Tre persone denunciate per truffa aggravata continuata dai Carabinieri di Matera
Il fenomeno delle truffe, non sempre perpetrate a danno di persone anziane, continua ad interessare con preoccupante frequenza il territorio cittadino e per questo motivo costituisce obiettivo di primaria attenzione per i Carabinieri del Comando Provinciale di Matera, considerato il danno economico causato dai raggiri che purtroppo, nella maggior parte dei casi, aggrava situazioni economiche già precarie causate dalla crisi in atto. Ieri, i Carabinieri della Stazione di Matera hanno deferito alla competente A.G. un uomo di 56 anni, censurato, ritenuto responsabile di truffa aggravata continuata. L’uomo, presentandosi come operatore finanziario di un noto Istituto di Credito, mediante artifizi e raggiri è riuscito a falsificare la firma di un anziano di 85 anni, acquistando per conto ed all’oscuro del povero malcapitato, cinquanta obbligazioni a tasso variabile con tre distinte operazioni bancarie, per un valore complessivo di duecentomila euro, traendo per sé un ingiusto profitto derivante dalle provvigioni richieste e percepite dall’anziana vittima per il lavoro svolto. Vittima che comunque, insospettitasi dal comportamento dell’uomo, ha chiesto aiuto ai militari dell’Arma che hanno immediatamente avviato le indagini che hanno poi permesso di ricostruire la triste vicenda. Altre due persone sono state denunciate dalla Stazione Capoluogo poiché ritenute responsabili, in concorso tra loro, di truffa e falsità ideologica. I due uomini, l’uno medico, l’altro dipendente di un’azienda privata, procrastinavano il licenziamento di quest’ultimo mediante la presentazione di referti medici attestanti malattie inesistenti, dividendosi contestualmente nel frattempo un ingiusto profitto pari all’indennità di malattia nonché ad altre prestazioni non spettanti quali t.f.r. e differenza retributive. Anche in questo caso, gli opportuni accertamenti tecnici svolti, affiancati ai tradizionali sistemi di osservazione, hanno permesso ai Carabinieri di documentare l’inesistenza delle malattie e smascherare l’intento fraudolento. È importante ribadire che il fenomeno truffe può essere concretamente contrastato grazie innanzitutto alla collaborazione dei cittadini che non devono esitare, allorquando dubitino su figure professionali che a vario titolo propongano stipule di contratti, a contattare il 112 per segnalarne la presenza sul territorio e consentire ai Carabinieri di procedere alle immediate e necessarie verifiche circa l’attendibilità o meno dei soggetti segnalati.
I Carabinieri del Comando Compagnia di Matera, in esito ai servizi di controllo straordinario del territorio protrattisi sino alle prime ore di questa mattina, hanno segnalato alla locale Prefettura, quali assuntori, due giovani diciottenni materani poiché, durante le verifiche ad un posto di controllo, sono stati trovati in possesso di una bottiglietta contenente 3 ml di metadone, un involucro di carta in alluminio con residui di sostanza stupefacente, verosimilmente eroina, e due siringhe.
Un altro giovane di 20 anni di Altamura, bloccato sulla S.S. 99, è stato segnalato quale assuntore poiché trovato in possesso per uso personale di circa mezzo grammo di hashisc.
Un trentaduenne salernitano è stato, invece, arrestato ed associato presso la Casa Circondariale di Matera in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, in aggravio della misura degli arresti domiciliari in atto presso una locale comunità terapeutica di recupero, per l’espiazione della condanna per i reati di lesioni personali, violenza privata e minacce aggravate. L’inasprimento della misura si è reso necessario a seguito delle persistenti violazioni del soggetto al programma terapeutico, evidenziate con comportamenti oppositivi, violenti ed aggressivi verso se stesso, gli operatori e gli altri ospiti della comunità, dimostrando la mancanza di una volontaria e seria collaborazione all’esecuzione del percorso terapeutico.
Un altro giovane ospite della medesima comunità terapeutica materana è stato arrestato dai militari dell’Arma in flagranza di reato di evasione. Il bitontino, un giovane di 23 anni, era fuggito dall’Istituto alla prime ore della giornata di sabato. I Carabinieri della Squadra Radiomobile, avvisati e messisi immediatamente sulle sue tracce, hanno indirizzato la ricerca verso quei luoghi potenzialmente utili ad organizzare una fuga: il ragazzo è stato così fermato nei pressi della stazione F.A.L. di Villalongo, pronto a salire sul primo treno per Bari e far perdere le proprie tracce. Alla vista dei militari, il giovane ha tentato una breve fuga ma, raggiunto, è stato repentinamente bloccato. Anche per lui si sono aperte le porte del carcere di Matera. Infine, tre persone sono state denunciate alla competente Autorità Giudiziaria poiché ritenute responsabili di furto: la prima, una donna originaria di Tricarico di 25 anni aveva asportato con destrezza dalla cassa di un negozio cittadino di abbigliamento la somma di 100 euro, approfittando di un momento di distrazione dei commessi, impegnati a servire altri clienti. Alla sua identità, i militari dell’Arma sono risaliti grazie alle registrazioni di sorveglianza a circuito chiuso ed alla reattività del proprietario che, accortosi poco dopo dell’ammanco, ha riconosciuto la ragazza allorquando la stessa faceva nuovamente visita al negozio, avvisando quindi prontamente il 112; la seconda persona denunciata è un uomo di Santeramo in Colle, 48enne, ritenuto responsabile di aver sottratto da un cantiere di un’impresa di costruzioni situato lungo la strada per Laterza, cinque grossi tubi della lunghezza di un metro ciascuno, composti da alluminio, silicone e rame, per un peso complessivo di circa 100 Kg, trasportandoli a bordo della propria autovettura. Al termine delle verifiche, i militari della Stazione Carabinieri di Matera hanno recuperato l’intera refurtiva, restituendola al legittimo proprietario. La terza persona è un giovane di Grottole, di anni 18, ritenuto responsabile, dopo una rapida attività di indagine espletata dai Carabinieri della Stazione di Miglionico, di aver sottratto, nottetempo, dall’interno di un’officina meccanica di quel centro un pc portatile, un sistema completo per l’autodiagnosi, un booster e sei cassette in ferro contenenti utensili ed attrezzistica varia per la professione. All’identificazione del soggetto, i militari sono arrivati dopo poche ore grazie ad un attento sopralluogo ed alla ricostruzione di alcune dinamiche relazionali sia dell’impresa, sia del titolare, a cui è stata restituita l’intera attrezzatura. Il giovane si era introdotto all’interno della struttura dopo aver divelto una griglia posta a protezione di una finestra laterale della struttura.