Martedì 30 marzo 2021 l’Assemblea Soci dell’Associazione Regionale Antiracket e Antiusura “Famiglia e Sussidiarietà – APS” ha approvato il conto consuntivo 2020 e il bilancio di previsione 2021.
Di seguito la relazione del Presidente Angelo Festa.
Coerenza con i nostri obiettivi
L’Associazione Antiracket e Antiusura “Famiglia e Sussidiarietà”, costituita nel 2011, non ha scopo di lucro: ha per oggetto esclusivamente finalità di solidarietà sociale.
In particolare l’Associazione si propone di
• operare con ogni mezzo consentito dalla Legge per prevenire il fenomeno dell’usura, a ogni livello e sotto qualsiasi forma, attraverso forme di tutela, assistenza e informazione;
• informare, attraverso idonee campagne conoscitive, i cittadini sui servizi esistenti a sostegno delle situazioni problematiche per dare speranza a chi si trova in situazioni di disagio e incrementare la fiducia nelle Istituzioni;
• fornire e richiedere collaborazione a Istituzioni, Enti pubblici e privati, Associazioni e Organizzazioni legali che si interessano di temi dell’usura, del fenomeno del sovraindebitamento e dell’educazione all’uso responsabile del denaro e all’educazione al risparmio;
• informare e assistere le famiglie e le piccole imprese sulla possibilità di sdebitarsi ricorrendo alla Legge n. 3/2012 detta “salva suicidi”.
L’Associazione Famiglia e Sussidiarietà opera attraverso quattro punti di ascolto: Matera, Policoro, Montalbano Jonico e Potenza, con la partecipazione di volontari, dotati di sensibilità umana, che mettono a disposizione competenze giuridiche ed economiche. Ha attribuito direttamente, senza corrispettivo e rimborso del capitale, somme di denaro provenienti da Fondi Regionali e sotto forma di contributi, il tutto nella percentuale stabilita dal Consiglio Direttivo. L’importo destinato a tali contributi nell’anno 2020 è stato di circa 11 mila euro. Le richieste sono pervenute da Maratea, Policoro, Miglionico, Salandra, Potenza, Montalbano Ionico e Matera.
L’Associazione Famiglia e Sussidiarietà si è già costituita parte civile nei processi per usura e estorsione e continuerà a farlo per non lasciare soli gli imprenditori e le famiglie che giornalmente vengono ricattati e minacciati dalla criminalità. In questo periodo di forte difficoltà scatenata dal Covid 19 vi è il rischio che le organizzazioni criminali si approfittino della situazione e gli imprenditori potrebbero divenire preda degli usurai e il crimine potrebbe mettere le mani su parti rilevanti del patrimonio di imprese della nostra Regione e in particolar modo del Metapontino.
Covid, criminalità, usura e estorsione in Basilicata
La crisi determinata dall’impatto dell’emergenza sanitaria ha investito fortemente la nostra economia, causando perdite di posti di lavoro, il blocco delle attività e un aumento della povertà assoluta a quasi due milioni di famiglie comprensivi di quasi sei milioni di individui. Mentre la povertà relativa, secondo i dati ISTAT, evidenzia a livello nazionale (2019) un’incidenza intorno al 11%, con il Nord e Centro intorno al 7%, il Mezzogiorno poco sopra il 20% e la Basilicata intorno al 17,9 per cento.
Per la ripresa e il riscatto del Sud, compresa la Basilicata, si spera nei progetti previsti dal Recovery Plan che rappresentano, tra l’altro, l’occasione per mobilitare sinergie e professionalità, per rafforzare la coesione sociale, per risorgere dal Covid e per la riunificazione infrastrutturale dal Nord al Sud.
Da un sondaggio pubblicato dall’Oxfam, Confederazione Internazionale di Organizzazioni no profit, emerge che il Coronavirus ha allargato le distanze sociali: dall’inizio della pandemia il patrimonio dei primi 10 miliardari del mondo è aumentato di 540 miliardi di dollari complessivi, che sarebbero più che sufficienti a pagare il vaccino per gli abitanti del pianeta e ad assicurare che nessuno cada in povertà a causa del virus. L’Italia non fa eccezione a questo trend. Dallo scoppio della pandemia 36 miliardari italiani si sono arricchiti di oltre 45,7 miliardi di euro, che equivale a 7.570 euro per ognuno dei 6 milioni di italiani che rientrano nel 10% più povero della popolazione nazionale.
A fronte di tali aumenti di ricchezza circa 250 mila imprese in Italia hanno una cosiddetta situazione bancaria incagliata e sono iscritte presso la Centrale Rischi come insolventi. In Basilicata alla data del 31 marzo 2020 risultavano iscritte 2.171 imprese impossibilitate a restituire i prestiti contratti di cui 1393 a Potenza, 725 a Matera. Per queste imprese è pregiudicata la possibilità di accedere a prestiti bancari e, ovviamente, alle agevolazioni previste dai Decreti Ristori previsti per l’emergenza sanitaria.
L’Associazione “Famiglia e Sussidiarietà” è sempre vicina a decine e decine di famiglie che hanno problemi nel pagare la rata del mutuo o le bollette e stanno dando fondo ai risparmi. L’attività non si ferma solo all’aiuto economico con i contributi a fondo perduto fornitici dalla Regione Basilicata, ma anche attraverso consulenze legali e commerciali dei volontari.
L’Associazione ha implementato le azioni e l’attività a supporto dei sovraindebitati per analizzare ogni singola posizione: predisponendo a secondo dei casi il piano del consumatore, l’accordo con i creditori o la liquidazione dei beni finalizzata alla riduzione del debito, in applicazione della Legge 3/2012.
La legge “salva suicidi” affronta un fenomeno che, a partire dal 2008, anno della grande crisi, interessa strati sempre più larghi delle categorie economiche e, più in generale, della popolazione. Dai piccoli imprenditori agli artigiani, dai commercianti agli imprenditori agricoli, dai professionisti alle start up innovative, per arrivare ai consumatori, cioè ai semplici cittadini: tutti soggetti che, per un motivo o per l’altro, si indebitano ma, a differenza delle imprese medio-grandi, sono «non fallibili», cioè non possono accedere alle disposizioni previste dalla legge fallimentare, che mettono in grado di ripartire da zero. Per questo nel 2012 era stata approvata la legge che dà la possibilità di ristrutturare la debitoria e di rientrare dai debiti, permettendo così a ogni cittadino fortemente indebitato e non colpevole di ricominciare.
A seguito della pandemia in Basilicata risultano sospese ben 16.273 unità produttive con circa 49.000 addetti che si trovano a fare i conti con una situazione di indebitamento spropositata rispetto al patrimonio familiare o di impresa che vincolano e limitano le scelte, anche di natura sociale e familiare, dei debitori.
Nella crisi non solo sanitaria ma anche economica e sociale dobbiamo ricordare le parole di Papa Francesco: “Non permettete che il mondo vi faccia credere che è meglio camminare da soli. Da soli non si arriva mai. Sì, potrai arrivare ad avere un successo nella vita, ma senza amore, senza compagni, senza appartenenza a un popolo, senza quell’esperienza tanto bella che è rischiare insieme”.
Tutti dobbiamo essere più vigili: è certo, la criminalità nell’emergenza fa affari d’oro. In vista dei finanziamenti europei la criminalità è interessata ad appropriarsi di più fondi possibili e ad acquisire attività con un ventaglio di affari illeciti che spazia dal turismo alla ristorazione ai servizi, dal settore sanitario a quello dei rifiuti, dai giochi e dalle scommesse alla gestione di impianti sportivi e palestre, alla distribuzione e commercio di generi alimentari, all’autotrasporto, all’industria manifatturiera, a quella dell’energia, immobiliare e al commercio e noleggio di autoveicoli.
Nel primo semestre del 2020 l’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia della Banca d’Italia (UIF) ha ricevuto 53.027 segnalazioni di operazioni sospette. Le cosiddette “Sos”, sono spesso l’anticamera a contestazioni più gravi in sede penale, in aumento del 3,6 per cento rispetto a quelle pervenute nel periodo corrispondente dell’anno precedente.
In Basilicata, in proposito, si registrano 376 casi, mentre, nello stesso periodo del 2019, erano state 361 con un incremento del 4,1 per cento.
Non dobbiamo dimenticare che la Basilicata rappresenta, anche, per la contiguità territoriale con Calabria, Puglia e Campania, un importante punto d’incontro delle organizzazioni criminali extraregionali, nazionali ed estere.
Secondo la relazione della D.I.A. nel Potentino operano gruppi storicamente insediati nel capoluogo e nei limitrofi Comuni che sono impegnati nel traffico di droga, nelle attività estorsive e di recupero crediti.
Nell’Agro del Vulture Melfese vi sono sodalizi impegnati, fino a pochi anni addietro, in sanguinose guerre di mafia e oggi dediti a estorsioni e ad acquisire il monopolio di attività produttive specie in agricoltura.
Nel Lagonegrese operano gruppi legati alla camorra campana, alla ‘ndrangheta calabrese, specialmente cosentina, alle mafie pugliesi e svolgono per lo più attività di riciclaggio e reinvestimento.
Nel Materano, in particolare nella fascia ionica, è radicata una criminalità organizzata che compiono attentati e intimidazioni, sviluppano un controllo sulle attività imprenditoriali, come ad esempio nel settore della produzione e commercio di ortofrutta, nel turismo e nelle attività edilizie. Tali attività, si legge nella relazione della D.I.A., condizionano le Amministrazioni locali, svolgono imponenti attività di riciclaggio, specie nel settore agricolo e del commercio di ortofrutta anche in collegamento con le mafie presenti nei distretti viciniori.
Per quanto riguarda l’usura, secondo gli ultimi dati dell’Eurispes, almeno un italiano su dieci (11,9%) è caduto nelle maglie degli usurai, non potendo accedere al credito bancario attestato sul 7,8% nel 2018 e sul 10,1% nel 2019.
Le denunce per usura sono sempre scarse per molteplici motivi, primo fra tutti perché l’usuraio viene considerato un amico che ti sorregge nel momento di difficoltà, e poi perché si ha la paura di subire minacce e ritorsioni.
A quanto si apprende da SOS Impresa, a fine 2017, il mercato del credito illegale ha raggiunto in Italia un giro d’affari di circa 24 miliardi di euro, coinvolgendo circa 200 mila imprenditori e professionisti. Il dossier evidenzia che, nonostante vi sia una legge che tuteli le vittime dell’usura, le denunce trasmesse alle autorità competenti hanno subito una sistematica contrazione: si è passati dalle 1.436 denunce presentate nel 1996, alle 408 del 2016, non certamente a causa della decrescita del fenomeno.
Le istanze presentate da imprenditori della Basilicata negli anni dal 2018¬ al 2020 al Fondo di solidarietà, ex art. 14 della Legge n. 108/1996 all’Ufficio del Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura sono le seguenti:
Regione
Basilicata ESTORSIONE USURA
2018 2019 2020 2018 2019 2020
1 2 4 6 4 1
Attività di informazione e assistenza
L’attività portata avanti, a livello regionale, è finalizzata a essere un punto di riferimento per le persone e le famiglie,bisognose e in difficoltà economiche, a rischio di usura e perfino in povertà.
Il nostro impegno, pur con difficoltà di spostamenti e di incontri, non è venuto meno. I volontari dell’Associazione forniscono gratuitamente consulenza, mettendo a disposizione di quanti si trovino in difficoltà le competenze tecniche, economiche e giuridiche, sia nell’affrontare problemi di sovraindebitamento con il ricorso alla Legge 3/2012, sia in caso di rischio di usura, con interventi supportati dai contributi a fondo perduto, previsti dalla Legge Regionale n. 21 del 26 giugno 2015.
Sono stati organizzati incontri cittadini in tre Comuni della Provincia di Matera dal titolo “Un aperitivo per la legalità”, affrontando i temi del sovraindebitamento, dell’usura e dell’estorsione in Basilicata. Queste le tappe:
• 11 settembre 2020 a Policoro (MT)
• 18 settembre 2020 a San Mauro Forte (MT)
• 2 ottobre 2020 a Salandra (MT)
A causa del Covid 19 non si è potuto tenere a Ferrandina (MT) il Convegno su “Prevenire l’usura” organizzato per il giorno 26 ottobre 2020, al quale aveva confermato la partecipazione Vito Claudio Crimi, Viceministro dell’Interno, e le Autorità locali.
Negli incontri è stato diffuso l’opuscolo, realizzato dall’Associazione, dal titolo: “Virus, estorsione e usura in Basilicata”.
La Legge 3/2012
La Legge 3/2012 fu approvata dal Governo Monti per aiutare piccoli imprenditori e padri di famiglia sovraindebitati. Prima dell’approvazione di tale Legge molti di loro preferivano togliersi la vita piuttosto che affrontare il tracollo economico ormai prevedibile.
L’obiettivo della Legge, ancor oggi poco conosciuta e poco applicata, è dare una seconda opportunità ai sovraindebitati e a rischio di usura, per immetterli nuovamente nel ruolo attivo dell’economia e della società, liberi dalla morsa dell’indebitamento.
La Legge 3/2012 con il Decreto Ristori è stata rivista, migliorata e integrata. Ora per andare incontro alle fasce più deboli vi è la possibilità per il debitore di presentare il cosiddetto piano del consumatore anche senza esborso di denaro, purché il consumatore dimostri il suo merito, e l’effettiva mancanza di beni o capitale da poter offrire.
È utile ricordare che già prima dell’approvazione delle nuove procedure il Tribunale di Napoli Nord III sezione civile, l’8 giugno 2020, con decreto, in considerazione dell’aggravamento della crisi causata dal Covid 19, ha anticipato il beneficio previsto della suindicata norma.
Oggi ancora, perdurando la pandemia, molte famiglie e molti imprenditori vedono peggiorare la loro situazione economica e non riescono più a far fronte alle obbligazioni e agli impegni assunti. Le risorse economiche messe a disposizione dal Governo, prima con il Decreto ristori, ora con il Decreto sostegni, non bastano. Occorre il lavoro, supportare le attività in crisi e farle ripartire in sicurezza.
Gioco d’azzardo
Fra i nostri assistiti non mancano giocatori d’azzardo che hanno sperperato soldi in cerca di fortuna sperando di migliorare le loro condizioni economiche e per recuperare i soldi perduti. Il giocatore di solito racimola denaro in famiglia o presso amici e parenti, ma esauriti questi canali, strappa alle varie Società finanziarie prestiti estremamente svantaggiosi, esponendo sé e la famiglia alla povertà a al rischio di usura.
Prossimi impegni
L’Associazione il 10 gennaio 2021 è stata iscritta nell’elenco, delle Associazioni e Fondazioni Antiusura, del Ministero dell’Economia e delle Finanze, ai sensi della Legge 108/96, e ciò permetterà di implementare i nostri interventi usufruendo dei contributi Statali per garantire prestiti a soggetti non bancabili. L’attività potrà avviarsi appena sottoscritta una convenzione bancaria ove far confluire i versamenti dello Stato.
Continueremo ad assistere le famiglie e le piccole imprese sovraindebitate e a rischio di usura sia nei Comuni di Matera e Potenza e sia nel Comune di Montalbano Jonico (MT) ove abbiamo attivato lo sportello sul sovraindebitamento, utile per tutti i Comuni della fascia Ionica, d’intesa con l’Amministrazione Comunale e la Fondazione Lucana Antiusura “Mons. Vincenzo Cavalla”.
Infine, in questa stagione drammatica, è necessario intervenire creando sinergie sul territorio, a sostegno di famiglie e imprese, che deve vedere coinvolte Istituzioni, sistema bancario, associazioni di categoria, sindacati e società civile. Nessuno deve essere lasciato solo, afferma il Santo Padre: alla nostra Associazione spetta di fare puntualmente tutta la nostra parte.
Matera 31 marzo 2021