L’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Potenza e Matera, guidato dal direttore dr. Olivieri Pennesi Stefano, da notizia della conclusione di una complessa e articolata attività, nell’ambito del settore agricolo e commerciale, eseguita brillantemente dagli uomini dell’Arma dei Carabinieri,appartenenti ai Nil-Nuclei ispettorato del lavoro di Potenza e Matera.
Di seguito la sintetica descrizione della delicata azione repressiva e di contrasto messa in atto dell’Ispettorato, avviata sul finire dello scorso anno, che si è però protratta fino al maggio 2017.
Le indagini e gli approfonditi accertamenti, eseguiti dal personale ITL hanno preso avvio da specifiche e concordanti denunce sporte da diversi lavoratori agricoli che, fin dall’ottobre 2016 hanno ritenuto opportuno rivolgersi alle locali stazioni dei Carabinieri, di residenza, in particolare ubicate nei comuni di Trebisacce e Rocca Imperiale, rientranti nella provincia di Cosenza ma confinanti con la vicina Regione Basilicata.
Le denunce in questione hanno riguardato una coppia di imprenditori esercente attività di “commercio all’ingrosso” nonché raccolta e selezionamento di prodotti ortofrutticoli, titolari di una società con sede legale nel comune di Sant’Anastasia, in provincia di Napoli, ma operatività su terreni ubicati in comuni Lucani, precisamente: Bernalda, Marconia, Pisticci, Policoro, Rotondella, Tursi.
La denuncia dei due coniugi, all’Autorita’ Giudiziaria, si è sostanziata con il “deferimento in stato di libertà”, a causa dell’impiego ed utilizzazione di ben 16 lavoratori completamente al nero e quindi sconosciuti alla Pubblica Amministrazione ai sensi art. 22 del d.lgs. 151/2015, su un totale appunto di 16 lavoratori sottoposti a controlli e verifiche, per i quali evidentemente non si è altrettanto provveduto alla obbligatoria sottoposizione a visita medica, di cui all’articolo 18 del d.lgs. 81/2008 ossia Testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Si evidenzia ulteriormente che l’attività ha avuto implicazioni consistenti in vere e proprie “truffe” cagionate non solamente a danno di detti 16 lavoratori interessati, i quali vantano consistenti crediti patrimoniali, per retribuzioni in maniera totale e/o parziale, così come i trattamenti previdenziali e assicurativi; ma anche tale truffa ha prodotto danni patrimoniali nei confronti dei proprietari dei frutteti interessati dalla selezione e raccolta dei prodotti su albero, che hanno venduto in blocco le produzioni e relative partite di agrumi.
Per tali beni sono emersi “pagamenti a vuoto”, parziali e/o totali, previa emissione, in alcuni casi, di assegni bancari post datati e risultati essere tra l’altro anche insoluti.
In conclusione questa importante azione messa a segno dagli uomini dell’Ispettorato è consistita in una denuncia alla AG di due persone, controllo e sospensione di una azienda risultata irregolare, sedici lavoratori trovati al nero, contestate diciassette violazioni amministrative, per un importo totale di 61.083 euro, elevate ammende per altri 3.288 euro, in materia di sicurezza, emerse rilevanti somme evase di natura previdenziale e assicurativa in via di definizione.
Giu 08