La gestione dei diversi servizi attuati come risposta alla necessità dei beni essenziali durante il confinamento in casa e il trattamento dei lavoratori in risposta al Coronavirus sono stati notevolmente disomogenei nei diversi stati d’Europa, mentre milioni di persone sono ancora intrappolate in casa rispondendo agli ordini governativi di quarantena.
Dato che le misure di isolamento dei cittadini bloccati dentro casa non arrestano i loro bisogni minimi come il mangiare e il bisogno di avere qualche via di fuga dalla monotonia quotidiana tra le quattro mura, attraverso servizi di entertainment, alcuni servizi hanno dovuto continuare la loro operatività. Ma lo hanno fatto in maniere molto diverse nei vari stati, sottolineando ulteriormente quanto in fondo una linea europea unitaria non esista neppure di fronte alle emergenze.
Francia e Spagna hanno drasticamente ridotto le operazioni per proteggere i lavoratori dall’ammalarsi, mentre nel Regno Unito, in Germania e in Italia le consegne sono state in gran parte normali. Sì le consegne, perché stando alle regole e volendole osservare draconianamente, le uscite avrebbero dovuto limitarsi allo stretto necessario. Dunque la spesa si fa sulle varie app con la consegna a domicilio, i libri per intrattenersi si comprano su Amazon e le bollette si pagano online.
Solo il 10% circa degli uffici postali è aperto in Francia e le consegne sono state ridotte a tre giorni anziché a sei. Ciò ha però rappresentato un problema per le persone anziane di 1,5 milioni stimate e per i poveri, che si affidano agli uffici postali per riscuotere i pagamenti mensili del welfare (le pensioni italiane), che non dispongono di dispositivi tecnologici.
La Spagna ha temporaneamente ridotto il personale di un quarto, nonostante la situazione emergenziale del paese sia sovrapponibile a quella peninsulare.
Al contrario, i lavoratori degli uffici postali italiani hanno continuato (e continuano) a lavorare nonostante il bilancio delle vittime dallo scoppio dell’emergenza sia il peggiore in Europa, in un testa a testa con la Spagna. Le consegne vengono effettuate normalmente sei giorni alla settimana, anche se alcuni dei 12.800 uffici più piccoli hanno chiuso, delegando le proprie mansioni a quello più vicino, garantendo comunque il principio della sussidiarietà. Il colosso dell’e-commerce Amazon si affida alle poste italiane per le sue consegne ed è il principale cliente della società per volume postale. Gli uffici postali italiani rimangono aperti soprattutto per gli 8 milioni di pensionati che non hanno dimestichezza informatica.
Dunque Poste Italiane non si è fatta trovare impreparata all’emergenza e ha fatto fronte ad essa continuando a restare in attività, nonostante i ripetuti incoraggiamenti alla popolazione di non uscire di casa e svolgere le loro commissioni online. Va detto che questo ente è da sempre molto avanti su una scala di digitalizzazione nazionale. Da diversi anni infatti è attivo un servizio virtuale sull’app delle Poste che permette di prenotare il proprio posto allo sportello, sapendo già quante persone sono in fila e i tempi di attesa, evitando così – ante tempo – i tanto temuti assembramenti.
Proprio questo ricorso alla digitalizzazione rende il colosso italiano leader nel mercato del trading, poiché lo sviluppo dei servizi online di questa azienda gli consentiranno di migliorare la sua crescita sempre più. Parlare di azioni Poste Italiane in borsa in questo momento è tutto fuorché avventato in quanto la società ha dimostrato di essere solida e di non cedere di fronte alle difficoltà, come ad esempio un evento così inusuale come una pandemia, al contrario dei competitor europei.