Marconia – Denaro sporco: arrestato un napoletano, alias “Arsenio Lupin”, per riciclaggio continuato in concorso con un giovane di Bernalda. Adesso è ai domiciliari.
Alle prime ore dell’alba i Carabinieri della Stazione di Bernalda e di Pisticci, collaboratori da personale della Compagnia di Napoli Poggioreale, nell’ambito di una protratta, incisiva e certosina attività investigativa, hanno arrestato nel quartiere Barra in Napoli un giovane di 31 anni, meglio conosciuto come “Arsenio Lupin”, già noto alle Forze dell’ ordine, in quando in passato si era reso responsabile di reati in materia di falsificazioni, raggiungendo l’apice della fama nel 2008, quando, gli è stata attribuita la messa in opera di una stamperia di euro falsi per un totale di circa 600 mila euro. Il “ladro gentiluomo” per non smentire la sua fama, al momento dell’arrivo dei Carabinieri presso la propria abitazione, stava guardando un film in TV, in bianco e nero, con protagonisti i compianti comici Totò De Curtis e Peppino De Filippo dal titolo: “la Banda degli onesti” del 1965, dove i due attori sono all’opera nel fabbricare soldi falsi, in particolare le banconote da 10 mila lire è famosa la scena delle banconote false appena prodotte, appese ad un filo ad asciugare. L’autorità Giudiziaria di Matera, nella persona del Giudice Nettis, convenendo con le richieste del P.M. Alessandra Susca e le comunicazioni inviate dai Carabinieri di Bernalda, ha emesso un ordine di custodia cautelare con obbligo dei domiciliari perché ritenuto responsabile del reato di riciclaggio continuato ed in concorso con un altro personaggio di Bernalda già arrestato dai Carabinieri circa un anno addietro. I Carabinieri hanno accertato che l’arrestato, sin dalla fine dell’anno 2011, aveva posto in essere una non da poco fulminea attività di “lavaggio” di circa 200 mila euro, mediante la negoziazione di assegni opportunamente “clonati” a persone all’oscuro di tutto, intestatari di Conti Correnti, in svariate località della Sardegna e del Lazio, comprese le loro firme originali. Gli assegni confluivano in conti correnti puliti dando così una parvenza lecita alle operazioni compiute fino al ritiro immediato e contestuale delle somma in più istituti del meta pontino e pugliesi, tra questi Marconia e Bernalda, per essere poi verosimilmente impiegati in attività commerciali. L’acume investigativo del personale operante ha da subito fatto si che tanti piccoli fatti venissero inquadrati in una vicenda unica tanto da permettere di compiere una analisi idonea ad ipotizzare un evento delittuoso di più ampia portata. Più luoghi sono stati fatti oggetto di perquisizione. Lupin non aveva lasciato traccia ai fini della identificazione: telefono non intestato a lui, come pure non aveva lasciato trasparire alcuna notizia al complice di Bernalda. A tradirlo le celle attivate dal cellulare e una contravvenzione inflittagli da altra forza di polizia a bordo di una macchina a noleggio per la quale l’arrestato aveva lasciato la propria immagine sul documento usato, che ha permesso ai cc di individuarlo. Il fenomeno del riciclaggio di denaro è fortemente attenzionato da parte del Comando Compagnia di Pisticci, atteso il momento di crisi economica in atto ed in considerazione che su tale ipotesi delittuosa si regge la economia sommersa delle organizzazioni criminali, le quali solidificano le loro ricchezze illecite con tale sistema di “ripulitura del denaro”.