Il fenomeno dei furti di rame, oltre a causare danni alle aziende e alla popolazione, crea particolare disagio perché spesso provoca l’interruzione di servizi essenziali con ripercussioni di natura economico-sociale di particolare rilievo, con possibili implicazioni di ordine e sicurezza pubblica.
A tal proposito, il 30 maggio scorso in Italia, Belgio, Bulgaria, Cipro, Francia, Germania, Grecia, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna e Regno Unito, si è svolta un’operazione di polizia congiunta contro il fenomeno dei furti di metallo, in particolare del rame.
Si tratta di una massiva azione operativa che si pone in linea con le conclusioni maturate nel “Workshop internazionale sul fenomeno dei furti di metallo/rame”, tenutosi a Roma presso la Direzione Centrale della Polizia Criminale.
Dai risultati complessivi conseguiti a livello europeo, emerge che sono state controllate54.846 persone, 42.347 veicoli, 7.986 gestori ambientali, 589 aree di confine, 2.572 altri hot spots (tra cui porti e siti di trasporto su rotaia, siti di infrastrutture elettriche e di telecomunicazione nelle numerose aree doganali).
L’attività ha permesso di trarre in arresto 117 persone, mentre altre 1.331 sono state denunciate in stato di libertà; sono stati, altresì, scoperti 1.659 reati e contestate 2.763 violazioni amministrative.
Sono stati sequestrati 357.874 Kg. di metalli dal controvalore totale stimato di € 889.674 circa (di cui 92.982 Kg. Di rame, per un valore stimato di circa € 539.299), 983 pannelli solari e 140 veicoli.
In particolare, solo in Italia hanno presso parte all’actionday10.427 (suddivisi in circa 5.200 pattuglie) della Polizia di Stato, dell’Arma Carabinieri e della Guardia di Finanza nonché 100 funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Sono state controllate circa 25.000 persone, 16.730 veicoli, 2.015 gestori ambientali, migliaia di obiettivi ritenuti “sensibili” (461 aree di confine, 542 porti e scali delle Ferrovie dello Stato Italiane S.p.a., 712 altri hot spot riconducibili anche a infrastrutture gestite da società elettriche e di telecomunicazioni tra le quali Enel, Telecom, Italia, Vodafone Italia e Win-Tre) e 30 spedizioni doganali internazionali (che hanno interessato oltre 1.050.000 Kg. Tra rottami e cascame di rame, ferro, acciaio, ottone, zinco).
Nel complesso, nel nostro Paese sono state tratte in arresto 24 persone, mentre altre 150 sono state denunciate in stato di libertà; sono stati scoperti 212 reati e sono state contestate 232 violazioni amministrative.
Detti risultati evidenziano un notevole impegno del nostro Paese nell’azione di prevenzione e contrasto al fenomeno, ponendolo tra gli Stati che hanno affrontato con maggiore determinazione ed efficacia l’actionday.
Grazie ad azioni come questa, che denotano un impegno istituzionale strutturato su base nazionale, lo Stato dimostra la sua decisa e concreta risposta ad un fenomeno che spesso ha delle importanti ripercussioni sociali ed economiche.