Nella notte appena trascorsa i Carabinieri delle Compagnie di Potenza e di Viggiano hanno sventato un ingente furto di bestiame ai danni di un’azienda agricola di Satriano di Lucania.
L’allarme è scattato verso le 03:00 quando il titolare dell’azienda, sita in Contrada Pantanelle, ha contattato la Centrale Operativa del Comando Provinciale di Potenza per segnalare la probabile presenza di sconosciuti.
Immediato l’intervento delle pattuglie dei Nuclei Radiomobili delle Compagnie di Potenza e Viggiano, cui si è aggiunta la pattuglia della Stazione di Pignola, che hanno subito raggiunto il luogo sventando il furto di capi di bestiame. Le ricerche dei militari dell’Arma hanno permesso di recuperare due veicoli, un furgone per il trasporto di animali ed un’Opel Corsa risultata rubata a Muro Lucano lo scorso mese di ottobre, abbandonati sul posto dai malviventi i quali, vistisi scoperti, hanno preferito la fuga a piedi per le campagne circostanti.
Sui citati veicoli ora i militari dell’Arma effettueranno i rilievi del caso finalizzati a stabilirne chi li avesse in uso.
Il risultato operativo conseguito è frutto della continua e metodica attività di contrasto condotta dai reparti dipendenti dal Comando Provinciale Carabinieri di Potenza finalizzata ad arginare ogni forma di illegalità, anche nelle aree a bassa densità di popolazione interessate ugualmente da fenomeni criminali trasversali come, nel caso specifico, i furti.
Sventato furto bestiame, Cia: l’agricoltura mostra maggiori e più gravi elementi di vulnerabilità
L’ingente furto di bestiame ai danni di un’azienda agricola di Satriano di Lucania, sventato dall’importante ed immediato intervento dei carabinieri, ripropone la questione della sicurezza di aziende agricole e zootecniche in particolare delle aree rurali e più interne. Così Cia-Agricoltori Potenza esprimendo un plauso ai carabinieri che hanno sventato il furto e permesso di recuperare automezzi dell’azienda.
Ai furti di bestiame si affiancano -sottolinea la Cia- quelli di attrezzature, prodotti agricoli; parliamo di massicce sottrazioni di prodotto spesso direttamente in campo con scientifiche e organizzate operazioni di raccolta.
L’agricoltura -continuano i dirigenti della Cia- mostra maggiori e più gravi elementi di vulnerabilità legate a quelle caratteristiche e inevitabili forme di “isolamento geografico” dei luoghi di lavoro e del livello di fragilità degli addetti. Nelle campagne l’agricoltore è, infatti, spesso solo, disarmato, inerme. La paura, l’insicurezza, le preoccupazioni, nel mondo agricolo, hanno un altro sapore perchè la capacità imprenditoriale, la fatica e il lavoro sono a rischio. Cia-Agricoltori Italiani evidenzia i dati del Rapporto sulla “Criminalità in agricoltura” predisposto in collaborazione con la Fondazione Humus. Sul podio dei reati, per numero, i furti di attrezzature e mezzi agricoli; seguono il racket e l’abigeato, un reato tanto antico quanto attuale oltre che in piena crescita tanto da far contare ogni anno centocinquantamila capi rubati tra bovini, suini ed equini, il più delle volte destinati alla macellazione clandestina.
I furti di trattori e attrezzature agricole sono fra i più frequenti: se non vi sono sistemi di sicurezza o di blocco a bordo, i ladri salgono direttamente sul mezzo e spariscono alla guida del trattore, altrimenti la macchina agricola viene agganciata ad un mezzo di grandi dimensioni e trainato lontano dal terreno oppure direttamente caricato su camion e fatto sparire. Fino ad alcuni anni fa il fenomeno dei furti nelle campagne era circoscritto alle zone del Sud Italia e alle Isole: Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna erano le regioni in cui storicamente le organizzazioni malavitose perpetravano la loro azione ai danni dell’agricoltura. Di qui la sollecitazione rivolta alle autorità di Polizia e Carabinieri ad intensificare l’attività di controllo e sorveglianza con posti di blocco specie sulle strade interpoderali e secondarie.