“Ancora aggressione ad Ariano Irpino”, denuncia Tiziana Guacci, segretario regionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “Al momento della chiusura in cella, un detenuto ha aggredito un poliziotto, già vittima ad aggressione per un altro evento critico accaduto lo scorso 3 luglio. Dalle notizie che ci prevengono, pare che il detenuto in questione si sia opposto alla chiusura, dapprima spingendo il collega e poi sferrandogli uno schiaffo. Il collega è stato portato al nosocomio ospedaliero per le cure necessarie. Al momento non si conosce la prognosi”.
Durissima la presa di posizione di Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che esprime solidarietà e vicinanza al poliziotto contuso ad Ariano Irpino, e chiama in causa il Capo del DAP Giovanni Russo: “Le carceri sono in ebollizione da mesi ed il primo grande latitante è il Capo dell’Amministrazione Penitenziaria Giovanni Russo che è anche, incidentalmente, Capo della Polizia Penitenziaria. Le donne e gli uomini del Corpo non hanno ancora ricevuto i previsti guanti anti-taglio, caschi, scudi, kit antisommossa e sfollagenti promessi”, denuncia. “La situazione delle carceri campane e italiane, per adulti e minori, è sempre più allarmante per il continuo ripetersi di gravi episodi critici e violenti che vedono sempre più coinvolti gli uomini e le donne appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria. Donne e uomini che svolgono servizio nelle sezioni detentive senza alcuno strumento utile a garantire la loro incolumità fisica dalle continue aggressioni dei detenuti più violenti. Il taser potrebbe essere lo strumento utile per eccellenza (anche perché di ogni detenuto è possibile sapere le condizioni fisiche e mediche prima di poter usare la pistola ad impulsi elettrici) ma i vertici del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria fanno solo chiacchiere e la Polizia Penitenziaria continua a restarne sprovvisto”.
“Russo non sappiamo che faccia abbia, è del tutto inadeguato al ruolo di Capo del Corpo”, denuncia Capece “Sappiamo che ha incontrato Rita Bernardini, D’Elia e Mauro Palma, va in TV e parla di carceri ma si guarda bene dal convocare il SAPPE e gli altri sindacati sull’emergenza penitenziaria. Gruppi di intervento rapido per risse, aggressioni, rivolte; protocolli operativi; posti di funzione Polizia Penitenziaria, dotazione taser: che fine hanno fatto? Perchè Russo li tiene fermi nel suo ufficio al DAP? Chi sono i suoi consiglieri, che certo non vogliono bene alle donne e agli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria che ogni giorno “buttano il sangue” nella prima linea delle sezioni detentive?”, conclude, auspicando che il Ministro della Giustizia Carlo Nordio lo avvicendi dalla guida del DAP.