Si è concluso definitivamente con una vittoria piena il lungo processo penale per diffamazione che vedeva come imputato Antonio Di Matteo, attualmente consigliere comunale di Tursi e blogger al momento dei fatti contestati. La denuncia venne presentata dall’allora sindaco di Tursi, Avvocoato Giuseppe Labriola, già Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Matera e già membro del CNF, per articoli pubblicati da Di Matteo sul blog “Tursi è Nostra”. La Procura di Matera chiese il rinvio a giudizio per diffamazione per un solo articolo in particolare che trattava la tematica della seconda farmacia a Tursi, che con provvedimento del consiglio comunale venne ubicata, invece che nel centro storico di Tursi o nei rioni più popolosi, nella frazione di Panevino, già ben fornita dalla vicina Policoro.
“Dopo 8 anni giustizia è stata fatta. La Corte di Appello di Potenza con la sentenza n.11/2021 mi ha assolto con la formula più ampia possibile, “perché il fatto non sussiste”. Dopo questa travagliata vicenda mi restano due grandi amarezze. La prima: nelle nostre comunità lucane a volte, non essendo in grado politicamente di rispondere alle lecite e legittime istanze dei cittadini, si usa malamente lo strumento querelatorio per far tacere eventuali dissensi; la seconda: il sistema giudiziario non è sufficientemente celere per soddisfare le aspettative sia del querelante che del querelato ed è questo il serio problema che affligge la giustizia in Italia. Non si può e non si deve aspettare sette anni per ottenere la definizione di un processo penale per diffamazione a mezzo stampa.
Inoltre, vorrei rendere pubblica un’altra vicenda giudiziaria. Qualche settimana prima si era concluso altro processo penale a mio carico, sempre per diffamazione a mezzo stampa, con remissione di querela da parte dei Sigg.ri Salvatore Cosma e Antonio Caldararo. E’ noto che la remissione di querela, poiché rende improcedibile l’azione penale, a prescindere da accordi intervenuti o meno, non consente di poter sostenere che il fatto denunciato fosse fondato.
Queste vicende pongono in evidenza una prassi abbastanza comune degli attuali politici lucani che non accettano critiche politiche che sono, invece, il sale della democrazia. Si tratta di critiche, come ha spiegato la Corte di Appello di Potenza, con eloquente motivazione, che godono giustamente di ampia tutela quando i fatti attengono a scelte politico-amministrative come nel caso dell’ubicazione della seconda farmacia a Tursi.
E’ certo che, nel prosieguo del mio impegno nel sociale, non mi lascerò intimorire da minacce querelatorie che ho imparato a fronteggiare opponendo ragioni di giustizia alle intimidazioni politiche fatte per soffocare il dissenso e le critiche.
Questa vittoria legale è monito per tutti coloro che nel chiacchiericcio paesano mi dipingevano come un diffamatore seriale. Ho avuto pazienza. La Corte di Appello di Potenza ha ritenuto non fondata la querela presentata nei miei confronti.
Ringrazio i miei legali, gli Avvocati Giovanna Bellizzi e Leonardo Pinto, per la professionalità e la determinazione dimostrata per l’accertamento della verità.
Questa vittoria giudiziaria la dedico a tutti i cittadini liberi di Tursi, agli amici di MuoviAmo Tursi che stanno portando avanti delle battaglie di civiltà, ma soprattutto a coloro che in cuor loro hanno sempre creduto nella mia buona fede ed innocenza, dimostrandomi vicinanza e affetto fin dall’inizio del calvario giudiziario che ho subito.”