Il materano Luciano Rondinone, classe 1975, pluripregiudicato per precedenti reati contro il patrimonio, detenzione e spaccio di stupefacenti, furto, ricettazione e rapina, è stato arrestato dalla Squadra Mobile nella serata di venerdì 27 febbraio con l’accusa di minaccia aggravata, detenzione e porto di arma illegale. I particolari sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa dalla Dirigente della Mobile Maria Concetta Piccitto. Intorno alle 19,25 Rondinone in compagnia della sua convivente ha raggiunto a bordo di un auto la zona di via San Pardo vicina a via Nazionale per incontrare il fratello e il padre della sua ex fidanzata. I rapporti erano da tempo incrinati ma la storia d’amore non era stata troncata in modo definitivo anche se i due hanno dichiarato il contrario alle forze dell’ordine. Luciano Rondinone prima di raggiungere la zona di via San Pardo aveva avuto una discussione telefonica con il fratello della sua ex. L’appuntamento fissato era una sorta di regolamento di conti e Rondinone ha deciso di portare con se un fucile a canne mozze calibro 12. L’auto guidata dalla convivente di Rondinone si ferma prima in via San Pardo ma l’appuntameto con il fratello della ex è fissato in via Nazionale all’incrocio con via Manzoni. Il fratello della ex raggiunge l’auto di Rondinone e aprendo lo sportello nota la presenza di un fucile. Mentre la convivente decide di allontanarsi con l’auto nasce una breve collutazione con il fratello dell’ex morso al braccio da Rondinone per impedirgli di afferrare il fucile. La scena viene osservata da una signora che chiama il 113. Nel giro di pochi minuti due Volanti della Polizia arrivano sul posto e fermano una rissa che poteva provocare conseguenze ancora più drammatiche. La Polizia ritrova il fucile a canne mozze in un’aiuola adiacente via Manzoni e poi procede con l’interrogatorio e la perquisizione a casa di Rondinone, che dichiara di aver nascosto il fucile a canne mozze nella pineta di Serra Venerdì dopo averla acquistata due giorni prima da Bari. La Polizia ritiene invece che il fucile a canne mozze sia stato precedentemente rubato da Rondinone. Ad ogni modo la Polizia e i Vigili del Fuoco perlustrano per diverse ore pineta per cercare altri elementi utili alle indagini e poi ritrovano a casa di Rondinone un fucile ad aria compressa, anche questo sequestrato dagli agenti della Squadra Volante. Adesso Rondinone si ritrova nuovamente nel carcere di Matera.
Michele Capolupo
La fotogallery dell’arresto di Rondinone (foto www.SassiLive.it)
Arrestato in flagranza un pregiudicato armato di fucile a canne mozze.