorato o ad un partito;
2. Che, essendo espressione di un elettorato e di un partito, o comunque espressione del Consiglio, l’assessore interno è tramite tra il Consiglio stesso e il Sindaco, garantendo un più sicuro raccordo;
3. Che la nomina ad assessore di un consigliere comporta le dimissioni dello stesso da consigliere e, quindi, la sua sostituzione col primo dei non eletti della stessa lista e dello stesso partito, con giusta gratificazione di chi, comunque, si è speso per l’amministrazione della città e ha un elettorato cui rispondere;
4. Che, essendo l’assessore interno espressione politica, lo stesso è a tutti gli effetti, rappresentante politico del Sindaco e, quindi, nelle condizioni di sostituirlo in tutte le manifestazioni esterne e pubbliche;
5. Che, in proposito, è indispensabile che il Sindaco faccia meno apparizioni esterne e più presenze in Municipio, rovesciando un comportamento che ha segnato negativamente gli anni passati.
6. Che, in definitiva, per un Sindaco di sinistra, è più importante l’essere che l’apparire.
Visto, dunque, lo stato di impedimento in cui è caduta la Giunta appena formata, ti invito a considerare se non sia un bene azzerare quanto fatto e ricominciare daccapo, invitando ogni lista a dare un proprio nome e ad assumersi tutte le responsabilità della scelta. Non sarei contrario a seguire, nella selezione, il criterio dei voti riportati, visto che un criterio bisogna comunque usare. Il potere, del resto, rimane pur sempre nelle tue mani, nel senso che è nelle tue mani la facoltà di trattenere gli assessori o dimissionarli per indegnità o altro. Quanto alla Presidenza del Consiglio, mi pare che daresti un buon esempio di democrazia e di superiorità morale – quali apprendesti a scuola – se l’assegnassi alla opposizione. Qualcuno, tra i tuoi, si scandalizzerà. Ma, soprattutto di questi tempi, lasciami dire che oportet ut scandala eveniant.
Con l’affetto dovuto da un professore ad un alunno,
tuo
Giovanni Caserta