Alla ripresa delle attività quotidiane, dopo la pausa natalizia, è palpabile lo stato di crisi della città di Matera. Basta passeggiare per le strade cittadine per toccare con mano la drammaticità della situazione che stanno vivendo numerose famiglie di lavoratori, precari, cassintegrati e pensionati.
Basta osservare, con occhi obiettivi la nostra città per restare amareggiati, per l’immeritato stato di abbandono in cui versano, in particolare, alcuni quartieri.
Matera, bella e piccola cittadina, possiede potenzialità e risorse naturali per emergere, eppure è stata solo abbruttita ed impoverita da quanti, si sono dichiarati migliori di altri nel fare politica, ma che si sono rivelati biecamente fallimentari, ingrigendo una città che abbisognava di sostegno e di valore aggiunto per superare la crisi generale, che ha portato alla perdita di migliaia di posti di lavoro.
Non sono assolutamente migliorate le condizioni della nostra città e dei suoi abitanti ed oggi si scontano le conseguenze del fare politica senza vera passione, senza interesse per le piccole cose, quelle che riguardano la gente comune, i lavoratori, gli operai, i pensionati, i precari.
La nostra città è oggi alla mercè di se stessa, con un turismo non decollato, con un piano del traffico improvvisato, con i lavoratori delle aziende locali in crisi che non hanno ricevuto nessun aiuto concreto se non parole di circostanza, senza una reale sostanza di supporto.
Di fronte a questo stato di abbandono, non bisogna rassegnarsi ma rilanciare, non bisogna convincersi che ogni reazione o rivendicazione è una battaglia persa in partenza. Faremmo il gioco di chi preferisce una città immobile e annichilita per coltivare i soliti interessi di nicchia……e invece no, la gente comune, quella che ha bisogno di segnali forti per riprendersi dai brutti contraccolpi inferti da questa crisi, non deve abbassare la guardia ma pretendere attenzione, pretendere che la politica rispolveri l’interesse verso il popolo, verso chi reclama di essere rappresentato e di vivere in una società civile equa, giusta, onesta dove le tasse si pagano anche per accrescere i servizi e per attuare solidarietà verso chi un salario non ce l’ha.
Matera ha vissuto lo scempio dell’incremento dell’addizionale comunale. Quando la CGIL denunciò, all’inizio del 2009, questa iniqua misura, fu tacciata di essere una pessimista Cassandra. Oggi, a distanza di un anno, non ci si fregia del fatto che la nostra denuncia aveva un fondamento, ma ci si rammarica del fatto che quando l’Istituzione ha la superbia di prescindere dal confronto sindacale nell’adottare misure così rilevanti per i redditi dei cittadini, gli effetti negativi ricadono solo e soltanto sulla povera gente comune che, di fronte alla crisi, nella nostra città, ha ricevuto anche la “beffa-danno” di pagare più tasse che avranno rimpinguato, di sicuro, le casse comunali ma non hanno rappresentato alcun riscontro tangibile verso i bisogni di quella stessa gente.
Il nuovo anno per il sindacato si apre comunque con propositi positivi e con la volontà ferma di svolgere il proprio ruolo di tutela e salvaguardia dell’occupazione nonchè di infondere in tutti i lavoratori,precari, cassintegrati,pensionati, la voglia di resistere e combattere, la voglia di rimettere e imporre al centro dell’attenzione il valore del lavoro, dell’eguaglianza, della libertà, della giustizia e inclusione sociale.
La CGIL è e resta un soggetto sociale che, coerentemente, è fra la gente comune per difenderla ma quella gente comune non deve farsi sfiancare dalle difficoltà rinunciando a combattere ma deve assumere, dalle difficoltà presenti, la forza per rivendicare e pretendere una politica che non attui soprusi ma che ha a cuore realmente e concretamente il destino della sua gente, quella comune, quella in difficoltà, quella che ha perso il posto di lavoro, quella che rischia di perderlo, quella che sta per perdere anche l’ammortizzatore sociale, quella che ha bisogno di servizi essenziali perché la misera pensione non le consente di provvedere alla minima sopravvivenza.
E’ necessario che la politica abbia la capacità intrinseca di essere comunità e la volontà di lottare per le necessità della stessa. Il nuovo anno deve portare a questa città una politica, nella sua amministrazione, più protesa verso le piccole cose e verso la gente comune.
Una politica del fare nell’interesse di tutti e non una politica del parlare senza fare.
Cgil Matera