Antonio Di Pietro è tornato a Matera per promuovere il programma politico dell’Italia dei Valori in vista delle elezioni comunali che nel materano coinvolgeranno gli Montescaglioso, Ferrandina, Pisticci, Scanzano Jonico, Grottole, Aliano, Oliveto Lucano e Tricarico e dei referendum previsti il 12 e 13 giugno.
Rispetto a quattro mesi fa quando aveva partecipato ad un incontro promosso dal suo partito presso il cinema Comunale senza concedersi alla stampa locale salvo poi riservare questo privilegio al termine del dibattito solo al Tg3 Basilicata, questa volta il contatto con i giornalisti c’è stato nella saletta dell’hotel San Domenico e Antonio Di Pietro ha chiesto anche scusa per quanto accaduto il 17 dicembre scorso.
Il convegno previsto al San Domenico e annunciato da Anlac, Associazione Nazionale Liberi Allevatori di Conigli aderente ad Agci/Agrital e Consorzio Campo in realtà è stato anticipato da una sorta di campagna elettorale per i simpatizzanti dell’Italia dei Valori.
Antonio Di Pietro ha precisato che il suo partito è favorevole ad un sistema bipolare nell’area del centro-sinistra e sta lavorando per mandare a casa il Governo Berlusconi, che continua a produrre solo leggi e leggine ad personam. La battaglia dell’Italia dei Valori è concentrata nelle prossime settimane sopratutto sui referendum: “Non bisogna essere di destra o di sinistra per andare a votare. “Noi invitiamo tutti i cittadini ad andare a votare sui referendum che riguardano l’acqua, l’aria e la legalità”. Poi ha fatto chiarezza sull’annuncio del Governo che intende ritirare le proprie decisioni sul tema del nucleare. “Il Governo ha commesso una truffa da codice penale quando dichiara di accettare la proposta del comitato referendario ma poi affida all’agenzia del nucleare di individuare il sistema di approvvigionamento di tipo energetico entro un anno sentite le Regioni e il Parlamento. E’ chiaro che l’audizione non serve praticamente a nulla perchè il Governo potrà fare sempre quello che vuole. I cittadini ora hanno la possibilità di votare i referendum e se vinceremo in questa occasione le camere si dovranno sciogliere e si dovrà andare a votare.”
A Di Pietro abbiamo chiesto cosa ne pensa della richiesta bipartizan presentata dai parlamentari lucani per sollecitare interventi urgenti da parte del Governo Berlusconi a favore delle imprese agricole del Metapontino messe in ginocchio dall’alluvione del primo marzo. “E’ stata una calamità naturale e come tale va affrontata. Il partito dell’Italia dei Valori ha riservato grande attenzione alla produzione agricola, zootecnica e per la difesa del territorio, quindi posso garantire che se andremo al governo potremo finalmente riprendere tutti quei progetti che avevamo concordato anche con gli amministratori lucani per finanziare quelle infrastrutture che servono al vostro territorio”.
Michele Capolupo
L’impegno dell’Onorevole Di Pietro al convegno “Mercato, giustizia e sicurezza agro-alimentare. Il caso delle filiere cerealicola e cunicola”.
Diurante il convegno Di Pietro ha dichiarato: “Mi impegno a comunicare da subito, a cominciare da martedì durante il mio intervento previsto alla trasmissione Ballarò. Rilancero’ ai media la vostra indigenza del sistema agricolo nostrano”.
Paolo Rubino, Coordinatore del Tavolo Verde ha riconosciuto che Di Pietro è stato l’unico rappresentante politico nazionale che ha accettato un forte confronto e ci ha ascoltati”.
Di Pietro ha rimarcato: “Sono onesto, per voi posso fare poco ma continuero’ a sollecitare come voi l’Antitrust, faro’ ulteriori interventi in Parlamento, opposizione alla Camera, denuncie televisive. Per me è estremamente importanze avervi ascoltato. Ora il quadro in merito alla situazione cerealicola e cunicola è piu’ chiaro. La filiera dei conigli va assolutamente sostenuta e aiutata”.
Durante il dibattito non sono mancati riferimenti alla vita privata, per cui l’Onorevole ha mostrato la sua tessera di agricoltore. “Capisco i vostri problemi da agricoltore, io oggi posso farlo perché ho lo stipendio da Parlamentare. Anche io coltivo grano duro, producendo 20-22 quintali a ettero”.
“Nel nostro mercato nazionale cunicolo – afferma il presidente nazionale Anlac De Bonis – e’ sempre piu’ evidente l’ipotesi di un cartello sui prezzi d’acquisto, puntualmente segnalato dalla nostra associazione all’Antitrust con prove documentali stringenti. Il vincolo normativo europeo per qualcuno viene vissuto come un limite, ma per noi produttori di base rappresenta un’ancora di salvezza; infatti, al di là del dovere di non ingerenza da parte della Commissione esecutiva europea, la stessa ha rilevato in una pubblica audizione che occorre indagare nella filiera cunicola italiana rispetto a presunte violazioni della normativa europea sulla concorrenza e che sarebbe utile e giusto intervenire in tempi più rapidi da parte dell’ Autorità antitrust italiana che da cinque mesi non ci ha ancora dato una risposta. In questa situazione è anche scandaloso che il Piano di settore, voluto da una risoluzione parlamentare del Senato, predisposto dal Ministero con il consenso delle organizzazioni sindacali e approvato dalla Conferenza delle Regioni, non riesca ad essere varato; al suo interno tra le misure a costo zero vi sarebbe la riforma più importante: quella del sistema di rilevazione prezzi con l’attuazione di una commissione unica nazionale (cun) per rendere piu’ trasparente il meccanismo, superando le attuali distorsioni che affliggono le borse merci. Un esigenza, questa, avvertita in tutte le filiere agricole che puo’ contribuire a risolvere il problema del reddito delle nostre aziende agricole. Inoltre il tema sicurezza nelle carni, derivante dall’alimentazione dei nostri animali, e’ intimamente connesso alla filiera cerealicola. Cereali sani, privi di muffe (si e’ parlato in particolare della micotossina DON), come quelli prodotti nel mezzogiorno, oltre a non danneggiare la salute dei nostri animali sono salutari anche per l’ uomo. Noi vogliamo garantire l’assenza di queste sostanze sia negli animali che nell’ uomo, ma occorre che i limiti imposti dall’ Unione Europea vengano ridotti per aumentare la sicurezza verso i nostri consumatori. Gli agricoltori e i consumatori europei ed italiani, pur non essendo pregiudizialmente contrari agli scambi internazionali, esigono controlli serrati e quindi di non essere trattati peggio dei suini canadesi, per i quali i limiti sono piu’ restrittivi che da noi “.
Durante il convegno sono state raccolte 200 firme per la petizione lanciata da Matera all’ Unione europea, e sottoposta all’onorevole Di Pietro insieme a tutti gli altri firmatari del Comitato Anti Micotossine.
Di Pietro, a margine dell’incontro a tema ha confessato: “Mangio la carne di coniglio con piacere, sin da quando ero piccolo. Li abbiamo sempre allevati anche se in un numero ridotto. Ottimo la domenica ripieno, al sugo ma anche al forno, aiuta a togliere i problemi di stomaco”.
La fotogallery relativa all’incontro con Antonio Di Pietro nella sala dell’hotel San Domenico
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