La pizza gustata a casa ha superato la pizza mangiata in pizzeria: il 58% dei potentini l’acquista personalmente o ricorre alla consegna a casa contro il 42% che preferisce (quasi esclusivamente il sabato e la domenica) i locali.
Il “sorpasso” è il risultato di una ricerca commissionata a Doxa da AssoBirra. Un fenomeno sicuramente riconducibile alla crisi e quindi all’esigenza del risparmio confermato dalla continua apertura di pizzerie (da “taglio” o da tavolo) e pub nel capoluogo e da listini prezzi pressochè uniformi con l’aumento delle offerte promozionali (più consumi, meno paghi). E per invogliare il ritorno in pizzeria o al pub c’è chi si inventa di tutto, dalla musica live, alle serate a tema, alla carta delle birre perché il binomio pizza-birra regge e si consolida persino tra le donne, nuove consumatrici. La birra pesa infatti in maniera rilevante – spiega Giuliano Paolucci, titolare di un pub in viale del Gallitello a Potenza che intorno alla birra propone eventi di musica live – sul fatturato dei pubblici esercizi: in media il 12% degli incassi vengono garantiti da questa bevanda, ma si arriva anche al 20% per i bar serali e addirittura al 43% per i bar/birrerie. Ecco allora la trovata della “carta delle birre” perché ogni pizza ‘vuole’ la sua birra e se la margherita è perfetta con la Pils, la marinara lo è con la Weizen. E – aggiunge Paolucci – se la margherita batte tutti, scelta dal 45% dei consumatori, oltre la metà dei clienti comunque, non è ‘fedele’ alla stessa pizza e ama cambiare, per questo, per attrarre è fondamentale il ruolo del pizzaiolo-creativo.
Ma andiamo nel dettaglio con le proposte di Giuliano.
Margherita + Pils: la pizza Margherita “chiama” una Pils. Una birra fresca, che alla piacevolezza complessiva unisce l’arma del luppolo, vera e propria bussola del suo gusto che bilancia la grassa sapidità della mozzarella e l’acidità del pomodoro.
Marinara + Weizen: La più antica delle pizze moderne è una pizza di naso, non di bocca, dove il pomodoro si incontra con i profumi di aglio, origano, in alcuni casi le alici. La birra più indicata va cercata tra quelle di frumento. Una Weizen ha la morbidezza di fondo che riprende la base della pizza e una speziatura che completa i profumi del condimento.
Napoletana + Bock: Come la Margherita, ma con sapori più forti, che la Pils non è in grado di sostenere. Ci vuole il carattere più deciso (e alcolico) di una Bock chiara.
Quattro Formaggi + Ale: La birra con il cacio si esalta. Ma quando i formaggi sono 4… bisogna cercare l’abbinamento giusto nella famiglia delle Ale. La morbidezza maltata di questa tipologia di birra è la più indicata per corpo e struttura. Su formaggi dal carattere più deciso, cercheremo tra le Belgian Ale. Mentre le IPA si esaltano se i formaggi sono più freschi.
Pomodoro, bufala e basilico + Lager:Su questa pizza “basic” in cui gli ingredienti del condimento sono crudi, serve una birra “tuttofare”, che accarezzi senza essere invadente. Identikit di una Lager. E se cerchiamo ancora più leggerezza possiamo provare anche un’Analcolica.
Funghi porcini e mozzarella di bufala + Lager: I funghi hanno un gusto molto singolare, che non riesce a relazionarsi bene con altri elementi amari. L’equilibro dei cerali tipico della lager riesca a valorizzare anche questo compagno difficile. Amatriciana con pecorino romano + Bockchiara:per questa variazione sul tema di un classico romano, ci vuole una birra robusta ma asciutta come la Bock chiara, l’equivalente birrario di un vino bianco strutturato. Con i suoi sapori abbastanza asciutti, è morbida e strutturata senza essere invasiva.
Zucca gialla, pancetta e provola affumicata + Weizen:Se la dolcezza della zucca è l’ingrediente predominante, la Weizen è perfetta per la sua morbidezza effervescente e si sposa anche con gli altri 2 elementi del condimento.
Parmigiana +Ale: La parmigiana è l’esaltazione del mondo vegetale. Per lei ci vuole la dolcezza complessiva, la rotondità del malto e la caratterizzazione del luppolo di una BritishAle.
Mozzarella, alici e fiori di zucca (senza pomodoro) + Blanche:Ci vuole una birra floreale come una Blanche per valorizzare un altro fiore, quello di zucca, che altrimenti rischia di star stretto tra l’intensità della mozzarella e delle alici.