Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha, finalmente, dato il via alla presentazione delle domande di indennizzo per tutti i risparmiatori danneggiati dalla vicenda che ha interessato le banche: Banca Etruria, Banca delle Marche, Cassa di risparmio della Provincia di Chieti, Cassa di risparmio di Ferrara, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca e dalle loro controllate poste in liquidazione coatta amministrativa dopo il 16 novembre 2015 e prima del 1° gennaio 2018.
Infatti, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’ultimo decreto attuativo per l’attivazione del Fondo Indennizzo Risparmiatori (FIR), già da giovedì 22 agosto, è partita ufficialmente la procedura per il rimborso dei risparmiatori truffati dalle banche.
La procedura si svolgerà esclusivamente in via telematica attraverso la presentazione delle domande, corredate da idonea documentazione, sull’apposita piattaforma istituita sul sito https://fondoindennizzorisparmiatori.consap.it, gestita direttamente da Consap S.p.a..
Per le azioni l’indennizzo è fissato nella misura del 30 per cento del costo di acquisto delle azioni, ivi inclusi gli oneri fiscali, entro il limite massimo complessivo di 100.000 euro per ciascun avente diritto; per le obbligazioni, invece, nella misura del 95 per cento, ivi inclusi gli oneri fiscali, del costo di acquisto delle stesse, entro il limite massimo complessivo di 100.000 euro.
I soggetti legittimati a presentare l’istanza di indennizzo sono:
– i risparmiatori in possesso delle azioni e delle obbligazioni presso gli istituti di credito sopra menzionati;
– i successori mortis causa dei risparmiatori;
– i familiari (coniuge, soggetto legato da unione civile, convivente more uxorio o di fatto, parenti entro il 2° grado) che hanno acquisito la titolarità degli strumenti finanziari indennizzabili.
Ad ogni buon conto si precisa che, per poter accedere ad un indennizzo diretto da parte del FIR, è necessario che la consistenza del patrimonio mobiliare degli aventi diritto sia, al 31.12.2018, inferiore a 100.000 Euro, oppure che l’ammontare del reddito (ISEE) nell’anno 2018 sia inferiore a 35.000 euro. Per chi non rientra in una delle due categorie reddituali – sopra indicate – ai fini dell’indennizzo, è stato predisposto un processo di verifica semplificata da parte della Commissione tecnica nominata dal MEF.
Per inviare la domanda di indennizzo è necessario registrarsi al sito https://fondoindennizzorisparmiatori.consap.it e procedere alla compilazione della domanda che dovrà contenere alcuni documenti di cui:
1. copia fronte retro del documento di riconoscimento e codice fiscale;
2. copia della documentazione che provi l’acquisto e la titolarità delle azioni e obbligazioni;
3. codice IBAN bancario o postale dell’interessato;
4. dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà attestante la consistenza del patrimonio mobiliare, ovvero, del reddito complessivo dell’avente diritto nell’anno 2018.
Le domande di indennizzo potranno essere presentate a partire dal 22 agosto 2019 per i 180 gg successivi, così come previsto dalla normativa. Perciò gli interessati avranno 6 MESI di tempo per poter presentare la propria istanza sul portale.
Gli indennizzi una volta riconosciuti, saranno corrisposti con bonifico bancario o postale entro i limiti della dotazione finanziaria del Fondo e fino all’esaurimento delle risorse disponibili. Nell’erogazione degli indennizzi sarà data precedenza ai pagamenti di importo non superiore a 50.000,00 euro.
L’ADOC di Basilicata è a disposizione di tutti coloro che vorranno ricevere maggiori informazioni e/o assistenza presso il nostro ufficio, sito in Potenza alla via Stigliani n. 2, ovvero ai numeri 0971.46393 – 330.798081.