Venerdì scorso nella Casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere sono stati notificati dai Carabinieri 44 avvisi di garanzia nei confronti di poliziotti penitenziari in servizio per presunte torture nei confronti di detenuti durante il periodo delle rivolte registrate per l’emergenza Coronavirus.
In proposito le Organizzazioni Sindacali Sappe, Osapp, Uilpa Polizia Penitenziaria, Sinappe, Cisl Fn e Cgil Fp nell’esprimere la massima solidarietà e vicinanza ai colleghi per quanto accaduto, anche per la modalità con cui sono state effettuate le notifiche, ovvero davanti ai familiari dei detenuti, nonché:
per tutte le aggressioni che avvengono ormai quotidianamente nell’assordante silenzio dei vertici dell’amministrazione penitenziaria;
Per la grave carenza di organico, mezzi e sistemi di sicurezza ormai a livelli catastrofici, con pesanti ricadute in termini di sicurezza sia degli istituti sia di tutti gli operatori penitenziari;
per l’assenza di direttive precise di regole di ingaggio in caso di rivolte, nonchè per una legislazione, (reato di tortura) in netto contrasto con quanto previsto dall’ordinamento penitenziario che non tutela il poliziotto penitenziario nel caso di interventi volti al ripristino della sicurezza per sedare rivolte, sommosse o violenze poste in essere dai ristretti;
ma soprattutto per la dignità professionale di ogni poliziotto penitenziario, umile servitore dello stato, si proclama lo stato di agitazione, nonché l’astensione della mensa ad oltranza, comunicando che se non si otterranno sviluppi positivi ed interventi certi a sostegno di tutti i poliziotti penitenziari, in primis i colleghi in servizio alla c.c. di santa maria c.v. ci saranno altre manifestazioni di protesta.
E’ ora di dire basta al massacro ed alla delegittimazione della polizia penitenziaria.