La crisi al Comune di Matera
La trappola del PD e la trappola dell’IDV
Cittadini attenti, in città vi sono due trappole in cui sono rimasti intrappolati i tanti problemi che attendono di essere risolti. Due trappole che chiedono posti e prebende di potere, mentre la città è in agonia. Gli altri partiti della coalizione sono semplici comparse non in grado di reagire, senza arte ne parte. Altro che aspirare alla candidatura di città della cultura per il 2019. I consigli comunali che abbiamo appena vissuto ci consegnano una rappresentazione squallida di una politica arrogante e priva di ogni senso di responsabilità. Sono stati i giorni più bui della breve storia dell’attuale maggioranza di governo della nostra città. Il Partito Democratico e l’IDV, due oligarchie che non si pongono minimamente il problema di una città ormai ridotta in pezzi, dove regna incontrastata una deregulation a tutti i livelli e in ogni settore. La città deve denunciare con assoluta severità quanto sta accadendo e deve porre fine con una grande mobilitazione alle lotte intestine e clandestine, ai giochi di potere sotterranei eppure così visibili, a dichiarazioni che sono più messaggi in codice che una reale volontà di risolvere lo stallo in cui si è precipitati, di mezze frasi dovute alla stampa e sorrisi di fratellanza esibiti ai fotografi da un residuo e sempre meno convinto obbligo di decenza. Dalla necessità di nascondere una lotta fratricida fatta di colpi bassi e bassissimi: una guerra che mai si cura del bene comune, dell’interesse pubblico, della città e delle persone che ci vivono. Una politica dimentica di essere al servizio della città e dei cittadini, convinta che i cittadini siano al suo servizio: serbatoio di voti da usare alla bisogna come merce inerte. Anche da questa condizione dobbiamo riscattarci e dobbiamo riprendere nelle nostre mani il destino di questa nostra città. Gli oligarchi hanno ancora una volta giocato la loro partita a scacchi, fieri di escogitare ogni giorno nuovi trucchi, inedite strategie di offensiva reciproca. Gli elettori di centro sinistra hanno mostrato di essere esausti, esasperati, nauseati fino al punto di farsi del male, pratica che del resto è consueta dalle nostre parti. Nessuno nella coalizione di centro sinistra ha voluto le primarie, il candidato Sindaco è venuto fuori da accordi incoffessabili e il risultato è sotto gli occhi di tutti. Il metro esatto della saturazione dei cittadini che devono lanciare un segnale definitivo di voglia di cambiare e alla svelta. Bisogna dire basta al disprezzo delle regole. Queste trappole vanno distrutte. Quello che sta accadendo è un presagio che nulla di buono vi è all’orizzonte e allora bisogna trarne le conseguenze. Cosa accadrà quando si discuterà di questioni vitali e di scelte fondamentali per la città? Uno sfregio alla città che chi poteva non ha voluto e saputo evitare. Basta!!! Avete toccato il fondo e non potete essere voi quelli in grado di risalire e dare quella svolta che la città ormai attende da oltre un ventennio. Andiamo ai fatti. Nell’ultimo Consiglio Comunale del 18 luglio 2010, ennesimo risultato deludente di una maggioranza in decomposizione. 8 consiglieri del PD che fanno riferimento a Santochirico e Antezza disertano il Consiglio Comunale. 8 yes man incapaci di autonomia e di esprimere una propria posizione. Si trincerano dietro comunicati stampa in cui si afferma che la loro azione è per il bene della città. Se così fosse, perché allora non presentarsi in Consiglio Comunale e spiegare questa loro grande attenzione per il bene della comunità, chiarendo le motivazioni della loro azione, in modo trasparente e nella sede nella quale sono stati eletti? Il bene della comunità è solo il solito diversivo, i motivi sono ben altri e sono pubblicamente inconfessabili. I 4 consiglieri dell’IDV, sempre presenti(gli va dato atto) ma in continuo contatto telefonico con il loro capo Mastrosimone, non fanno un passo indietro sulla richiesta del posto di presidente del Consiglio Comunale. Eppure, un atteggiamento di responsabilità consiglierebbe, dopo tre mesi di fumate nere, di ritirare la candidatura e chiedere un tavolo di confronto con l’intero centro sinistra. Aspettarsi una tale azione, per quello che è diventato l’Idv, sarebbe come chiedere “la luna nel pozzo”. Non si rinuncia a nulla in cambio di nulla. Un tavolo di confronto, che al punto in cui siamo, dovrebbe essere un confronto pubblico, considerando che ogni componente della coalizione di maggioranza, in ogni affermazione di questi giorni e degli ultimi tre mesi, hanno sempre dichiarato di avere a cuore il bene della città, che la città ha bisogno di una azione seria e responsabile di governo per i tanti problemi da affrontare. Noi crediamo, che questi campioni della politica nostrana(partiti o ciò che ne rimane e consiglieri), non abbiamo un tale coraggio. Il Sindaco Salvatore Adduce, nella sua lunga carriera politica ne ha viste tante, ma crediamo che questa situazione gli mancava. Tenta in tutti i modi di sdrammatizzare e di dare un senso alla crisi, ma, si è reso conto che questo suo atteggiamento, pur apprezzabile e che gli fa onore, non è più sufficiente. Noi gli consigliamo, al punto in cui siamo, di tornare a parlare pubblicamente alla città, chiarendo la situazione in tutti i suoi aspetti, anche quelli più deteriori, chiedendo davanti alla città il sostegno per andare avanti e alla coalizione e alle varie fazioni di fare tutti un passo indietro e tornare ad un comportamento di responsabilità in modo da mettere l’intero Consiglio Comunale nelle condizioni di svolgere il proprio ruolo e all’attuale giunta di operare. Si nomini un presidente del Consiglio Comunale al di sopra delle parti in conflitto e si nomini l’ottavo assessore scegliendo una persona qualificata e non legata a nessun carro. Li valuteremo su ciò che sapranno fare. Altrimenti si traggano le dovute conseguenze perché così non si può andare avanti.
Il Presidente
Catia Caponero e Il direttivo di Città Plurale