Aggredisce in strada per futili motivi, precisamente per una precedenza stradale, un uomo di 56 anni di origini romane. Per questo motivo un operaio materano è stato arrestato dai Carabinieri. Di seguito il particolari dell’opeazione.
Erano le 6 del mattino del 14 marzo 2014 quando in via del Toro, nel quartiere di Agna Le Piane, in prossimità del supermercato “MD”, un operaio della città dei Sassi S.G., per futili motivi dovuti a questioni di precedenza stradale ingaggia inizialmente un diverbio con un automobilista di origini romane Enrico D. ma residente nel materano che in compagnia di due donne transitava in quella via ma che si stava recando nel centro cittadino. In un breve lasso di tempo si passa dalle parole ai fatti che vedono l’operaio scendere dalla sua autovettura ed aggredire fisicamente l’uomo di origini romane, a sua volta sceso dall’autovettura per chiarire il tutto, ma che purtroppo a seguito delle percosse, rovinava in terra battendo la nuca sull’asfalto procurandosi lesioni gravissime. Tutto ciò è quanto emerso dall’attività d’indagine condotta in pochissimo tempo e portata a termine nella medesima giornata dai militari dell’Aliquota Operativa dei Carabinieri del Comando Compagnia di Matera coaudiuvati dal Tenente Giuseppe Abrescia. Grazie alla collaborazione di alcuni testimoni, gli investigatori sono riusciti a risalire all’aggressore. I militari inizialmente, portatisi sul luogo dell’accaduto dopo essere stati allertati dalla Centrale Operativa, non trovavano alcuna persona che giaceva in terra nè altri elementi riferibili all’increscioso episodio che di li a poco si era verificato e per tali motivi ritenevano opportuno recarsi presso il locale pronto soccorso dove poco prima giungeva la vittima soccorsa dai sanitari del “118” del locale nosocomio i quali constatata la gravità dei fatti decidevano di trasferire il ferito con elisoccorso presso l’ospedale San Carlo di Potenza dove tuttora si trova a lottare tra la vita e la morte. Per l’operaio materano sono scattate le manette e la detenzione domiciliare presso la propria abitazione a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Mar 15