Nonostante siano passati diversi anni dalla crisi del 2008, i consumi degli italiani stentano ad aumentare. Nel 2019 la spesa delle famiglie italiane ha subito ancora un rallentamento e le previsioni per il prossimo anno non fanno ben sperare. Rispetto agli altri Paesi europei, l’Italia sembra non riuscire a decollare, e a farne le spese è la qualità della vita.
La spesa delle famiglie italiane
La spesa media mensile delle famiglie italiane si attesta sui 2.571 euro, con un divario ancora piuttosto consistente tra nord e sud. La voce più imponente è sempre quella che riguarda le spese per la casa: affitto o mutuo, bollette e altri servizi connessi all’abitazione.
In crescita anche le spese sull’alimentazione e sul consumo di pasti fuori casa, a dimostrazione che gli italiani non riescono a rinunciare ad andare al ristorante. Salute e benessere sono ancora molto importanti e, infatti, le spese sanitarie, quelle legate allo sport e le vacanze fanno registrare un segno positivo.
Gli italiani spendono parecchio anche per la tecnologia: il settore dell’informatica e delle telecomunicazioni è sempre tra i primi posti per quanto riguarda le spese. Su televisori, tablet, smartphone e altri giocattoli tecnologici le famiglie non risparmiano.
Su cosa risparmiano gli italiani
E allora quali sono i settori in cui gli italiani risparmiano? In discesa le spese legate ai trasporti e all’abbigliamento. Soprattutto quest’ultimo è un settore che risente molto della crisi, poiché se non si può evitare di spostarsi o di mangiare, capita sempre più spesso che si rinunci ad acquistare un vestito o un paio di scarpe nuove.
Tra i beni non alimentari, vengono tagliati anche tutti quei servizi considerati “voluttuari”, come le spese relative all’abbonamento alle pay-tv. Sul sito di Ufficio Postale si può leggere la guida con tutte le informazioni utili per disdire, ad esempio, l’abbonamento a Sky. Inoltre, è possibile anche scaricare gratuitamente il modulo per disdetta Sky e inviarlo tramite raccomandata A/R direttamente dal sito. La raccomandata A/R rimane ancora il modo più efficace in casi di sottoscrizione o disdetta di un servizio.
Tra le altre spese su cui gli italiani tendono a risparmiare, anche quelle riguardanti giornali, libri e riviste, purtroppo soppiantate dall’uso massiccio del digitale.
Una situazione che riguarda solo l’Italia che, da quando è scoppiata la crisi, ha perso 25 miliardi di consumi rispetto al Regno Unito, 16 miliardi nei confronti della Germania, 9 miliardi rispetto a Francia, Olanda e Portogallo e 2 miliardi relativamente alla Spagna. Rispetto agli Stati Uniti, parliamo di 30 miliardi di consumi in meno.
A pesare è sicuramente un ridotto aumento degli stipendi rispetto agli altri Stati Europei, ma anche una pressione fiscale che non accenna a diminuire.