E’ stata respinta dal giudice del tribunale di Potenza, Sezione Riesame Misure Cautelari, la richiesta di scarcerazione per Sergio Coretti, agli arresti domiciliari dopo il fermo disposto dall’autorità giudiziaria a seguito della bomba fatta esplodere sotto l’auto del Consigliere regionale Roberto Cifarelli il 3 marzo scorso.
Oltre che per l’attentato dinamitardo che ha coinvolto l’autovettura dell’esponente del PD lucano, Roberto Cifarelli, la Procura di Matera sta indagando nei confronti del materano Coretti anche in relazione ad un tentativo di estorsione che si presume da costui eseguito in pregiudizio di altro imprenditore locale.
Gli avvocati dell’indagato, Emilio Nicola Buccico e Nicola Rocco, restano in attesa di conoscere le motivazioni della decisione prima di rilasciare una dichiarazione sulla vicenda.
In attesa della pubblicazione della parte motiva della decisione, gli avvocati Emilio Nicola Buccico e Nicola Rocco preannunciano ricorso per cassazione, perché, a loro avviso, la misura coercitiva in danno dell’indagato è stata adottata nella pacifica insussistenza del requisito della qualificata probabilità di colpevolezza. È indispensabile avere contezza delle motivazioni anche al non secondario scopo di sottoporre alla magistratura inquirente importanti retroscena della vicenda complessiva riguardante il Coretti che sinora non sono stati resi pubblici per intuitive esigenze difensive.
Michele Capolupo
La fotogallery relativa all’atto intimidatorio all’auto del Consigliere regionale Roberto Cifarelli (foto www.SassiLive.it)