Riceviamo e pubblichiamo la posizione del direttore del Consorzio Pane di Matera Gianni Schiuma sulle discutibili dichiarazioni dello chef-conduttore Gianfranco Vissani rilasciate nella città dei Sassi venerdì scorso in occasione della cerimonia di premiazione del concorso Olivarum.
Schiuma: “A proposito di pane e polemiche”
In questi giorni è scoppiata in città la polemica su alcune dichiarazioni dello chef-conduttore Gianfranco Vissani che, in occasione della meravigliosa e ben riuscita manifestazione “Premio Olivarum 2012” ha contestato i riferimenti alla “Dieta Mediterranea” ma, ancora più grave nella città del Pane di Matera (volutamente con la P maiuscola), ha richiamato all’attenzione il Pane di Altamura DOP, ricordandone pregi, visibilità, maggiore impatto sul mercato.
Sinceramente non ci appassiona una discussione che rischia di diventare fortemente campanilistica, soprattutto contrapponendo due prodotti che appartengono alla storia del territorio murgiano che è stato, è e resterà, l’areale dove si produce uno dei migliori pani al mondo.
Personalmente ho avuto già modo di confrontarmi sul tema, con Vissani, in occasione di una importante manifestazione organizzata, a Roma, dal noto giornalista Luigi Cremona.
In quei giorni Vissani mi avvicinò, mentre spostavo una spettacolare forma da 5kg di Pane di Matera, rimproverandovi per aver “copiato” il Pane di Altamura e chiedendomene il perchè.
In quella occasione lo invitai a Matera per potergli raccontare la complessa vicenda di un prodotto che fa parte della cultura e della storia di un luogo millenario, quale è la Città dei Sassi.
Compresi, in quella occasione, che anche Vissani, come il sottoscritto e tanti altri, fosse “ignorante” in materia, perché ignorava la storia e le origini di un prodotto antico che non è stato inventato o brevettato come se si trattasse di una volgare bibita moderna.
Il Pane (sempre con la P maiuscola), la sua forma e la sua sostanza, sono il frutto di prove, tentativi, esperimenti quotidiani nelle case e nella storia di migliaia di massaie e contadini che avevano bisogno di un prodotto sano e nutriente, sostanzioso e che durasse nel tempo, per il maggior tempo possibile, perché di sprechi e di produzioni quotidiane si doveva fare a meno.
È evidente che il Consorzio del Pane di Matera IGP ha iniziato in ritardo, rispetto ai cugini altamurani, nel promuovere commercialmente un prodotto che fa parte della nostra cultura e della nostra storia.
È altrettanto evidente, però, che nessun ritardo o produzione ridotta, può stare a significare che si tratti di un prodotto “minore”: quando si parla di Pane (sempre con la P maiuscola) bisogna assaggiare, degustare, verificare la durabilità nel tempo, confrontare e poi esprimere giudizi.
Questi ultimi, però, sono e resteranno sempre soggettivi; a qualcuno può piacere più un prodotto, a molti altri (e posso testimoniarlo con esempi concreti) è capitato di preferire il Pane di Matera IGP.
Per cui lasciamo volentieri a Vissani il ruolo di ambasciatore di altri pani (cosa che, peraltro, ha sempre fatto negli anni passati) mentre noi ci accontenteremo di continuare a garantire la migliore produzione possibile, utilizzando il 100% delle semole rimacinate di grano duro lucano, di cui il 30% dello storico grano duro Senatore Cappelli.
Ci accontenteremo di continuare a “coccolare” il nostro lievito madre, e ad aspettare che, lentamente, contribuisca a rendere buono il nostro Pane, senza mettergli fretta, senza il bisogno di diventare produttori industriali, spesse volte a discapito della qualità.
Ci accontenteremo di essere sempre invitati (e presenti) ad eventi, iniziative, manifestazioni alla presenza di chef rinomati ed esperti di settore e sempre, negli ultimi due anni, da soli, con l’onere e l’onore di rappresentare tutti i produttori di Pane (con la P maiuscola) italiani.
Ci accontenteremo di avere il rispetto e l’affetto dei materani ma anche di quei tanti italiani che ci riconoscono cuore e passione, pur difettando di capacità commerciali che, per dirla tutta, non sono mai state il pezzo forte dei lucani.
Ci accontenteremo di avviare, come abbiamo fatto e stiamo facendo, una nuova stagione produttiva, con una linea di articoli fortemente legati alla nostra terra, sotto l’unico marchio “Vero Lucano” per provare a riscoprire la tradizione della produzione di prodotti da forno ottenuti esclusivamente da semole rimacinate di grano duro lucano, anche per sostenere i nostri agricoltori cerealicoli.
Siamo gente semplice e ci accontentiamo: ci basta sapere che stiamo producendo il meglio possibile, a prescindere dal fatto che alcuni (Vissani compreso) siano consapevoli di questo.
A noi basta poco, sapendo che abbiamo la responsabilità di rappresentare una città ed una regione e che ogni nostro singolo prodotto deve farsi ambasciatore di una terra che ha tanta storia e qualità.
Siamo contenti che sia uscita questa “polemica” e siamo grati al Presidente della Camera di Commercio di Matera, Angelo Tortorelli, che ha riconosciuto il merito del nostro lavoro, così come siamo grati all’Assessore Regionale Rosa Mastrosimone che, con il grande lavoro dell’Ufficio Agro-marketing regionale, ha messo in piedi una meravigliosa occasione per promuovere la qualità agroalimentare lucana, dai migliori oli extravergini di oliva ai prodotti da forno, Pane di Matera IGP in testa.
Siamo grati anche all’Associazione Regionale Cuochi Lucani, che ha imbandito interessanti ricette, comprese le friselle (anche quelle prodotte solo con il 100% di grano duro lucano), nelle quali sono stati valorizzati al massimo tutti i prodotti lucani.
Noi continueremo a impegnarci per il territorio, alle istituzioni chiediamo di continuare a sostenerci, perchè stiamo lavorando per tutti.
Il Direttore del Consorzio Giovanni Schiuma
Riportiamo di seguito la nota del Consigliere regionale del PD Giuseppe D’Alessandro che commenta ironicamente le dichiarazioni dello chef Vissani: “Per la prossima edizione di Olivarum istituire un ex equo alla inusuale riservatezza del Dipartimento preposto, da cui non sono riuscito ad avere ragguagli sul cachet dello chef, almeno per le vie brevi”.
“Che Gianfranco Vissani possa non apprezzare la Dieta Mediterranea e possa non conoscere il pane Igp di Matera ci può anche stare, essendo note le bizzarrie culinarie del grande chef, ma se per la XII edizione del prestigioso premio Olivarum avessimo valorizzato uno dei tanti talenti della cucina lucana, avremmo sicuramente evitato di rimediare una figuraccia istituzionale e, comunque, se anziché mettersi a fare la rock star Gianfranco Vissani avesse fatto il cuoco avrebbe evitato a tutti noi l’imbarazzo di doverlo ascoltare”. Ne è fermamente convinto il consigliere regionale del Pd Giuseppe Dalessandro secondo il quale “lo chef umbro non e’ il solo a ignorare le qualità dei prodotti agroalimentari del materano perché anche chi lo ha scritturato (regolarmente scritturato tramite agenzia proprio come una rock star), evidentemente ignora che anche in Basilicata vi sono chef di grande esperienza apprezzati in tutto il mondo”.
“Io credo che Vissani anziché assecondato andava immediatamente e pubblicamente smentito, perché pur se reduce da un fallimentare esperimento imprenditoriale a pochi passi da Matera – insiste Dalessandro – non doveva umiliare il territorio ospitante propagandando a casa nostra il pane di Altamura. Tantomeno disconoscere quel grande modello nutrizionale ispirato ai regimi alimentari del Mediterraneo che lo statunitense Ancel Keys divulgo’ fin dagli anni cinquanta e che l’Unesco ha provveduto ad accogliere tra i beni immateriali dell’Umanità”.
“La cosa grave – ha concluso Dalessandro – e’ che Vissani l’abbiamo pure pagato, ma al momento non e’ dato di sapere quanto. Comunque per la prossima edizione di Olivarum forse sarà il caso di istituire un ex equo alla inusuale riservatezza del Dipartimento preposto, da cui non sono riuscito ad avere ragguagli sul cachet dello chef, almeno per le vie brevi”.
Riportiamo di seguito la nota con cui il presidente della Camera di Commercio di Matera, Angelo Tortorelli ha commentato le dichiarazioni dello chef Vissani, ospite del concorso Olivarum 2012.
La dodicesima edizione del concorso “Olivarum” promossa dal Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata si è chiusa con cerimonia ufficiale il 15 giugno a Matera con numerose menzioni assegnate alle produzioni olivicole del territorio provinciale dando giusto risalto all´immagine della nostra regione ed all´eccellenza delle sue produzioni agro-alimentari.
Ospite lo chef televisivo più noto, Gianfranco Vissani, conoscitore dei nostri luoghi e delle loro tipicità: sua l´idea, durata purtroppo appena nove mesi, nonostante l´entità anche economica dell´impegno, di rilanciare una masseria confiscata dallo Stato nel territorio murgiano. Vissani è un conoscitore senz´altro attento e scrupoloso dei luoghi e dello loro storie, ed è probabilmente per questo ordine di motivi che la folta platea istituzionale ed imprenditoriale presente mai si sarebbe aspettata talune avventurose sue dichiarazioni che hanno sortito l´effetto di “fiocinare” al cuore il sistema di eccellenza paradossalmente messo in vetrina dallo stesso evento.
Lo chef, nel corso di un intervento teso ad avvalorare la promozione dei prodotti olivicoli e cerealicoli quali protagonisti indiscussi della Dieta Mediterranea, proclamata dall´UNESCO patrimonio immateriale dell´Umanità, con deciso piglio negazionista ne ha stigmatizzato qualità e valore, nel silenzio generale ed attonito del pubblico presente che avrebbe dovuto attendere appena qualche minuto per ricevere una ulteriore puntualizzazione in ordine alla necessità di promuovere la qualità IGP del pane di Matera nonostante, come dal Vissani ricordato, i pochi chilometri ed i grandi numeri della produzione DOP altamurana.
Al di là del prestigio riconoscimento UNESCO, è utile e non superfluo ricordare che la Dieta Mediterranea raccoglie gli elementi del patrimonio culturale immateriale considerati rappresentativi dell´umanità ed è caratterizzata da un modello nutrizionale rimasto costante nel tempo e nello spazio, sempre in rispetto delle tradizioni, delle pratiche, delle rappresentazioni, delle espressioni, delle conoscenze, delle abilità, dei saperi e degli spazi culturali con i quali le popolazioni del Mediterraneo hanno creato e ricreato nel corso dei secoli una sintesi tra l´ambiente culturale, l´organizzazione sociale, l´universo mitico e religioso intorno al mangiare.
Sempre utile e non superfluo rilevare che il pane IGP di Matera, andando oltre le origini, la tradizione e la storia, evidentemente e volutamente non ha i grandi numeri, come dal Vissani ricordato, di Altamura nè l´indubbio primato della leadership della presenza sui mercati ma punta decisamente sulla produzione di qualità e sulla conquista di nicchie di mercato diversificate, di sicuro non legate ai circuiti della grande distribuzione.
Questa serie infinita di “atti culturali” meriterebbe di certo maggior cura, magari critico interesse, non irriverente sprezzo sia pur formalizzato dalle parole e dai gesti di un anchor-chef, resi ancor più ridondanti dal contesto – questo lo vogliamo ricordare soprattutto a chi ha certamente curato i dettagli dell´organizzazione compresa la partecipazione dell´ospite – che era, è, e dovrebbe restare una manifestazione finalizzata alla promozione dell´immagine dei nostri territori e delle rivenienti eccellenze, Dieta Mediterranea e Pane di Matera compresi. Vissani permettendo, ovviamente.
Vissani,ma vattin a Civitella sul Lago a meditare come show man.
E’ noto a tutti che Vissani non vale niente come “chef” e come persona ed e’ una mina vagante per le stupidate che dice. Dispiace solo che se la sia presa proprio con noi questa volta. Bene ha fatto Schiuma a precisare alcune cose ma credo che sia fiato sprecato. A lavare la testa all’asino si perde acqua e sapone. L’unica cosa da fare è non invitarlo più.
Com’e’ com’e’ …. E’ NOTO A TUTTI CHE NON VALE NIENTE COME CHEF ?
E’ NOTO A TUTTI ?
A TUTTI CHI ?
ehehehe scusate, ma quando leggo affermazioni di questo tipo resto alquanto basito, soprattutto perche’ non si specifica in base a quali CRITERI sarebbe noto a tutti che non vale niente. Al massimo e’ noto a tutti l’esatto contrario …. per caso tu ci hai mai mangiato nel suo ristorante? Io no … ma tu ?
Per il resto la penso come te…. Vissani dice stupidate.
Confermo e permettimi di avere una opinione: è uno “chef” mediocre e se permetti, so quello che dico.
caro Vissani, forse non sai una cosa importante, primo Matera è una delle citta’ piu anticha del mondo, di circa 10.000 anni, secondo gli Altamurani son venuti qui da noi, hanno imparato come si fa il vero pane, l’ unica cosa e che lanno saputo commercializzare. Anche se attualmente vicino al nostro pane non possono proprio accostarsi.Caro Vissani ce il detto , quando tu andavi a rubare , io stavo gia’ in galera. Per dire queste cose chissa’ cosa ti anno promesso gli Altamurani.
l’italiano…questo sconosciuto…
Qualcuno di voi ha mai assaggiato il pane di altamura ?
BIP BIP BIP BIP BIP …. come immaginavo
io l’ho mangiato il pane di altamura…forse è un pò + croccante del nostro ma direi che è molto simile..è solo una questione di mercato…..forse è leggermente migliore il nostro…beh vissani nn sò..uno così si crede il cristo sulla terra nel suo campo e crede di poter dire qualsiasi cosa…non è da evitare che qualcuno di altamura abbia concordato con lui questa uscita, per evitare che venga pubblicizzato il nostro pane a loro discapito….a questo punto, io direi che la colpa come al solito è di chi DOVEVA fare attenzione, vigilare e accertarsi che quello che viene detto, venga detto nel rispetto delle regole…non si è pensato ad un’azione legale contro questo individuo???
Siamo alle solite. Criticare Matera, per voi, è come bestemmiare. Se poi pagano Vissani per venire ad un incontro pubblico a Matera, organizzato dagli indigeni, allora deve dire, nella migliore cultura puttanesca, che qui va tutto bene. Ti abbiamo dato i soldi nostri, ti abbiamo pagato e tu a casa nostra fai e dici quello che vogliamo noi. Ce ne freghiamo del tuo parere di semplice consumatore o di chef. Noi vogliamo che ci lecchi il culo. Il bello (o meglio il brutto) è che queste pretese vengono rese anche pubbliche da pesonaggi istituzionali con appositi comunicati stampa. A voler esprimere un giudizio leggero, mi sentirei di dire che siamo ancora molto provinciali. Più che del pane di Matera o di Altamura mi preoccuperei di come siamo messi noi e soprattutto chi ci rappresenta.
L’unica cosa davvero nota è che il “grande” Vissani deve la sua fama a D’Alema (sì, propio il “baffetto” nazionale) che quclhe anno fa lo presentò in una trasmissione televisiva come il suo chef personale…
Piuttosto che blaterare a vanvera sul nostro eccezionale pane, farebbe bene quaindi a spiegare cosa ha combinato con i suoi compari all’Antica Masseria dell’Alta Murgia, presa in gestione lo scorso anno anche grazie a cospicui fondi pubblici e chiusa dopo soli pochi mesi lasciando a casa decine di lavoratori…
Ecco magari Capolupo, o qualche altro giornalista, glileo può chiedere la prossima volta che viene a Matera.
Ciao ragazzi, sono gravinese e vissani ha gestito una masseria confiscata allo stato ad un gravinese, spendendo una cifra di soldi pazzesca e riuscendo a fallire comunque. Non entro nel merito della confisca , dei procedimenti legali e di tutto il resto…
tornando al discorso del Pane…francamente la gaffe di vissani è veramente assurda.
ma la colpa è ANCHE di chi lo ha chiamato a presenziare a questo evento, valorizzando un personaggio televisivo (e nient’altro, vi assicuro…) che con il vero mangiar bene, ha francamente poco a che fare.
Potevate chiamare al suo posto uno dei tanti ragazzi chef del posto, che ci mettono talento e passione, senza essere assolutamente valorizzati…… e che magari invece di venire a suon di migliaia di euro, sarebbe venuto gratis e per l’onore di esserci.
poi francamente , il Pane è Pane, non c’è niente da copiare o da imitare… ma purtroppo vallo a spiegare ad un Vissani….
purtroppo però noi diamo credibilità a questa gente qui…. e la colpa permettetemi… è NOSTRA.
Se vissani fosse rimasto in umbria invece di venire qui sulla murgia, ci saremmo risparmati un fallimento di una masseria che andava a gonfie vele e ci saremmo risparmiati una gaffe che scatena la guerra del Pane, che sulla murgia, con alti e bassi, è buono un po’ ovunque (matera altamura laterza gravina santeramo e così via).
Bravo Vincenzo hai pienamente ragione!
Giusto