Francesco Cafarelli, Presidente del Comitato Regionale AICS di Basilicata: “Giustizia riparativa e riforma Cartabia: stato dell’arte”. Di seguito la nota integrale.
Con il primo incontro di formazione sugli aspetti innovativi della Riforma Cartabia, organizzato dal CSV Basilicata, con gli interventi di esponenti dei servizi per la Giustizia di Potenza, si riprendono le riflessioni sulla Legge di riforma del Sistema Giustizia , che finora sembrava arenatosi.
Gli interventi della dott.ssa. Valeria Montaruli, Presidente del Tribunale per i minorenni, della dott.ssa. Caterina Ferrone, Dirigente dell’Ufficio Servizi Sociali Minorili, anche in rappresentanza della dott.ssa. Angela Telesca, Direttrice dell’Istituto Penale Minorile di Potenza, della dott.ssa. Elisa Gallo, Direttore dell’Ufficio Distrettuale Esecuzione Penale Esterna, del dott. Andrea Marzo e della dott.ssa. Federica Donadeo, funzionari dell’area misure e sanzioni di comunità dell’UEPE di Potenza, hanno evidenziato la differenza tra i vari percorsi, partendo dai lavori di pubblica utilità, alla messa alla prova, alla giustizia riparativa, delineata nella Riforma Cartabia.
Con quest’ultima, la Giustizia Riparativa acquista per la prima volta una disciplina organica e, dall’ art. 42 al 67, detta le norme regolatrici della materia nel d.lgs. 150/2022. L’art. 42 pone la definizione del programma e delinea le figure necessarie all’intervento, l’art. 56 individua i soggetti istituzionali deputati al percorso riparatorio e l’art.63 le strutture in cui svolgere i relativi programmi.
Considerata la premessa e vista l’emanazione, già da qualche tempo, dei decreti attuativi, l’AICS Regionale di Basilicata, nella persona del suo Presidente Francesco Cafarelli, e la Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia, rappresentata dalla componente del Consiglio Direttivo Nazionale, presente all’incontro, considerano opportuno e urgente sollecitare i soggetti coinvolti – Ministero della Giustizia, Comune di Potenza e Terzo Settore – affinché i Centri per la Giustizia Riparativa, con la Conferenza locale presso la Corte di appello di Potenza, possano essere attivati quanto prima e, a cominciare dalla formazione per i “Mediatori”, partano al più presto tutte “le attività relative all’organizzazione, gestione, erogazione e svolgimento dei programmi” secondo il dettato della Riforma Cartabia.