Per tutti, anche per l’ADOC di Basilicata, la ricorrenza del 25 Aprile è importantissima.
È la data simbolica che ci ricorda la libertà di cui godiamo, la libertà declinata in tutte le sue forme, la libertà di essere cittadini, di poter godere dei diritti fondamentali, di essere curati.
E, tuttavia, quella libertà guadagnata con il sangue e il sacrificio oggi la vediamo minacciata. La minaccia è subdola, con una parola ormai desueta questa minaccia si può identificare con la timocrazia. Una democrazia assicurata a chi se la può pagare.
Così se hai il denaro puoi comprare i servizi, se hai denaro puoi far valere i tuoi diritti, se hai denaro puoi curarti.
Se non hai denaro ti aspettano servizi monchi, diritti negati e lunghe liste d’attesa per curarti.
È la timocrazia che temiamo come cittadini e come consumatori.
Questa minaccia subdola, strisciante, presentata con parole mielose che si afferma e da cui ci dobbiamo difendere.
Chi dice di non essere antifascista non afferma solo di essere fascista, afferma che non vuole una società di cittadini uguali nei diritti e nei doveri.
Chi dice di non essere antifascista vuole una società di privilegi per pochi e di sacrifici per tutti gli altri.
Così i poveri mangiano meglio dei ricchi, così chi fa domande scomode può essere ignorato, così chi è debole può essere sopraffatto, così chi non può pagarsi le cure può anche morire.
È in questa logica che il sistema accoglie anche i voltagabbana naturalmente purché utili allo scopo.
Ecco, l’ADOC di Basilicata vi invita a riflettere sulla timocrazia, sulla democrazia di chi se la può comprare.
Noi, come Associazione di consumatori saremo sempre a fianco dei più deboli, di chi ha bisogno del nostro aiuto per non soccombere e saremo sempre il pungolo per evitare che i poveri siano sempre più poveri e i ricchi sempre più ricchi.
Buon 25 aprile a tutti, anche a coloro che lo disprezzano con le parole e con i fatti ma che godonodei privilegi conquistati con il sangue degli altri.