La recente scomparsa del Presidente emerito Cossiga mi induce a scrivere queste poche
righe senza la pretesa di storicizzare fatti e circostanze, ma solo per ricordare un periodo
storico, precisamente il 1976, quando, appena terminato il corso da sottufficiale a Nettuno, ed
assegnato alla questura di Venezia e nel Corpo delle Guardie di P.S. cominciavano a nascere
dei movimenti spontanei per la difesa dei diritti dell’operatore di polizia e dell’uomo in
particolare, di cui anch’io ho fatto parte.
Il mio arruolamento, avvenuto nel 1969, coincide con il periodo della strategia della
tensione; è importante conoscere la storia per capire il presente e guardare al futuro. E se
vogliamo, anche con un po’ di presunzione, è importante l’aver vissuto in prima persona quegli
avvenimenti, senza per questo voler eroicizzare quegli anni duri per il poliziotto, ma come atto
di stima per lo scomparso Presidente Emerito Cossiga, vorrei ricordare ai miei colleghi che il
punto di partenza della Riforma si realizzò grazie all’allora Ministro degli Interni Francesco
Cossiga che con la circolare n. 555/318 del 9 ottobre 1976, autorizzava il personale del Corpo
delle Guardie di Pubblica Sicurezza a riunirsi in Comitati Provinciali, Regionali e Nazionali
per esprimere liberamente giudizi e opinioni relativi alla riforma del Corpo.
La circolare giunse materialmente al Consiglio Nazionale dei Delegati Provinciali del
Movimento riunito, quello stesso giorno, al teatro Le Arti di Roma, per eleggere un Direttivo
Nazionale composto da 28 dipendenti di Polizia, tre rappresentanti della Federazione Unitaria e
da Franco Fedeli direttore della rivista “Ordine Pubblico”.
Cominciava cosi, la fase di passaggio da Movimento a Sindacato.
Nel gennaio del 1977, il Comitato di Coordinamento chiese anche a CISL – CGIL – UIL di
far sottoscrivere ai lavoratori di Polizia l’adesione al movimento, che raccolse oltre il 90% dei
consensi.
Lorenzo Creanza, Segretario Regionale SIAP Basilicata