FONDI ANTIUSURA: LETTERA DI BASILIO GAVAZZENI AL COMMISSARIO ANTIRACKET E ANTIUSURA
Questa lettera, che vi invio quale Presidente della Fondazione Lucana Antiusura Mons. Vincenzo Cavalla, è per dire un grazie e per esprimere qualche perplessità e, se possibile, ricevere qualche chiarimento che rassereni.
Il grazie vi è dovuto per quanto le Commissioni da voi animate compiono a sostegno dell’impegno antiracket e antiusura, secondo il più autentico principio di sussidiarietà. Grazie in particolare per l’assegnazione, alla Fondazione Lucana Antiusura di Euro 509.283,06 a rifinanziamento del suo Fondo Statale di prevenzione, secondo la legge specifica.
Tuttavia sento il dovere di soppesare con voi questa assegnazione istituendo un parallelismo minimo ma di sostanza con l’assegnazione destinata alla Fondazione Antiusura legata alla Provincia di Potenza.
La Fondazione Lucana Antiusura, con il suo piccolo ma significativo Fondo Privato e con il grande Fondo implementato per tre volte dallo Stato, rispettando le disposizioni del suo Atto Costitutivo e i criteri fissati dallo Stato, avvalendosi delle Banche con essa convenzionate, ha assicurato a ben 567 richiedenti accolti fino a oggi sia prestiti diretti, sia prestiti garantiti, complessivamente per Euro 5.067.204,02. La Fondazione opera da 15 anni.
Per Atto Costitutivo è consacrata al soccorso di tutto il territorio lucano. La Fondazione è sorta nel 1994, dopo un attentato dinamitardo patito dalla mia chiesa parrocchiale e commissionato dalla malavita locale come un preciso avvertimento contro il mio impegno antiusura. Sul fatto rimando alla documentazione delle Forze dell’Ordine e del Tribunale di Potenza.
Nel 1998 la Fondazione ha sofferto, il blocco del suo Fondo Statale, protrattosi quasi per un biennio, per un’improvvida vicenda giudiziaria che l’ha colpita duramente nei responsabili ( dimissionari e rinviati a giudizio) e, di conseguenza, nel patrimonio (perduti i benefattori privati, negato il secondo finanziamento statale), nell’azione (scoraggiata la lotta antiusura), e presso l’opinione pubblica, risolvendosi dopo 6 anni per insussistenza del fatto ma, ancora, con costi notevoli per la difesa gravati sul sottoscritto e sulla stessa Fondazione. Nessuna Fondazione Antiusura è stata provata così, in breve tempo, da un attentato della malavita e da un attentato di mala legalità.
Ora i volontari della Fondazione, i fondatori istituzionali e della società civile, la Consulta delle Fondazioni di cui la nostra è confondatrice e parte, sono rimasti stupiti davanti al tabulato del riparto del rifinanziamento statale 2008 a sostegno delle Fondazioni. La Fondazione Lucana Antiusura con tanta solidarietà e con tanta storia ha ricevuto solo Euro 103.414,00 di più della sorella Fondazione Antiusura di Potenza che ha ricevuto Euro 405.873,76, pur operando da soli 6 anni, pur limitandosi a una sola provincia (peraltro soccorsa anche dalla nostra, per l’estensione regionale che le è propria), pur avendo erogato al 31 dicembre 2008 con i suoi due Fondi, a 83 beneficiari, complessivamente Euro 763.580,00, come risulta dalla documentazione divulgata.
Ci si chiede quale criterio abbia portato a questo egualitarismo fra due realtà così diseguali per merito. Non doveva contare l’operatività caldeggiata da tutti i Commissari Straordinari Antiracket e Antiusura? Come spiegare la cosa all’opinione pubblica che paragona, chiede informazioni, fa illazioni?
Le mie perplessità e le mie domande non vengono da spirito di campanile. Vi fossero molte Fondazioni Antiusura in Basilicata a punteggiare l’intero territorio e fossero tutte finanziate da voi! La Fondazione Lucana Antiusura rinuncerebbe anche alla propria assegnazione se si dovessero aiutare altre Fondazioni in difficoltà. Ma il riparto avvenuto ci amareggia profondamente. Non doveva essere assegnato di meno alla Fondazione sorella ma doveva essere assegnato molto di più alla Fondazione più valorosa.
Tanto più che la Basilicata ha bisogno di una maggiore e adeguata attenzione alla prevenzione e alla battaglia antiusura, che pur in essa sono in svolgimento e che, purtroppo, sono sottovalutate sia “ad intra” sia “ad extra”. Senza dubbio siete a conoscenza che l’Ufficio Studi della CGIA di Mestre ha appena segnalato che rispetto a un indicatore medio nazionale pari a 100 il tasso di rischio d’usura rilevato in Basilicata è di 131. Che non è di 173 come per la Campania, ma pari al 31% in più della media nazionale colloca tuttavia la Basilicata al sesto posto nella classifica delle regioni più a rischio di usura.
Anche la Basilicata, pur essendo di soli 580.000 abitanti, ha bisogno di risorse antiusura. Non per niente vi è già pervenuta la lettera del Commissario Regionale coordinatore delle iniziative antiracket e antiusura sul nostro territorio che lamentava l’esclusione dei Cofidi di questo povero Meridione lucano dal Fondo cui invece hanno avuto accesso quelli di Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, le cui Fondazioni, per di più, sono state ben rifinanziate, in particolare quelle calabresi. Eppure proprio qui le usure campane, pugliesi e calabresi mietono con oculatezza.
Chiedo scusa per la franchezza, ringrazio e conto sulla vostra giusta comprensione.
Distinti saluti.
Don Basilio Gavazzeni
..queste cose,caro don Basilio,per noi lucani di Matera,sono films già visti!!…E’la MALA-POLITICA che vuole cosi,dal dopoguerra ad oggi sempre peggio!!!….ma ognuno ha ciò che si merita.(concedimi questa provocazione)