Il Siulp in una nota plaude i colleghi in servizio presso il C.P.R. di Palazzo San Gervasio per l’efficienza e la professionalità dimostrata nel fenomeno emulativo “dell’evasione” attuato da parte dei cittadini immigrati in attesa di rimpatrio. Di seguito la nota integrale.
L’impegno delle Forze dell’Ordine, dovuta all’emergenza per la Pandemia da COVID-19, è da considerarsi uno sforzo straordinario senza precedenti lo afferma Remo Buonsanti, Segretario Generale Regionale del SIULP Basilicata – parlando dell’impegno profuso dalle colleghe e dai colleghi della Polizia di Stato, impiegati nei servizi operativi relativi alle misure di contenimento e definisce questa situazione epocale.
La professionalità e la tempestività dimostrata dai colleghi e colleghe in servizio presso il Centro di Permanenza per rimpatri di Palazzo San Gervasio per aver bloccato in tempo un tentativo di fuga da parte di un cospicuo numero di ospiti del centro è la risposta ad una logica predeterminata di qualche regista occulto che soffia su un fuoco i cui risvolti non gli sono ben chiari, attuati ad orologeria e con una sequenza ben definita.
La situazione presso il C.P.R. è già abbastanza esplosiva di per sé ed il tentativo di fuga ne è ulteriore testimonianza.Quanto stava accadendo, è estremamente grave ma nella circostanza, la professionalità e la dedizione dei colleghi è la conferma di un servizio capillare attuato dal presidio della Polizia di Stato che rappresenta un innegabile vantaggio per aver garantito in modo incisivo che quanto premeditato non fosse portato a conseguenze ben più gravi.
Durante alcuni colloqui, il personale della Polizia di Stato dell’ufficio Immigrazioni della Questura di Potenza, distaccati presso il C.P.R. di Palazzo San Gervasio, diretti dal Commissario Capo della Polizia di Stato, Vitale Capone, hanno avuto la percezione che alcuni “ospiti“stessero attuando un concreto e imminente piano di fuga.L’attività avrebbe preso vitaa seguito delle rivolte attualmente verificatesi all’interno degli istituti penitenziari in Italia.Pertanto, il predetto personale della Polizia di Stato, unitamente al personale del Reparto Mobile della Polizia di Stato, rispettivamente di Bari e Bologna per scongiurare una presumibile ‘rivoluzione’ orchestrata a “tavolino”, coordinati dal Commissario Capo, Vitale Capone, hanno pianificato una bonifica nei moduli recintati degli “ospiti” del C.P.R..
La capillarità da sola non sarebbe stata sufficiente ad affrontare l’emergenza se non fosse stata accompagnata da una grande tempestività: fin dall’insorgere delle prime avvisaglie il personale impiegato, prontamente coordinato e gestito, valutando il rischio in rapporto all’evolvere della situazione, dettando linee di intervento generale hanno potuto coniugare le esigenze operative con quelle di protezione del personale, nell’ottica della massima precauzione.A seguito dell’operazione il personale rinveniva abilmente occultato varie corde intrecciate realizzate artigianalmente con la lavorazione e l’intreccio di materiale in tessuto, della lunghezza di circa 11,5 metri,vari pezzi in tessuto intrecciati utilizzabili per la costruzione di ulteriore corda e del materiale in alluminio lavorato a forma di arpione utilizzabile per ancorare la corda all’estremità superiore della recinzione metallica a difesa dei moduli abitativi.
Non è facile, continua Buonsanti mantenere la motivazione in questo particolare contesto di emergenza in cui gli operatori della Polizia di Stato e le altre FF.OO. stanno contribuendo a fronteggiare la situazione di criticità in atto, in quanto purtroppo, o fortunatamente, sottolinea ricordache anche gli operatori della Polizia sono esseri umani e lavorano senza clamore per assicurare la continuità della sicurezza per rassicurare i cittadini e incoraggiare tutti gli altri poliziotti a continuare a fare il loro dovere sapendo che sono al servizio del Paese e della collettività.