Finalmente si è risolto il problema della presenza dei Cavalieri di Maria SS. della Bruna nella processione serale del 2 luglio.
Dopo una sfibrante ed interminabile trattativa con il questore di Matera, il quale a sua volta era impossibilitato a ritrattare quanto era già stato deciso e decretato in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, finalmente ieri alla vigilia della festa, si è risolta la questione dei Cavalieri, grazie all’intervento decisivo e appassionato del primo cittadino di Matera il Sen. Avv. Emilio Nicola Buccico, il quale, in un incontro con il Sig. Prefetto e il Sig. Questore, esponendo approfonditamente le ragioni del dissenso dei Cavalieri, è riuscito a convincerli della necessità di apportare alcune modifiche al decreto già emesso. Pertanto, nella processione serale del 2 luglio, i Cavalieri che potranno partecipare saranno 65 e potranno sfilare per tutta via XX Settembre fino in piazza San Francesco defluendo da via Ridola. Soltanto un drappello di 5 Cavalieri, potrà rimanere in piazza San Francesco al seguito del Carro Trionfale per i rituali tre giri.
Quando il presidente dell’Associazionedei Cavalieri del 2 Luglio, Antonio
Paolicelli avrà letto la direttiva imposta dal comitato per l'ordine e la sicurezza in relazione alla partecipazione dei Cavalieri a seconda delle fasi della Festa ha deciso di avviare immediatamente un'azione di protesta. Lo ha fatto inviando una lettera aperta nella quale chiede l'intervento immediato del sindaco Buccico al fine di contribuire al ripristino di quell'equilibrio e quello spirito di collaborazione, fra Cavalieri e cittadini materani verso le Autorità di Pubblica Sicurezza". Ma cosa prevede il provvedimento adottato? Lo spiega sempre Paolicelli: "le Autorità di Pubblica Sicurezza in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza hanno deciso, unilateralmente senza convocare i protagonisti e i destinatari delle loro decisioni che, durante la cavalcata serale del 2 luglio, il numero dei Cavalieri che sfileranno nel corteo processionale non deve essere
superiore a 50. Di questi cinquanta cavalieri, 20 devono seguire la processione fino in via XX Settembre, giunti davanti alla Prefettura devono uscire dal corteo e devono andarsene da via Roma. I restanti 30 cavalieri, proseguiranno fino a piazza San Francesco. Qui, 5 cavalierisono autorizzati a presenziare ai tradizionali 3 giri, i restanti 25, una volta giunti in piazza San Francesco d’Assisi, defluiranno da via Ridola o da via Scotellaro prima dei rituali 3 giri. Una decisione naturalmente contestata dal presidente dell'Associazione dei Cavalieri. "Sono fiducioso – ha detto Paolicelli – in una soluzione serena di questi problemi, ed esprimo ancora una volta con molta sincerità, tutta la mia stima e ammirazione condivisa da tutti i Cavalieri, per i funzionari e
gli uomini appartenenti alle forze dell’ordine, che durante i festeggiamenti si sacrificano tantissimo per salvaguardare l’incolumità di tutti i cittadini e perchè la festa riesca in tutte le sue espressioni.
La città di Matera è stata ancora una volta, nelle sue tradizioni più antiche e popolari come la festa della Madonna della Bruna, schiacciata e soffocata da chi è preposto alla salvaguardia dell’ordine e della sicurezza pubblica. Infatti, come era prevedibile, a tre giorni dalla festa noi tutti Cavalieri, ed io in testa a tutti come Presidente, ci eravamo soltanto illusi che ci avesseroascoltati e capiti. La realtà è quella di sempre, le Autorità di Pubblica Sicurezza in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza hanno deciso, unilateralmente senza convocare i protagonisti e i destinatari delle loro decisioni. Come ben vedete, questi sono solo degli ordini, soltanto ed esclusivamente degli ordini, impartiti a tutti coloro che devono soltanto ed esclusivamente obbedire. Ma chi sonocoloro che devono obbedire ? Siamo soltanto noi Cavalieri? O forse siamo tutti quanti noi cittadini materani,che a differenza del mondo intero, dobbiamo subire l’imposizione assurda, di come si deve svolgere la nostrastessa festa, perché lo svolgimento di questa, deve essere deciso ed imposto dall’alto? Se ci sono motivi di sicurezza, perché non si prendono le misure necessarie per l’incolumità di tutti i cittadini, Cavalieri compresi? Nel nostro caso specifico, l’organizzazione
della festa della Bruna, sono sicuro che senza il dialogo, senza la collaborazione
attiva, vigile e responsabile di tutte le parti in causa, si distruggeranno inutilmente i rapporti, si distruggerà la tradizione, il senso delle cose e la stessa festa. E’ sicuramente molto più difficile organizzare le cose in un dialogo sereno con le parti interessate e nel rispetto dei propri ruoli,
ed è certamente molto più facile proibire, limitare, o meglio ancora sopprimere.
Pertanto, chiedo l’aiuto di tutti i cittadini, e l’intervento autorevole del primo cittadino della città dei Sassi, che già in diverse occasioni si è prodigato ed è venuto in soccorso di noi Cavalieri il Sig. Sindaco Sen. Dr. Nicola Buccico, affinché ripristini da una parte e dall’altra quell’equilibrio e quello spirito di collaborazione, che molto probabilmente con quest’ultimo atto si
sta per spezzare fra Cavalieri e cittadini materani verso le Autorità di Pubblica Sicurezza. Esprimo ancora una volta con molta sincerità, tutta la mia stima e la mia ammirazione condivisa da tutti i Cavalieri, per i funzionari e gli uomini appartenenti alleforze dell’ordine, che durante i festeggiamenti si sacrificano tantissimo per salvaguardare l’incolumità di
tutti i cittadini e perché la festa riesca".
“Pieno appoggio alla protesta dei Cavalieri”. Così il consigliere comunale dell’Udc Michele Andrulli, da sempre vicino ai Cavalieri della Festa di Maria SS. della Bruna, esprime il suo disaccordo, alla stregua della grande maggioranza dei cittadini materani, in merito alle scelte effettuate dalle istituzioni competenti e riguardanti il taglio drastico dei Cavalieri. “Questa scelta rappresenta un’offesa innanzitutto alla nostra Patrona, ma anche a tutta la cittadinanza, che legittimamente auspica la ripresa del tavolo di concertazione per restituire alla festa quei valori e quelle tradizioni del passato, volte alla soddisfazione dei cittadini.
Pur comprendendo in parte le motivazioni addotte all’origine della decisione e dettate da esigenze di “sicurezza”, mi chiedo al tempo stesso come mai nessuno abbia pensato alla sicurezza dei cittadini del Rione Piccianello, che si trovano privati di un diritto; qualcuno ha mai pensato che la disposizione delle bancarelle non consente l’accesso ai mezzi di soccorso (ambulanza, VV.FF. ecc.)? A chi assoggettare questa responsabilità?
Pertanto – conclude Andrulli -, al fine di risolvere una questione che sta particolarmente a cuore a tutta la cittadinanza materana, chiedo un atto di buon senso da parte di tutte le istituzioni competenti, ed auspico che le stesse rivedano la decisione di ridurre il numero dei cavalieri, con la speranza che i cittadini di Piccianello non si trovino nella condizione di chiedere soccorso, altrimenti qualcuno risponderà di mancato soccorso”.