Un’inchiesta della Corte dei Conti che ha deciso di fare luce sui finanziamenti stanziati dalla Regione Campania per lo scalo salernitano (dopo un analogo procedimento della Corte dei Conti con richiesta di “chiarimenti” nei confronti della Regione Basilicata per l’operazione di sottoscrizione di quote della stessa società); i ritardi del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per l’affidamento della gestione totale ventennale: sono le due ultime “tegole” che si sono abbattute sull’Aeroporto di Salerno‐Pontecagnano. Sono “tegole” che chiamano in causa anche la Regione Basilicata per il ruolo che svolge nella gestione sino alla scelta della ricapitalizzazione: la Regione Basilicata ha ufficializzato la sottoscrizione di quote per un valore pari a circa 700 mila euro, mentre dalla Campania sono arrivati altri 950 mila euro.
Lo sottolinea il Centro Studi Turistici Thalia evidenziando che gli operatori turistici lucani hanno guardato con grandi aspettative allo scalo aeroportuale salernitano che comunque non risolve la carenza di una struttura aeroportuale regionale e devono ricredersi.
Dalla società di gestione dello scalo aeroportuale salernitano, guidata dal presidente Antonio Ferraro, replicano che non vi sono irregolarità nella gestione dei 2,4 milioni di euro, previsti dalla delibera del 28 giugno scorso, inviati dall’amministrazione guidata da Vincenzo De Luca per risanare le perdite. Inoltre si è deciso un atteggiamento di attacco: lo scorso 9 Gennaio 2017 la società ha notificato al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti il ricorso presentato presso il Tar Campania Sezione di Salerno contro il silenzio inadempimento nella nomina del Commissario ad Acta per l’affidamento della gestione totale ventennale dell’Aeroporto che nel periodo 2000-2015 ha ricevuto investimenti pubblici per euro 10.797.064.Attualmente, il perdurante silenzio dei Ministri interessati, impedisce di conseguire il regime giuridico indispensabile per ottenere il pareggio di bilancio e rischia di determinare un differimento dell’inizio dei lavori di allungamento della pista anch’essi indispensabili tenuto conto che nonostante i continui finanziamenti statali e regionali la funzionalità dell’aeroporto Costa d’Amalfi è ferma a qualche volo charter dell’estate scorsa.
Per il Cs Thalia c’è bisogno di una strategia diversa. Il Piano Regionale Trasporti – pubblicato ieri sul Bur – dedica un capitolo specifico puntando sul Costa d’Amalfi e sull’Enrico Mattei di Pisticci. I due aeroporti non sono concorrenziali anche se va preso atto che per Salerno gli impegni di sottoscrizione quote societarie e di ricapitalizzazione sono stati ampiamente mantenuti. Non così per Pisticci con il blocco di 2 milioni di euro stanziati a gennaio 2016 e mai erogati. Dunque non basta credere nello scalo salernitano senza adeguate garanzie sulla gestione e la funzionalità e tanto meno iscrivere nel Piano regionale Trasporti l’Enrico Mattei se poi non si dà corso, da parte del Consorzio Asi di Matera, al progetto di adeguamento per farlo diventare aeroporto regionale ed avviare i voli sperimentali prima e in una fase contestuale quelli di collegamento con Roma e Milano. Dopo aver sprecato l’opportunità delle vacanze natalizie e fine anno – concludono gli operatori del Thalia – se non ci saranno a breve fatti nuovi per Pisticci salterà anche la stagione dei ponti primaverili e della Pasqua. Per non parlare della stagione estiva che i T.O. programmano già entro marzo.
Gen 18
meno male che ci sono: Pista mattei, Thalia e la Windfly