Sono ogni anno di più i lucani che si rivolgono alla Difesa civica in materia di accesso agli atti e trasparenza amministrativa, in alternativa al rituale ricorso al Tar. “La richiesta di trasparenza nei confronti della pubblica amministrazione è una delle principali cause di intervento da parte dell’ufficio – afferma il Difensore civico regionale Antonia Fiordelisi -. Ciò a dimostrazione di una rinnovata forte domanda di trasparenza da parte dei cittadini, che rende sempre più inderogabile la necessità di contrastare la complessità dei procedimenti amministrativi. La Difesa civica contribuisce anche a ridurre il contenzioso dinnanzi al giudice amministrativo”.
I dati relativi al 2018, evidenziano un aumento del 20 per cento delle istanze rispetto all’anno precedente, del 55 per cento in più rispetto al 2015, anno di inizio del mandato. E’ un trend in crescita anche in virtù della gratuità, tempestività e informalità dell’intervento attivabile presso il Difensore civico.
Su 992 istanze (richieste di intervento, chiarimenti, pareri, informazioni, solleciti, segnalazioni) sono stati aperti formalmente 222 fascicoli. Il 27 per cento ha riguardato la materia dell’accesso agli atti. I cittadini chiedono il riesame sul diniego opposto dalle amministrazioni del territorio, comprese le richieste di accesso civico e di accesso ambientale.
Alcuni dei ricorsi sono stati presentati anche da parte di consiglieri comunali, provinciali e regionali nei confronti delle stesse amministrazioni di appartenenza.
Nella foto il Difensore civico regionale Antonia Fiordelisi