Questa volta nella rete dei finanzieri della Compagnia di Policoro è finita un’associazione sportiva dilettantistica che, in realtà, svolgeva una vera e propria attività commerciale.
Le associazioni sportive dilettantistiche, come noto infatti, beneficiano di un particolare regime fiscale di favore in ragione della delicata, meritoria funzione sociale che svolgono. In funzione di ciò, a differenza delle imprese che svolgono attività commerciali, sono dispensate dall’obbligo di tenuta delle scritture contabili e non sono soggette al pagamento dell’I.V.A. e delle imposte sui redditi.
L’attività eseguita dalle Fiamme Gialle di Policoro ha consentito di accertare che, all’interno dei diversi locali della sedicente associazione, disseminati in tre differenti comuni della fascia Jonica – Metapontina, veniva esercitata una vera e propria attività commerciale di scuola di ballo a favore di chiunque intendesse avvicinarsi al mondo della danza (bambini, ragazzi ed adulti), previo pagamento di una retta mensile.
Tutti coloro che usufruivano della struttura sportiva ne diventavano soci, ma in modo inconsapevole, non conoscendo lo statuto sociale, non essendo mai convocati ad alcuna assemblea e non partecipando all’approvazione del rendiconto economico-finanziario. Addirittura, non era stato istituito né il libro dei soci né quello delle assemblee, tantomeno redatto alcun documento di rendicontazione annuale.
Nessuna traccia, inoltre, del perseguimento delle finalità non lucrative contemplate nello statuto e nell’atto costitutivo dell’associazione. Solo una intensa e florida attività commerciale a beneficio del gestore.
Accertata l’assenza dei requisiti per essere considerata associazione, sono stati ricostruiti ricavi occultati al fisco per un ammontare complessivo di oltre 150.000 euro ed I.V.A. da versare per circa 25.000 euro: l’associazione, infatti, nei svariati anni di attività non aveva mai presentato alcuna dichiarazione pensando, verosimilmente, di passare inosservata e sfuggire alle strette maglie del Fisco.
L’attività eseguita si inquadra nel più ampio contesto di intensificazione dei controlli fiscali e relativo incremento della qualità degli interventi, disposto dal Comando Generale della Guardia di Finanza a contrasto dei fenomeni maggiormente lesivi per il bilancio dello Stato: nell’ambito del citato dispositivo sono al setaccio anche le attività del cosiddetto «terzo settore», per individuare enti di tipo associativo che fruiscono indebitamente di agevolazioni fiscali previste dalla legge.
Apr 01