Solo grazie alle direttive emanate dalla Comunità Europea a partire dal 1973 (anno in cui viene approvata la Carta europea di protezione dei Consumatori) si sono affermati dei concetti importanti quali la responsabilità delle aziende per i danni provocati da prodotti difettosi, la pubblicità ingannevole, la tutela dei consumatori sulle indicazioni dei prezzi, delle garanzie al consumo e della sicurezza dei prodotti.
Nonostante tale previsione legislativa il fenomeno dei raggiri nel campo consumeristico è una piaga sociale più grave che mai. Con una aggravante: un bel pezzo di queste truffe sono portate avanti da società del tutto legali, che operano con metodi illegali per estorcere le sottoscrizioni dei contratti di energia elettrica e gas. Secondo alcune stime i c.d. “contratti non richiesti” sono diverse centinaia di migliaia in tutta Italia.
Le sanzioni che l‘Autorità Antitrust (Agcm Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ) ha comminato ultimamente non lasciano dubbi.
Difatti l’autorità ha sanzionato recentemente gli operatori principali nel settore dell’energia in Italia con multe per centinaia di migliaia di euro. Ultimamente sono state multate Iren Mercato (830mila euro di sanzione), Estra Energie ed Estra Elettricità (500mila euro) ed Enegan (280mila euro).
In precedenza altri provvedimenti erano stati presi contro: Enel Energia, Eni, Acea, HeraComm, GdF Suez (ora Engie), Beetwin (ora Geko) e Green Network.
Per risolvere questo annoso problema si sta procedendo a sottoscrivere protocolli di conciliazione tra le associazioni di consumatori e le principali società di fornitura di energia al fine di evitare il ripetersi di tali truffe.
Le conseguenze per le compagnie “poco corrette” produrranno la cancellazione dalla “white list” delle agenzie che si rendano responsabili, in più occasioni, di queste truffe. Le società di energia, a seguito delle sanzioni dell’Antitrust, si sono impegnate a revisionare i processi di acquisizione di nuovi contratti.
Ma come funziona il meccanismo della sottoscrizione dei contratti truffa?
Questi contratti vengono stipulati tramite reti di agenti, che operano porta a porta o attraverso oppure a mezzo del teleselling.
L’autorità definisce tali contratti “truffa” come «………… contratti di fornitura in assenza di qualsiasi manifestazione di consenso del consumatore – perfino attraverso l’apposizione di firme false – e, in caso di attivazione della fornitura non richiesta, l’ingiustificata richiesta di pagamento della fornitura da parte del venditore non richiesto».
Praticamente nel porta a porta succede che il cittadino viene avvicinato e dichiara di non essere interessato.
In seguito uno dei ragazzi delle “squadre” di venditori chiede di firmare un documento, solo come attestazione che è passato da quella casa.
Così si carpisce la firma, ma è solo la metà di quel che serve. L’altra parte necessaria per l’attivazione sono i numeri che si trovano sulla bolletta, il Pdr e il Pod, che vengono facilmente copiati o fotografati dai venditori nel momento in cui un cliente mostra la propria bolletta. Questo numero spesso viene chiesto anche via telefono, in caso di teleselling. In seguito il contratto viene attivato a insaputa del consumatore.
Successivamente l’utente si trova una lettera nella casella della posta da parte della società di fornitura di energia che dà conto dell’avvio del contratto. Se, come spesso accade, il consumatore – specie se anziano – non fa nulla, perché non ricorda di aver stipulato alcun contratto, partono le nuove bollette.
Alcuni Giudici di Pace hanno sentenziato che, in caso di contratti non richiesti, non si è tenuti a pagare la fornitura di energia nei primi mesi. Un principio avallato dall’Antitrust e poi anche dall’Autorità dell’energia e il gas.
Ancora l’Acgm evidenzia che “sono stati stipulati contratti di fornitura sulla base di informazioni ingannevoli sull’identità del professionista”. In sostanza, gli operatori si spacciano per quello che non sono.
In tutti e tre i provvedimenti contro Iren, Estra ed Enegan si legge che gli operatori si erano spacciati per venditori dell’Enel, società che infatti ha segnalato gli abusi. C’è poi il corollario di carenze di informazioni circa l’offerta e l’opposizione di vari ostacoli all’esercizio del diritto di ripensamento.
Oggi ad agire nel porta a porta sono squadre di giovani, in genere una decina, che vengono reclutati dal titolare di un’agenzia, e che vengono pagati in genere solo a contratto firmato.
Il nostro consiglio è di stare in guardia e con gli occhi e le orecchie ben attivate.
Nel caso dovessero rilevarsi questi problemi gli utenti potranno rivolgersi alle sedi Adoc di Basilicata di Potenza in via Via R. Danzi 2 ( 097146393 – 330798081) e Via Napoli 3, di Matera in Via Annunziatella 34, di Sant’Arcangelo in Piazza de Gasperi 10, di Marsicovetere in Via P. Festa Campanile 3.
Mag 04