I militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Matera, nell’ambito della sempre più incisiva e trasversale attività di controllo del territorio disposta dal Comando Provinciale di Matera e coordinata, in sede di Comitato per l’Ordine e la Sicrezza Pubblica, dal Prefetto di Matera, lo scorso 19 febbraio ha scoperto e sottoposto a sequestro un’area di circa 30 mila metri quadri destinata illecitamente allo smaltimento di rifiuti pericolosi.
A pochi giorni dalla divulgazione della “Relazione territoriale sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti nella Regione Basilicata” redatta dalla omonima Commissione Parlamentare, la brillante operazione di servizio portata a termine dalle Fiamme Gialle materane appare, in un certo qual modo, quasi come una conferma alle conclusioni evidenziate nel prefato documento, cioè all’orientamento secondo il quale il territorio della Provincia materana, per la sua scarsa densità demografica (una media di 59 abitanti per chilometro quadrato), è particolarmente esposto ai crimini ambientali.
La mirata attività d’iniziativa dei militari della Compagnia di Matera, preceduta da un’accorta attività di intelligence, ha permesso di individuare un’area di cava dismessa di circa 30.000 mq, situata nella provincia di Matera, autorizzata solo per lo smaltimento di inerti non pericolosi ma, di fatto, utilizzata quale discarica per dissimulare lo smaltimento incontrollato di rifiuti pericolosi senza la prescritta autorizzazione. Gli scavi effettuati in loco, grazie anche alla collaborazione degli uomini e mezzi del Comando dei Vigili del Fuoco di Matera, hanno riportato alla superficie rifiuti pericolosi di ogni genere, quali “tegoloni” che presentavano tutte le caratteristiche peculiari del fibrocemento di amianto, rifiuti bituminosi, materiale ferroso ed altre sostanze non meglio classificate. Inoltre, il sito è risultato in palese stato di abbandono, con indubbio stato fatiscente e carenze nelle modalità di custodia e sicurezza dei luoghi, in quanto privo di idonea e/o inadeguata recinzione e segnaletica, rendendo di fatto possibile a chiunque l’accesso, con perdurante rischio di sversamento incontrollato di rifiuti di qualsivolgia natura e provenienza.
L’area è stata sottoposta a sequestro ed una persona, nei cui confronti si ipotizza la violazione delle norme in materia ambientale dettate dal decreto legislativo 152 del 2006, è stata denunciata alla locale Auorità Giudiziaria.