Nota inviata dal segretario generale SPI Cgil Matera Angelo Eustazio sull’apertura di un farmer market a Matera
Una bella notizia per i cittadini e gli anziani di Matera che corona una battaglia sviluppatasi nel corso degli ultimi 3 anni da parte dello SPI e della CGIL per l’apertura, anche nella città dei Sassi, di un farmer market.
Oggi si apre, nel piazzale antistante il comune, il Farmer: è un regalo che viene fatto ai cittadini in prossimità delle festività pasquali.
Vogliamo ringraziare l’Amministrazione comunale per l’ottimo lavoro svolto e che ha permesso di superare le difficoltà, “alcune strumentali”, e di vincere le resistenze incarnate dalla Confcommercio e Confesercenti che si sono arroccate in un atteggiamento conservatore ed ideologico che finisce per andare contro gli interessi delle stesse categorie che dicono di volere rappresentare.
Nel quadro di un giudizio positivo sulla realizzazione del Farmer, vogliamo contemporaneamente esprimere perplessità per l’apertura per la sola giornata del sabato, tra l’altro coincidente col mercato generale nel rione San Giacomo.
Lo SPI CGIL ritiene, dopo una breve fase di sperimentazione, che si debba raddoppiare il numero delle giornate di apertura settimanale.
L’amministrazione comunale e la Coldiretti devono vigilare per garantire la freschezza dei prodotti e il risparmio di almeno il 30% sull’acquisto.
Alle organizzazioni dei commercianti chiediamo la disponibilità ad aprire un tavolo di confronto per individuare misure concrete di rilancio della domanda di consumi nella città e, insieme, bloccare la chiusura di centinaia di esercizi commerciali, soprattutto piccoli, nel silenzio più assoluto.
Alla Regione Basilicata chiediamo il varo di una legge organica che favorisca la costituzione di gruppi di acquisto solidali per spingere i consumatori all’uso dei prodotti a chilometro zero del posto con l’erogazione di contributi economici come incentivo.
Nella stessa legge devono essere previsti contributi economici da erogare ai comuni che, a loro volta, devono individuare spazi pubblici attrezzati da assegnare agli imprenditori agricoli locali per la vendita diretta dei prodotti dell’ortofrutta, lattiero caseari e zootecnici.
La stessa legge dovrebbe prevedere norme in grado di sferrare un colpo alla filiera alimentare fonte di speculazioni e di innalzamento ingiustificato dei prezzi e, in fasi di emergenza, anche di aggiotaggio.
Con una molteplicità di iniziative è possibile contrastare con maggiore efficacia il fenomeno della povertà che interessa fasce sempre più larghe di lavoratori, di pensionati, di giovani e disoccupati della prov. di Matera.
Tocca ancora una volta ai sindacati e alle Istituzioni Locali sopperire al vuoto di provvedimenti da parte del Governo Berlusconi che sommerge i cittadini italiani di nuove tasse lasciando i pensionati sempre più fragili economicamente e soli di fronte alla crisi.
Il segretario generale SPI Cgil Matera Angelo Eustazio
La nota di Confesercenti, contraria all’avvio di un farmer market a Matera
Abbiamo appreso che per ogni sabato mattina e a partire dal prossimo sabato, l’Amministrazione Comunale di Matera ha autorizzato, nel piazzale antistante la sede municipale di Via Aldo Moro – un mercato contadino ai sensi del Decreto 20 novembre 2007.
Tale notizia desta quantomeno una serie di dubbi e perplessità sulla tipologia dell’area mercatale (che a giudizio di chi scrive non offre un minimo di servizi a meno che non si mettano a disposizione acqua corrente e bagni comunali) e sulla modalità che ha portato alla sua individuazione, avendo la città di Matera a disposizione due mercati quotidiani ortofrutticoli con numerosi posti occupati da produttori agricoli. A tal proposito è appena il caso di ricordare che sui due mercati quotidiani di Ascanio Persio e Via Marconi incombono una serie di problematiche da noi denunciate a partire dall’anno 1999 e 2003, date rispettivamente di inaugurazione dei due siti cittadini, quasi sempre disattese dalle Amministrazioni Comunali succedutesi.
Inoltre saremmo curiosi di conoscere il contenuto del parere igienico sanitario rilasciato dalla ASM di Matera e previsto dal su citato Decreto Ministeriale, e quali prescrizioni detta ai produttori intenti ad affettare salumi e formaggi sotto le baracche e se gli stessi produttori adottino il sistema HACCP nel ciclo produttivo delle loro aziende (ivi compresa la vendita sulle bancarelle cittadine).
E’ nostra premura segnalare all’Amministrazione Comunale come da numerosi anni a Matera non si riesce ad individuare un nuovo sito che ospiti il mercato del sabato, mentre nel giro di pochi mesi si è messo a disposizione del mercato contadino addirittura il “Palazzo di Città”.
E’ chiaro che le nostre. rimostranze non sono dirette al settore primario o a chi lo rappresenta, ma ad Enti ed Istituzioni preposte a risolvere i problemi da noi sempre denunciati e spesso rimasti irrisolti per questioni tecniche e burocratiche, ampiamente superate nel caso in questione.
Ben venga se servirà ai cittadini per comprare frutta e verdura a prezzi accessibili e non a prezzi da gioielleria, come avviene ormai sia nei negozi di frutta che al mercato.
Giustamente Conf & Conf intervengono a tutela della categoria dei commercianti. Ma noi consumatori vogliamo prodotti di qualità a prezzi contenuti.
Se il mercato dei contadini ci garantisce questo, alllora che ben venga e… al diavolo i commercianti!!
dispiace constatare che qualcuno non rifletta su quello che sta accadendo..si parla di prezzi ridotti del 30%…tutto qui? un commerciante, per esercitare il proprio mestiere, deve far fronte a tutta una serie di autorizzazioni, da quelle amministrative a quelle igienico-sanitarie che, udite udite, hanno un costo, e pure notevole! fate fare ai commercianti quello che viene concesso agli agricoltori, senza controlli, permessi, certificazioni, senza consulenti e commercialisti e senza spese di fitto oppure costi di occupazione di suolo pubblico e poi vedrete…dispiace che qualcuno voglia metterla sempre sul piano dello scontro fra categorie, ma non è così…una domanda: se gli agricoltori ritengono che la soluzione sia commercialmente vincente, perchè non si fittano (o comprano) un bel locale e fanno lì la loro vendità? in altre città già accade così, gli agricoltori si sono associati e si sono presi un bel locale e fanno buoni affari…e allora, basta liti fra categorie, ognuno faccia il proprio mestiere, e si decidano regole che valgono per tutti!