Si è celebrato sabato 7 settembre il 202° anniversario di fondazione del Corpo di Polizia Penitenziaria a Melfi, nella sala conferenza all’interno della Casa Circondariale, che ha visto lo schieramento del picchetto d’onore, la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica, del messaggio del Ministro della Giustizia, del discorso del capo del dipartimento A.P., l’allocuzione del comandante del reparto, commissario Capo Paolo Capra e l’allocuzione del direttore Maria Consiglia Affatato, alla presenza di Autorità civili, militari e religiose ed associazioni combattentistiche sezione di Melfi.
A fine cerimonia sono stati consegnati riconoscimenti al personale che si è contraddistinto durante l’attività di servizio.
Lode a:
Ispettore Capo Donato Sabia;
vice ispettore Paolo Troccola;
Assistente C. Coord. Tonino Gerardi;
Assistente C. Coord. Giuseppe Romaniello
Encomio a:
Sost. Commissario Rinaldi Nicola
Sov.te C. Casorelli Angelo
Sov.te C. Bruno Vincenzo
Di seguito l’intervento del comandante del reparto, commissario Capo Paolo Capra
E’ con grande onore che prendo la parola per salutare e ringraziare tutte le autorità civili militari e religiose che con la loro gradita presenza hanno,ancora una volta, dimostrato attenzione e vicinanza nei confronti dell’Amministrazione Penitenziaria e di quanti per essa operano in questa struttura.
Saluto le associazioni nazionali della Polizia Penitenziaria e Polizia di Stato, i familiari del personale qui in servizio, il personale a riposo, il personale tutto della Polizia Penitenziaria.
Un particolare pensiero va, con la gratitudine dell’Amministrazione, al personale di Polizia Penitenziaria caduto nell’ adempimento del proprio dovere ed alle loro famiglie.
Il sistema penitenziario , come è ben noto, sta vivendo una condizione di difficoltà dovuta al trend in costante crescita della popolazione detentiva ma anche alla gravissima carenza di risorse sia economiche che umane, a cui ha cercato di far fronte il Governo uscente con un piano di assunzione ordinaria e straordinaria che porterà, entro il 2020, all’immissione in ruolo di oltre 3500 neo agenti; nel mese di agosto 3 unità di sesso femminile è stato assegnato all’Istituto di Melfi; se ne auspica nel futuro, nell’ambito del piano di implementazione degli organici, che non può essere disgiunto da una rivisitazione delle piante organiche che tenga conto delle esigenze operative e di sicurezza della singola realtà penitenziaria, l’ assegnazione di ulteriori unità anche di sesso maschile al fine di garantire il necessario turn over del personale di Polizia Penitenziaria che ha una anzianità Ai servizio apprezzabile; nel corso del 2018 ed inizio 2019, 9 unità sono state poste in quiescenza, ed altrettante verranno collocate a riposo nei prossimi mesi, determinando ciò una ulteriore contrazione del già esiguo contingente di personale di Polizia che ad oggi ammonta a 126 amministrati di cui 8 in distacco presso altre Sede, a fronte di un organico previsto, come rideterminato nel 2017, di 139 unità.
L’Istituto melfese, a fronte di una capienza regolamentare di 123 posti detentivi, accoglie attualmente 197 detenuti A.S.3 , 19 detenuti comuni “media sicurezza” e 2 semiliberi con un indice di sovraffollamento pari al 175%; 307 sono stati gli ingressi nell’ultimo anno e 305 le scarcerazioni a vario titolo, numeri che evidenziano l’importante carico di lavoro del personale impiegato nelle sezioni detentive e nell’Ufficio Matricola, impegnato nelle procedure di immatricolazione, di scarcerazione, di formazione ed aggiornamento dei fascicoli e di prelievo dei campioni biologici che alimentano la Banca Dati del DNA ( oltre 300, a tal riguardo, sono stati i campioni prelevati).
L’anno 2019 è stato caratterizzato da una molteplicità di eventi critici, talvolta anche gravi, che hanno confermato le doti di professionalità ed abnegazione del personale che, nonostante le suindicate carenze, ha saputo affrontare la quotidiana emergenza con spirito di abnegazione ed impareggiabile coraggio: 32 sono stati gli invii urgenti in ospedale con o senza ricovero, 3 gli episodi di colluttazione tra i ristretti,3 i rinvenimenti di cellulare, 2 gli episodi di aggressione al personale, molteplici le ipotesi di violenza/minaccia a PU. al persona che hanno determinato 10 comunicazioni di reato alla Locale Procura della Repubblica.
E’ in queste difficili condizioni operative che gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria svolgono con grandi sacrifici quotidiani i compiti istituzionali a loro assegnati, assicurando all’interno degli Istituti Penitenziari l’ordine, la sicurezza e la disciplina e nel contempo garantendo il trattamento rieducativo ed il reinserimento sociale delle persone detenute.
E’ un compito arduo quello del recupero sociale dei reclusi che il poliziotto penitenziario riesce a svolgere , senza confusione dei ruoli, salvaguardando la serietà e la certezza della sentenza di condanna, nella consapevolezza che si può combattere la criminalità, garantire la giustizia e l’affermazione delle leggi dello Stato, non solo punendo coloro che hanno commesso un crimine ma anche convincendoli, dove è possibile, attraverso il processo rieducativo, ad abbandonare le scelte e gli atteggiamenti anti-istituzionali ed anti-sociali e ad adottare una scelta di legalità e di adesione ai valori civili; è anche questo il significato del nostro motto: despondere spem munus nostrum!
Il poliziotto penitenziario dunque ,in questa ottica, partecipa, con un intervento che è anche in qualche modo di prevenzione , alla difesa della società e nel contempo alla difesa di coloro che potrebbero nel futuro divenire vittime di ulteriori delitti.
Il Corpo di Polizia Penitenziaria, e qui riprendo un capoverso del messaggio del Capo del Dipartimento, sostiene i detenuti nell’assumere un ruolo attivo conforme alla dignità, ed agevola in maniera decisiva l’abbattimento della recidiva, nella convinzione che l’esecuzione della pena è tanto più sicura quanto più utilmente impegna i detenuti in attività culturali, formative, professionali e lavorative.
Un pensiero va, in questo Annuale del Corpo, al personale impiegato nelle sezioni detentive, senza il quale non potremmo trovarci qui riuniti a festeggiare questa ricorrenza; al Nucleo Traduzioni e Piantonamenti che ha garantito lo svolgimento di udienze, visite ospedaliere, trasferimenti, arresti domiciliari, movimentando nell’ultimo semestre 2018 e primo semestre dell’anno in corso circa 950 detenuti in totali 714 servizi di traduzione, di cui 15 con vettore aereo,con impiego di 2797 unità di personale di cui 613 provenienti dal quadro permanente, assicurando altresì oltre 30 permessi di necessità disposti dall’Autorità Giudiziaria ed 8 piantonamenti in luogo esterno di cura; sono numeri che evidenziano il grande impegno e professionalità mostrato dal personale di scorta, ed il grande rischio a cui quotidianamente si sottopone, numeri che si auspicano possano ridursi con l’attivazione futura di due ulteriori sale per le video-conferenze, che si aggiungono alle due attuali ( presso le quali si sono svolte
Un ringraziamento va al personale degli altri uffici amministrativi ed allo staff della Direzione; sentite espressioni di stima e gratitudine al personale della Mof ( Manutenzione ordinaria fabbricati) che quotidianamente sopperisce alle carenze strutturali e di risorse economiche con interventi spesso oltre l’ordinario, garantendo sicurezza da un lato, dall’altro alleviando le condizioni di disagio connessa allo stato di detenzione.
E qui volgo al termine col salutare le organizzazioni sindacali qui presenti, con l’augurio di intavolare un dialogo aperto e costruttivo, certo che queste potranno offrire spunti di riflessione alla
Direzione utili a rivedere e correggere modelli operati ed oroanizzativi.
Questo il messaggio che in occasione di questo 2020 Anniversario di fondazione del Corpo di Polizia Penitenziaria intendo lanciare ai cittadini onesti, a quanti lottano per l’affermazione della giustizia, dei valori civili e morali: la Polizia Penitenziaria attraverso un lavoro difficile,silenzioso, intenso contribuisce a pieno titolo a garantire la legalità, la giustizia e la sicurezza sociale.
Un ringraziamento va a tutti coloro che si sono prodigati per la riuscita di questa ricorrenza.
Grazie a tutti voi, uomini e donne della Polizia Penitenziaria; auguri a voi ed ai vostri familiari che giornalmente condividono con voi le difficoltà di questo delicato lavoro.
Viva l’Italia, Viva la Polizia Penitenziaria.