L’operazione Estate sicura, varata dalla Questura, a cui concorrono tutte le articolazioni della Polizia di Stato della provincia, in pochi giorni ha stretto il cerchio intorno alla delinquenza predatoria, che approfitta del periodo feriale per portare a segno furti, truffe e perfino occupazioni di immobili rurali.
La Polizia di Stato in servizio presso il Commissariato di P.S. di Pisticci, nel corso dei controlli nelle aree agricole di quel centro ha rilevato la presenza di 2 cittadini comunitari di origine polacca, che avevano abusivamente occupato un immobile adibendolo a propria abitazione, dopo essersi procurati l’accesso con l’effrazione.
Sul davanzale della costruzione spiccavano 8 piantine di canapa indiana in pieno germoglio, poste a dimora in un vaso.
La successiva perquisizione, consentiva di rinvenire circa 800 semi di canapa indiana, pronti per essere coltivati.
I responsabili sono stati deferiti all’A.G. e quanto rinvenuto sottoposto a sequestro.
Anche a Scanzano Jonico, la Polizia di Stato del Commissariato ha individuato gli autori di furti commessi su una autovettura lasciata in sosta sul lungomare scanzanese.
I due campani in trasferta feriale, avevano appena asportato una macchina fotografica e denaro e si accingevano a commettere altri furti.
Per modus operandi, si ritiene che i due, un uomo e una donna, siano gli autori di analoghi furti seriali che nei giorni scorsi hanno turbato i villeggianti al rientro dalla tintarella.
Nell’autovettura dei “topi d’auto”, sono stati rinvenuti arnesi atti allo scasso, in particolare una lamiera sagomata in acciaio flessibile per l’effrazione degli sportelli delle autovetture e circa 1.000 € in contanti.
Singolare ed efficace la tecnica impiegata: con il pretesto di proteggersi dagli sguardi indiscreti durante il rituale cambio del costume bagnato, tendevano i teli da bagno tra le vetture contigue in sosta ed approfittando della riservatezza così procurata, agivano indisturbati.
L’espediente non funzionerà più.
Anche la Squadra Mobile ha contribuito all’operazione procedendo a controlli domiciliari per l’individuazione di cittadini extracomunitari non in regola con le norme sul soggiorno nel territorio nazionale. Sono stati muniti del decreto di espulsione 5 cittadini marocchini di cui uno accompagnato al Centro di identificazione ed espulsione “S.Anna” di Crotone.
Saranno deferiti all’A.G. coloro che in violazione alle vigenti norme, hanno dato alloggio ed ospitalità agli immigrati clandestini.
Tra le iniziative della Questura, è in preparazione un corso di “sopravvivenza”per anziani che rimangono in città durante il periodo estivo, tenuto da investigatori della Squadra Mobile ed esperti del controllo del territorio dell’U.P.G. –S.P., per fornire suggerimenti e tecniche di difesa dalle trappole tese dai predatori.
Il calendario e i dettagli saranno resi disponibili a breve.
Nella mattinata, a Pomarico (MT), i carabinieri della locale Stazione e agenti del Corpo Forestale della Stato, in un servizio congiunto, hanno scoperto e sequestrato su un terreno, sito in un’area boschiva particolarmente impervia, una piantagione di marijuana.
Carabinieri e personale del Corpo Forestale, da tempo, avevano intrapreso, in stretta collaborazione, una serie di servizi di controllo del territorio, mirati proprio a verificare la possibile presenza di coltivazioni illegali di piante di marijuana, specie in quelle zone particolarmente inaccessibili per la natura del terreno.
Così, oggi, all’esito di un’ulteriore “battuta”, effettuata nelle campagne del comune di Pomarico, il rinvenimento della piantagione.
Il personale operante, infatti, nell’ispezionare un’area boschiva demaniale, molto impervia, sita in località “Fosso Radicata”, a ridosso del fiume “Bradano”, hanno scoperto una parte di terreno già destinata per la coltivazione di piante di marijuana.
Sul posto sono state trovate ben 50 piante, già mature e pronte per essere sradicate, essiccate e, quindi, lavorate per la produzione della sostanza stupefacente.
La piantagione, ben nascosta fra la folta vegetazione circostante, di fatto, si trovava all’interno di un canalone sito a ridosso del letto del fiume “Bradano”, da cui il conduttore della coltivazione stessa si procurava, direttamente, l’acqua necessaria per l’irrigazione delle piante.
Rinvenuti anche vari attrezzi e necessari per le operazioni di coltivazione, secchi, pompe e altro.
Sono in corso ulteriori verifiche per individuare ed identificare l’autore dell’illecita attività.
Da rimarcare il proficuo rapporto di collaborazione fra Arma dei Carabinieri e Corpo Forestale, specie in quei servizi in cui essenziale risulta la conoscenza, particolareggiata del territorio, con riferimento al successivo controllo di quelle aree più decentrate ed impervie della provincia.