Inaccettabili i continui disagi a cui sono costretti diverse corregionali Lucani, a causa dei disservizi legati al passaggio dall’analogico al segnale “swich off” è quanto dichiarato dal consigliere regionale Giannino Romaniello che ha partecipato al convegno della Federconsumatori di Potenza tenutosi ad Acerenza per il permanere dei disagi in cui sono incorsi i cittadini di Acerenza, Genzano di Lucania e Oppido Lucano ed aree limitrofe, in seguito al passaggio al digitale terrestre.
Disagi denunciati con la raccolta di oltre 1000 firme sulla petizione popolare lanciata dalla Federconsumatori della zona.
In una fascia a forte densità demografica anziana, infatti, il passaggio al digitale terrestre, anche detto “swich off” ha significato per i cittadini di Acerenza, Genzano di Lucania, Oppido Lucano ed aree limitrofe la privazione di un servizio di pubblica utilità per il territorio, e cioè l’impossibilità di poter utilizzare il mezzo televisivo come forma di informazione che per taluni cittadini rappresenta l’unica fonte di relazione con quanto accade sul territorio regionale in merito a provvedimenti delle istituzioni locali; l’eventuale interruzione di forniture di utenze di base e fondamentali, come l’erogazione idrica ed energetica, nonché informazioni relative alla viabilità sulle principali arterie regionali.
Nonostante i cittadini abbiano svolto il proprio compito adeguandosi alle nuove tecnologie sostituendo i propri apparecchi televisivi o acquistando decoder capaci di raccogliere il segnale del digitale, o ancora apportando modifiche alle proprie antenne, con la conseguenza non secondaria di aver sostenuto una spesa consistente con effetti sull’economia famigliare di persone spesso con fasce di reddito molto basse, sono privati della possibilità di continuare, non tanto a vedere i nuovi canali, che pure offre la nuova piattaforma, ma quantomeno quelli a cui sono abituati nonché l’impossibilità di seguire l’edizione regionale del TGR Basilicata rimanendo all’oscuro di quanto accade sul nostro territorio regionale.
A tale disservizio si associa una continua discontinuità del segnale e/o la completa assenza in vari casi , che obbliga le comunità coinvolte a continui interventi tecnici a pagamento che spesso risultano non risolutivi.
A rendere ancora più indigeste questi disservizi, la decisione del Governo di rendere il Canone Rai una tassa di possesso e non un tributo pagata per un servizio.
Con la precedente regolamentazione, ovviamente, chi non riceveva il segnale delle emittenze televisive, poteva non pagare il Canone o provare quantomeno a non pagarlo, ma ora, con la tassa di possesso, chiunque abbia una tv in casa è tenuto a pagare.
Canone necessario per garantire il servizio pubblico al fine di garantire il diritto ad una corretta e democratico accesso ai saperi e ad un’informazione imparziale.
Se si considera che con l’avvento delle nuove antenne LTE utilizzate per la nuova telefonia mobile, quelli per intenderci che forniscono collegamenti ad altissima velocità per gli smartphone, le interferenze con il sistema televisivo possano addirittura creare ulteriori problemi per il segnale televisivo.
Temi su cui si è sviluppato un lungimirante confronto al convegno organizzato dalla FEDERCONSUMATORI che ha visto il coinvolgimento dei cittadini delle aree coinvolte che hanno chiesto un impegno concreto alle istituzioni e agli organi competenti, nonché alle emittenti televisive sia pubbliche che private per rimediare a tali disagi e consentire il ripristino del diritto all’informazione.
L’assemblea ha condiviso le proposte emerse consistenti nella necessità di realizzare un incontro in sede Regionale con i responsabili della RAI Basilicata, il CORECOM, la FEDERCONSUMATORI, le O.O.S.S. confederali, finalizzato a sopperire in tempi rapidi i disagi per i cittadini.
Lug 16