Si è svolto nell’aula Magna dell’Istituto Professionale Agricoltura e Ambiente, diretto dal preside Vignola, il progetto di formazione Icare (Imparare, Comunicare, Agire in una rete Educativa) acronimo che ricorda anche l’espressione inglese “I care”, ovvero “mi prendo cura di te”. “Icare” è il primo corso di formazione destinato ai docenti realizzato con la direzione generale della Pubblica Istruzione e l’ufficio scolastico regionale per la Basilicata. Un attenzione particolare al mondo della disabilità per “una scuola di inclusione”. Ha introdotto i lavori il dirigente scolastico Maria Adele Trotta, della scuola secondaria di primo grado “G. Leopardi” di Potenza, che ha sottolineato come “il bando del progetto nato nel 2007 si riferisce al trentennale della Legge 517, pietra miliare che ha aperto la strada all’handicap. E il progetto intende approfondire questa legge puntando all’adozione, da parte della scuola, di strategie dell’inclusione. La dottoressa Antonietta Moscato ha sottolineato che sono 28 le scuole in rete in Basilicata del progetto Icare, di cui cinque sono capofila, tre a Potenza e due a Matera. “Si tratta di un numero importante per la nostra regione, che partecipa al biennale di formazione e ricerca-azione.
La dottoressa Trotta ha introdotto il prof. Giancarlo Onger di Brescia, che ha presentato il “progetto Icare” ha sviluppato la tematica “Una scuola per tutti e per ciascuno”. Ha chiuso i lavori il direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Franco Inglese.
Il professore Onger ha spiegato che “Il progetto nasce da una esigenza di riflettere su questo percorso specifico italiano e l’idea di fare il punto della situazione nel campo dell’integrazione sui disabili. Non basta l’inserimento dell’insegnante di sostegno ma occorre lavorare perché le differenze non diventino disuguaglianze. Il valore aggiunto dell’integrazione è aprire la scuola al territorio perché l’educazione non può avvenire solo nella scuola. La scuola viene riconosciuta dalla comunità come luogo della pedagogia e non della clinicizzazione”.
Il direttore Franco Inglese: “La nostra politica viaggia su due binari paralleli: inclusione e relazioni. Per questo nella settimana prossima ospiteremo a Policoro un convegno nazionale sulle relazioni. Vogliamo scandagliare un percorso per fare della scuola un team organizzato. Puntiamo molto sui dirigenti e per questo vogliamo coinvolgerli in progetti di largo respiro. Per questo dobbiamo essere pronti a fare i conti con la globalizzazione. Il punto è recuperare la progettazione educativa”. Il direttore sottolinea che “occorre attivare una relazione con il territorio includendo la famiglia in una alleanza educativa. E’ fondamentale guardare quello che ci circonda. Da soli non si va da nessuna parte. Occorre sviluppare energia e poi passare al progetto che sia funzionale agli obiettivi che vogliamo sviluppare. Una volta pianificato abbiamo il dovere di monitorare per vedere cosa è cambiato, cosa è successo perché voglio capire che percorso abbiamo intrapreso. Dobbiamo capire cosa è successo dopo aver avviato il progetto. A Policoro portiamo il meglio che c’è sulle relazioni in Italia. Le esperienze vanno modulate e rimodulate organizzando un progetto di squadra”.
I docenti e i dirigenti scolastici si sono riuniti per discutere le tematiche assegnate. Il lavoro vuole dare un impulso maggiore alle attenzione non solo dell’alunno diversabile ma di tutti.
Il dirigente Trotta ha concluso: “Le scuole che fanno parte del progetto devono lavorare con maggiore consapevolezza e scegliere un punto importante dal quale partite. Lavorare su più punti può essere dispersivo. Il discorso della ricerca-azione mi entusiasma. Bisogna attivare un lavoro di ricerca-azione nelle classi che hanno aderito al progetto e i Dirigenti Scolastici devono organizzare questo tipo di lavoro. Dopo aver gettato le basi il prossimo anno si vedranno i frutti”.
Carlo Abbatino