Riportiamo integralmente il testo della nota politica di Roberto Cifarelli.
Assisto con stupore e preoccupazione al dibattito sulla crisi regionale e del PD che si è sviluppato sulla stampa già prima delle dimissioni di Vincenzo Folino da assessore e vice-presidente della giunta regionale.
Mi sembra che dalla discussione in corso emerga con grande evidenza la contraddizione di un partito nato dalla sommatoria dei gruppi dirigenti dei partiti di provenienza e lo scarso rispetto per gli elettori che ad ottobre del 2007 con grande entusiasmo, ma anche segnalando il malessere nei confronti del gruppo dirigente locale con grandi quantità di schede nulle e bianche, si recarono in massa al voto per far nascere una nuova esperienza politica che superasse i limiti delle forze del ‘900.
Unità e metodi nuovi ci chiedeva il popolo delle primarie.
Non mi sento di additare Roberto Falotico quale unico elemento destabilizzatore della politica regionale ed in particolare del PD, così come potrebbe apparire dalla lettura delle posizioni di tanti esponenti del partito.
Attraverso la sua azione politica egli, a modo suo, tenta di rimettere ordine alla confusione nata con le liste che in appoggio a Walter Veltroni diedero vita al PD.
In quella circostanza ci fu poca chiarezza nelle ragioni che univano i sostenitori del futuro segretario nazionale, all’interno delle liste e tra le liste. E gli equivoci furono ancora maggiori nel definire le liste ed il sostegno al candidato segretario regionale Piero Lacorazza.
In politica, ancor più che nella vita, i problemi non si possono eludere; i nodi vengono sempre al pettine.
Falotico, in modo traumatico e sbagliato secondo me, tenta di dare vita ad una corrente (di pensiero), quella del cattolicesimo democratico, che ha una sua dignità, una storia e, secondo me, una funzione, seppure minoritaria perché identitaria, e probabilmente anche un futuro nel partito del riformismo italiano.
Personalmente non mi ritrovo sulle posizioni di Roberto. Ma se vogliamo svincolare il PD dalle correnti (personali) che ne hanno segnato la vita in questo periodo dalla sua nascita ad oggi, occorre riposizionare il gruppo dirigente non già, come purtroppo appare dalla cronache quotidiane, sulla base esclusiva della forza dei voti guadagnati in virtù della gestione del governo, bensì in ragione della forza delle idee. E questo lo si potrà fare in via definitiva solo attraverso un congresso.
La ragione delle idee mi spinse nel 2007 a scegliere di sostenere Enrico Letta quale candidato alla segreteria nazionale del PD, anziché intrupparmi nel comodo ma contraddittorio ventre della balena Veltroni; ed è necessario che prevalgano le idee agli uomini sostengo anche oggi, in un momento così difficile.
La fotografia ed i rapporti di forza scaturiti con le primarie del 14 ottobre 2007 è oramai sbiadita, ed a nulla servirebbe ritoccarla attraverso operazioni chirurgiche (o di photoshop) di equilibrismi politici e di attribuzione di postazioni.
La crisi regionale si risolve se De Filippo e Lacorazza, ciascuno per le proprie prerogative istituzionali e politiche, indicheranno in giunta persone capaci, competenti, piene di passione politica, in rappresentanza degli interessi dei lucani e non di questo o quell’altro notabile, e se le candidature ai vertici istituzionali scaturiscono da quella che è stata la vera novità degli ultimi anni, vale a dire l’espressione popolare della scelta migliore attraverso le primarie.
Lo dice lo Statuto del PD, le invocano sommessamente la gente e gli stessi elettori delle primarie che, sviliti nella loro funzione, potrebbero pensare di essere stati “usati” reagendo negativamente al dirigismo politico.
Per le prossime amministrative facciamo le primarie delle idee e degli uomini; mettiamo sullo stesso nastro di partenza le energie di cui dispone la società lucana; facciamolo dando il giusto tempo a chiunque di farsi conoscere e di farsi eventualmente apprezzare, e facciamo affermare così una nuova classe dirigente del PD e del centrosinistra.
Sono pronto a fare la mia parte ed a mettere a disposizione della causa, come ho sempre fatto, passione, entusiasmo, generosità e le capacità (tante o poche) di cui dispongo.
Roberto Cifarelli
Componente PD Assemblea Provinciale Matera