Il segretario regionale dell’USSP, Vito Messina, informa che nel corso di una importante operazione di servizio nel carcere di Potenza sono stati rinvenuti arnesi artigianali pericolosi per la sicurezza della struttura nonché delle persone ospitate, custoditi da un detenuto gambiano sotto la lente di ingrandimento anche del ministro degli interni Salvini.
Mi preme dire che, grazie alle capacità investigative del personale di personale, si è evitato il peggio, tant’è che l’amministrazione locale ha provveduto con immediatezza a trasferire il soggetto, che pare avesse la chiara intenzione a creare disordine all’interno della struttura.
La sua azione non è andata a buon fine grazie alla destrezza e professionalità mostrata del personale impiegato, che ha evitato il peggio.
Da tempo infatti denunciamo come sindacato le condizioni a dir poco disumane in cui si lavora presso le strutture carcerarie della regione.
Basta dire che in più occasioni abbiamo sollecitato il Provveditore regionale Puglia-Basilicata a prendere atto di questa situazione emergenziale e di intervenire per tentare questa situazione ormai al collasso.
Ci auspichiamo che ci sia un cambio di indirizzo, che vengano elaborate regole di ingaggio chiare, da adottare nei casi gravi, al fine di garantire la sicurezza a 360 gradi per utenti e operatori.
Purtroppo continuiamo a registrare segnali che ci portano a pensare che la situazione potrebbe precipitare da un momento all’altro, visto che di recente abbiamo denunciato altre situazioni gravi.
Tenuto conto di quanto accade sul territorio nazionale, ci auspichiamo che con i cambi dei vertici del DAP, questi possano prendere atto, seriamente, dello stato in cui versa ormai il sistema penitenziario, nel suo complesso, che sia da monito al fine di promuovere iniziative tese a risollevare le sorti del settore.
Il gambiano è la stessa persona che era stato trasferita qualche giorno fa dal Cara di Castelnuovo di Porto alla struttura di accoglienza Solidarietà di Melfi. L’altra sera però non ha fatto più ritorno perché tenuto in stato di fermo dai Carabinieri. J. A., classe 1997, gambiano, era stato pizzicato all’Unieuro di Melfi dopo aver arraffato una radio dal valore di circa 110 euro. Per sottrarsi all’arresto l’immigrato ha aggredito i carabinieri con calci e pugni. Non solo. Una volta a bordo della gazzella il gambiano ha danneggiato il veicolo infrangendo a calci un vetro. Poi ha strappato a morsi la tappezzeria del sedile. Per calmarlo è stato necessario chiamare il 118. Dopo l’arresto è stato trasferito nel carcere di Potenza. All’interno della sua cella stati rinvenuti arnesi artigianali pericolosi per la sicurezza della struttura, come denunciato da Vito Messina, segretario regionale USPP.
“L’episodio mi stupisce – dichiara il Ministro dell’Interno Matteo Salvini – visto che per la sinistra e parecchi commentatori gli ospiti del Cara di Castelnuovo di Porto dovevano rappresentare uno straordinario esempio di integrazione. Grazie alle forze dell’ordine. Garantisco che la nostra linea non cambia: tolleranza zero per clandestini e delinquenti. E vogliamo chiudere tutti i grandi centri che producono problemi, sprechi e illegalità. Altro che integrazione”.
Bravo Salvini, hai detto parole sante. Non capisco questa gente che a parole e con le risorse economiche di tutti gli italiani, di cui la maggioranza e’ contraria, predicano l’integrazione. Ma se proprio ci tengono se li portassero a casa loro e li integrassero nella loro famiglia e a spese loro. Anzi se non sbaglio potrebbero avere anche un contributo, per chi accoglie.