È morto poco dopo le 23 di giovedì sera l’ex arcivescovo di Napoli, Michele Giordano. Ottanta anni, Giordano ha guidato la diocesi di Napoli dal 1987 al 2006, quando si è dimesso per raggiunti limiti di età. Nato a Sant’Arcangelo, in provincia di Potenza, Giordano era stato ordinato sacerdote nel 1953.
Ricoverato una settimana fa. Una settimana fa l’ex arcivescovo di Napoli era stato ricoverato per dei problemi respiratori all’ospedale Monaldi. Inizialmente non sembrava che monsignor Giordano fosse afflitto da gravi problemi. Nei pochi giorni in cui è rimasto ricoverato aveva ricevuto tra le tante visite, quella del suo successore, Crescenzio Sepe. «Era lucido, sembrava dovesse riprendersi da un momento all’altro», ha detto una delle persone a lui più vicine.
Gravi complicazioni. Poi all’improvviso l’alto prelato ha subito delle complicazioni ed è stato ricoverato nel reparto di rianimazione. Poi, due giorni fa è stato intubato. Accanto a lui, fino all’ultimo, è restato il suo fedele segretario, monsignor Ardesini. Anche quando per raggiunti limiti di età ha lasciato la Diocesi di Napoli, monsignor Ardesini lo ha seguito e accudito. L’ultima apparizione pubblica del cardinal Giordano risale al giorno dell’inaugurazione della Casa del Clero. «Aveva freddo, si copriva il volto con una sciarpa ma stava bene», ricorda uno dei presenti alla cerimonia. Poi, l’imprevisto malanno, fino alla morte.
Camera ardente. È aperta la camera ardente all’ospedale Monaldi, dove sono esposte le spoglie del cardinale Michele Giordano. Tra i primi ad arrivare, questa mattina, è stato il cardinal Crescenzio Sepe, successore di Giordano alla guida della diocesi partenopea, che ha celebrato una messa. Poi è giunto l’ordinario militare d’Italia, monsignor Vincenzo Pelvi, per lunghi anni collaboratore di Giordano a Napoli.
Nuova camera ardente e domani funerali. Il cardinale Michele Giordano, arcivescovo emerito di Napoli, riceverà l’omaggio dei napoletani nella camera ardente allestita nel Tempio dell’Incoronata a Capodimonte, dove si trova ora la salma. La celebrazione dei funerali, presieduta dal cardinale arcivescovo Crescenzio Sepe, si svolgerà domani alle ore 16.30 nella stessa Basilica «dove verrà successivamente tumulato per volontà del compianto arcivescovo»
Nominato da Giovanni Paolo II. Michele Giordano è stato parroco a Scanzano, successivamente è stato vicario generale della diocesi di Tursi-Lagonegro, quindi vescovo di Matera, nonché amministratore delle diocesi di Gravina e Irsina, prima di essere trasferito a Napoli, da papa Giovani Paolo II, che lo creò cardinale nel 1988. Il cardinale Giordano, colto da un improvviso malore la scorsa settimana, era ricoverato all’ospedale Monaldi di Napoli. Le sue condizioni erano migliorate ma nella tarda serata di ieri sono sopraggiunte complicazioni respiratorie e cardiache.
A Napoli dal 1987. Il cardinale Giordano, giunto a Napoli nel 1987, aveva raccolto l’eredità dell’arcivescovo Corrado Ursi che aveva lavorato per attuare le linee pastorali dettate dal Concilio Vaticano II. I 24 vescovi della Campania l’anno successivo lo elessero loro presidente. Giordano, in 19 anni di governo pastorale della diocesi di Napoli, la terza di Italia per numero di fedeli, ha più volte voluto visitare le parrocchie, così come aveva annunciato nella lettera pastorale «Sicut flumen pax tua», pubblicata in occasione della quaresima del 1988.
Con il Papa a Scampia. Suoi principali collaboratori sono stati prima i vescovi ausiliari Scanzillo e Vallini, attuale vicario di papa Benedetto XVI per la diocesi di Roma, successivamente gli ausiliari Filippo Iannone e Vincenzo Pelvi, attuale ordinario militare per l’Italia, il compianto monsignor Luigi Pignatiello e don Salvatore Ardesini, che chiamato da Giordano appena arrivato a Napoli non ha mai più lasciato l’ufficio di segretario particolare. Nel 1990 invitò a Napoli papa Giovanni Paolo II, che volle visitare la diocesi, non tralasciando alcuni quartieri a rischio, come quelli di Scampia. Negli anni del suo governo pastorale della diocesi partenopea, particolare attenzione è stata riservata agli ultimi, agli ammalati e ai carcerati.
Dimissioni nel 2005. Dimessosi nel 2005 per raggiunti limiti di età (così come previsto da codice di diritto canonico), ha lasciato la guida della diocesi di Napoli nel 2006, quando papa Benedetto XVI ha inviato a Napoli il cardinale Crescenzio Sepe, già prefetto di Propaganda Fide. Coinvolto in due inchieste giudiziarie avviate nel 1988 (la prima su un presunto giro di usura in Val d’Agri e la seconda su alcuni abusi edilizi in proprietà della diocesi di Napoli), Giordano è stato successivamente assolto con formula piena da ogni accusa.
S.E. Mons. Salvatore Ligorio, unito al presbiterio diocesano, partecipa al popolo di Dio dell’Arcidiocesi di Matera-Irsina, il ritorno alla Casa del Padre dell’Em.mo cardinal Michele Giordano, spentosi stanotte, all’ospedale Monaldi di Napoli. Il cardinal Giordano, arcivescovo emerito di Matera-Irsina e di Napoli, aveva compiuto 80 anni lo scorso 26 settembre.
La salma sarà esposta nella basilica del Buon Consiglio a Capodimonte di Napoli a partire dalle ore 12 di quest’oggi. I funerali saranno celebrati domani 4 Dicembre nella stessa basilica alle ore 16.30.
Stasera alle ore 19:00, presso la chiesa San Francesco di Assisi in Matera, l’arcivescovo di Matera-Irsina S.E. mons. Salvatore Ligorio celebrerà la Santa Messa di suffragio.
Giovedì 9 dicembre alle ore 19:30, giorno ottavo della scomparsa, sempre nella chiesa di S. Francesco di Assisi, il Cardinale sarà ricordato nella Concelebrazione Eucaristica con tutta la comunità diocesana riunita in preghiera.
Scomparsa cardinal Giordano. De Filippo: “Piangiamo un uomo colto e disponibile”
Il porporato e il presidente nati nello stesso vicolo di Sant’Arcangelo. “Lo perdiamo come riferimento in Terra per consegnarlo al Cielo e alla Storia”
“La Basilicata piange un conterraneo che ha raggiunto i vertici dell’ordinamento cattolico, chi lo conosceva piange un colto, sempre pronto a un consiglio e a una parola di conforto pur nel rigore del suo carattere, in grado di mantenere lucidità e buon senso in ogni occasione”. E’ il ricordo del cardinale Michele Giordano fatto dal Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, nativo di Sant’Arcangelo, centro di cui era originario anche il cardinale.
”Oggi – ha aggiunto De Filippo – i conterranei e quanti lo stimarono devono avere la consapevolezza che hanno perso un riferimento sulla Terra per consegnarlo al Cielo e alla Storia”.
Scomparsa card. Giordano: Mastrosimone: “Basilicata più povera”
“In questo momento di dolore ci conforta la consapevolezza di averlo comunque vicino”
“La scomparsa del Cardinale Michele Giordano rende la Basilicata più povera. La certezza nella fede di averlo comunque vicino può aiutarci in questo momento di dolore”. Sono le parole di cordoglio espresse dall’assessore regionale Rosa Mastrosimone. “Nei lunghi anni di frequentazione col cardinale, che ho avuto modo di conoscere prima nell’infanzia a Sant’Arcangelo per poi ritrovarlo come vescovo a Matera, ho imparato ad apprezzarne la cultura e gli insegnamenti. Ricordo che quando lasciò Matera per andare a Napoli assicurò che sarebbe rimasto comunque vicino ai suoi cari e alla Basilicata. E’ stato così allora e sono certa che ora avverrà lo stesso”.
Il messaggio di cordoglio del sindaco di Matera Salvatore Adduce
Con la scomparsa del Cardinale Michele Giordano Matera piange un uomo che, negli anni della sua guida dell’arcidiocesi di Matera e Irsina, ha saputo essere un importante punto di riferimento soprattutto nei momenti più difficili”.
Lo afferma il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, che ha voluto ricordarel’impegno del Cardinale nella vita dei fedeli materani. “Quando arrivò a Matera, agli inizi degli anni 70, mons. Giordano, infatti, avviò subito importanti iniziative come la riapertura del seminario diocesano, rimasto chiuso per 60 anni, e l’istituzione della Scuola superiore di teologia per laici ed un centro per la Pastorale familiare. Negli anni mons. Giordano, ricorda Adduce, ha saputo via via radicarsi sempre di più nell’affetto dei materani offrendo sempre una parola di conforto soprattutto ai tanti giovani alla ricerca disperata di un lavoro. Ai familiari e ai parenti, conclude Adduce, va il più sentito cordoglio mio personale, della Giunta comunale e dell’intera cittadinanza”.
ll messaggio di cordoglio del presidente del consiglio comunale di Matera Brunella Massenzio
E’ morto questa notte Mon. Michele Giordano, una figura cara a noi lucani e a cui siamo grati per il suo operato.
Questa sera S.E. Mons. Ligorio celebrerà una messa a Matera, nella Chiesa di S. Francesco in suffragio. Auspico una grande partecipazione da parte dei materani tutti.
Appresa la notizia in mattinata, la Presidente del Consiglio, molto toccata ha dichiarato “Sono certa che anche se ci ha lasciati in questa vita terrena, la sua anima continuerà a vegliare su di noi. Resta per noi un esempio da seguire per il suo impegno a livello umanitario e il suo interesse verso la sua terra natia”.
Biografia del cardinale Michele Giordano
(tratta da wikipedia)
Michele Giordano (Sant’Arcangelo, 26 settembre 1930 – Napoli, 2 dicembre 2010) è stato un cardinale e arcivescovo cattolico italiano.
Dopo le scuole primarie ha fatto ingresso nel seminario regionale di Potenza per gli studi liceali e successivamente in quello di Salerno. Nel seminario interregionale di Posillipo ha poi conseguito la licenza in teologia.
Il 5 luglio 1953 è ordinato sacerdote, per sei anni è parroco a Scanzano Jonico.
Dopo sei anni, è nominato nel 1959 direttore del Centro Catechistico e del Centro diocesano di studi sociali. Nel frattempo gli viene affidato l’incarico di assistente diocesano dell’Azione Cattolica.
Nel 1968 don Michele Giordano è nominato vicario generale della diocesi, incarico che mantiene fino a quando, il 23 dicembre 1971 papa Paolo VI lo nomina alla sede vescovile di Lari Castello e vescovo ausiliare di Matera oltre che amministratore apostolico di Irsina, Gravina e Altamura. Riceve la consacrazione episcopale il 5 febbraio 1972.
Il 12 giugno 1974 viene promosso arcivescovo metropolita di Matera e Irsina. Tra le sue prime e importanti iniziative vi è la riapertura del Seminario diocesano, chiuso da ben sessant’anni. Dopo aver promosso numerosi convegni di studio, ha compiuto, negli anni dal 1978 al 1982, la visita pastorale alla sua arcidiocesi per verificare lo stato di attuazione delle direttive emanate dal Concilio Vaticano II. In diocesi fonda la Scuola superiore di Teologia per i laici ed un centro per la pastorale familiare.
Il 9 maggio 1987 viene promosso arcivescovo metropolita di Napoli. Fa il suo ingresso nell’arcidiocesi partenopea il 27 giugno successivo. Per prima cosa visita le carceri di Poggioreale, portando come affermò: la speranza in cella.
I ventiquattro vescovi e arcivescovi della Campania, il 27 settembre 1987 lo hanno eletto presidente della loro Conferenza episcopale regionale.
Nel novembre del 1987 si reca negli Stati Uniti visitando la comunità italiana residente in America, incontrando con particolare commozione la comunità napoletana. L’occasione della visita è stata l’esposizione del tesoro di san Gennaro allestita al Museo di Brooklyn.
La domenica delle Palme del 1988 ha pubblicato la sua prima Lettera Pastorale dal titolo Sicut flumen pax tua che, oltre a essere il titolo del suo primo documento alla Chiesa di Napoli è anche il motto del suo stemma episcopale.
Creato e pubblicato cardinale di Santa Romana Chiesa da papa Giovanni Paolo II nel concistoro del 28 giugno 1988 con il titolo di San Gioacchino ai Prati di Castello, è membro della Congregazione per il Clero e del Pontificio Consiglio della Pastorale per gli Operatori Sanitari.
Durante i diciannove anni di episcopato a Napoli si è preoccupato di dare applicazione al XXX Sinodo Diocesano celebrato dal predecessore, il cardinale Corrado Ursi. Ha avuto come vescovi ausiliari e principali collaboratori: prima monsignor Ciriaco Scanzillo e monsignor Agostino Vallini (poi cardinale e presidente del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica), poi monsignor Vincenzo Pelvi e monsignor Filippo Iannone.
A settembre del 2005 presenta le dimissioni dal governo pastorale dell’Arcidiocesi di Napoli, per raggiunti limiti di età. Accettate da papa Benedetto XVI viene nominato amministratore apostolico nell’attesa della nuova nomina.
Gli succede il cardinale Crescenzio Sepe, già prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli.
Dopo il ritiro dal governo dell’arcidiocesi è rimasto a vivere a Napoli presso la Basilica dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio a Capodimonte assistito dalle Suore Francescane dei Sacri Cuori.
Il giorno 26 settembre 2010 ha compiuto ottanta anni perdendo la possibilità di prendere parte al futuro Conclave.
Ricoverato per una settimana all’ospedale Monaldi di Napoli a seguito di un malore improvviso, muore nella tarda serata del 2 dicembre 2010 all’età di 80 anni.
Procedimenti giudiziari
Giordano è stato coinvolto in alcuni processi. Nel 1998 è stato oggetto insieme al fratello di un’inchiesta della magistratura per reati connessi all’usura[1], ma, dopo aver respinto con forza le accuse, ne è stato assolto con formula piena nel 2000.
Nel processo di primo grado, il 21 maggio 2002 Giordano viene condannato, con sospensione della pena, dal tribunale di Napoli a quattro mesi di carcere e settemila euro di ammenda per abuso edilizio[3]; da questa condanna è stato poi assolto il 28 aprile 2005.