Operazione Cugnolongo. Venerdì 7 febbraio i Carabinieri della stazione di Policoro hanno eseguito due provvedimenti cautelari nei confronti di due bulgari: un giovane classe 1982 ricercato dalle forze dell’ordine e G.N.S., classe 1979, raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari. E’ ritenuto responsabile di aver reclutato manodopera tra i suoi connazionali, approfittando del loro stato di bisogno, e di averli alloggiati e retribuiti a condizioni particolarmente degradanti. L’inchiesta riguarda il fenomeno del capolarato, purtroppo ancora diffuso sul nostro territorio. I due bulgari dopo aver messo in piedi un’attività criminale dello stesso genere in Calabria ed in particolare a Montegiordano, dal 2011 avevano raggiunto la costa jonica lucana fermandosi a Nova Siri. Qui avevano deciso di reclutare attraverso internet diversi connazionali pronti a trasferirsi in Italia con la promessa di trovare un alloggio e di lavorare. Una volta arrivati in provincia di Matera i gruppi, di solito composti da 15-20 persone, venivano sistemati in alcuni casolari distanti circa quindici chilometri dal centro abitato, in contrata Cugnolongo, nome che ha ispirato il titolo dell’operazione portata a termine dai Carabinieri. A far partire le indagini sono state le denunce di alcune vittime, che venivano assunti regolarmente dai due caporali per avviarli alla raccolta di prodotti ortofrutticoli. La paga era di 30 euro ma i due caporali si trattenevano tutto lo stipendio o al massimo concedevano ai propri dipendenti la somma di 20 euro. Tutte le persone assunte dovevano versare a fine mese 90 euro per l’alloggio occupato e una somma per il consumo dell’energia elettrica ma ovviamente le condizioni igienico-sanitarie dei casolari erano tutt’altro che sicure. Sono state diverse le persone illuse da questi due connazionali e poi costrette a tornare in Patria. Altri, in stato di bisogno, accettavano le condizioni disumane in cui erano costretti a vivere. I lavoratori alle dipendenze dei due caporali non disponevano di alcun mezzo di trasporto per trasferirsi sui campi e non avevano la possibilità di chiedere aiuto a persone del posto perchè non conoscevano la lingua italiana. Le vittime hanno denunciato anche di aver ricevuto minacce, intimidazioni e violenze da parte dei due caporali. L’operazione è stata illustrata dal comandante della Compagnia di Policoro Michelangelo Lobuono e dal maresciallo aiutante del Comando di Nova Siri, Michele Margherita. Le indagini hanno permesso di accertare che i due caporali non versavano nemmeno il canone di locazione dei casolari che avevano preso in fitto ed erano riusciti anche a trovare un sistema per non pagare l’energia elettrica all’Enel. I Carabinieri hanno recuperato anche due furgoni con i vetri rotti già utilizzati per il trasferimento dei dipendenti, mobili e materassi da trasferire negli alloggi e una BMW a disposizione dei due caporali per gli spostamenti sul territorio.
Adesso uno dei due è agli arresti domiciliari, l’altro è ricercato e per lui potrebbe scattare anche un mandato di cattura internazionale.
Michele Capolupo.
La fotogallery dell’operazione Cugnolongo (foto www.sassilive.it)